
L’Associazione nazionale vittime civili di guerra esprime "preoccupazione riguardo alla possibilità, ventilata dal Sindaco di Fasano (Brindisi), di denunciare per procurato allarme chi ha segnalato un presunto ordigno bellico nel porto di Savelletri. Da tale segnalazione era infatti scaturita la temporanea chiusura del porto per consentire le operazioni di verifica e controllo condotte dal Nucleo sminamento difesa antimezzi insidiosi (Sdai) della Marina Militare italiana nelle acque del porto di Savelletri, che poi hanno avuto esito negativo".
"Molti ignorano che i ritrovamenti di ordigni bellici inesplosi nostro Paese sono all'ordine del giorno: negli ultimi 4 anni in Italia sono stati rinvenuti oltre 130.000 ordigni inesplosi sulla terraferma e 170.000 in mari, laghi e fiumi (dati dello Stato Maggiore dell’Esercito e della Marina Militare), che hanno provocato diverse vittime, tra morti e feriti - continua l'Associazione nazionale vittime civili di guerra - Per questo l’Associazione, attraverso due protocolli d'intesa con il ministero della Difesa e dell'Istruzione, è quotidianamente impegnata nella loro mappatura e in campagne di informazione, laboratori scolastici ed incontri con i cittadini per educare a tale rischio e spiegare come intervenire in sicurezza".
"La decisione di denunciare chi segnala erroneamente la presenza di un ordigno bellico, se la segnalazione è fatta in buona fede naturalmente, rischia di creare un precedente pericoloso che potrebbe scoraggiare le persone a segnalare il ritrovamento di possibili ordigni, mettendo così a rischio la sicurezza pubblica", prosegue.
“La sicurezza dei cittadini e degli operatori portuali deve essere sempre la priorità - dichiara Michele Vigne, presidente dell'Associazione ed egli stesso invalido civile di guerra a causa dell'esplosione di un uno di questi ordigni - È fondamentale che le persone si sentano libere di segnalare qualsiasi ritrovamento sospetto senza timore di subire conseguenze pregiudizievoli. I comportamenti da seguire in caso di ritrovamento di possibili residuati bellici sono chiari: allertare i Carabinieri o le Capitanerie di Porto, e lasciare che siano gli esperti a valutare il grado di emergenza”.
E aggiunge: “Mi appello al buon senso del sindaco di Fasano Zaccaria, di cui non dubito, affinché desista dall'esperire un'azione che potrebbe costituire un pericoloso precedente”.