
L'analisi Anief per Adnkronos/Labitalia
La Maturità 2025 è alle porte e, per Adnkronos/Labitalia, l'Anief traccia un quadro chiaro sul coinvolgimento dei docenti nelle Commissioni di esame.
Ogni Commissione è composta da un presidente esterno, tre commissari interni, tre commissari esterni. In Italia ci sono circa 13.000 Commissioni d’esame, quindi i presidenti esterni sono circa 13.000, i commissari esterni 39mila e quelli interni 39 mila, per un totale stimato di 91mila docenti coinvolti.
Le competenze economiche per docenti e presidenti sono regolate da un dm, solitamente aggiornato annualmente. Come compensi fissi al presidente di Commissione spettano circa 1.249 euro lordi, al commissario esterno circa 911 euro lordi, al commissario interno circa 399 euro lordi. Il compenso variabile prevede un rimborso per distanza chilometrica dalla sede di servizio o di residenza, in genere 0,50 euro a km, con un tetto massimo. Per i docenti interni non è previsto alcun rimborso per la distanza, anche se la sede d'esame è diversa da quella di servizio.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, torna a commentare il mancato serio compenso che continua a essere assegnato al personale docente impegnato negli esami di maturità: "Anche quest’anno si tratta di cifre basse, quasi insignificanti per un insegnante che conduce con dedizione e impegno la sua missione educativa: come si fa a dare appena 399 euro lordi, che diventano meno di 200 euro netti, a un commissario interno e poco più a uno esterno?".
Tra compensi inadeguati e carichi di lavoro pesanti la vita dei docenti coinvolti negli esami di Maturità presenta diversi problemi. Emerge da un'analisi Anief per Adnkronos/Labitalia. Il sindacato segnala cinque criticità.
1) Compensi inadeguati perché non sono stati rivalutati significativamente da anni, nonostante l’inflazione e l’aumento del costo della vita.
2) Pagamento ritardato: in molti casi, i compensi vengono erogati con ritardi di mesi, soprattutto per i commissari esterni e i presidenti.
3) Carichi di lavoro eccessivi. Le prove scritte, i colloqui e la burocrazia legata alla valutazione finale richiedono un impegno notevole. In alcune regioni (soprattutto al Nord), è difficile reperire presidenti e commissari esterni, che spesso rinunciano.
4) Nomine tardive o confusionarie. Le nomine avvengono tramite il portale Commissione web, ma si registrano spesso ritardi e mancanza di trasparenza nella selezione. In alcuni casi si procede con nomine d’ufficio, con docenti obbligati ad accettare incarichi anche senza disponibilità.
5) Trasferimenti forzati o problematici: i docenti nominati in sedi molto lontane dalla residenza (soprattutto i presidenti) devono sostenere spese non rimborsate pienamente. In alcuni territori si arriva a coprire più province per mancanza di personale disponibile.
Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico ricorda ancora una volta che "quasi sempre le prove e le riunioni legate agli esami finali del secondo ciclo termineranno non prima della decade di luglio e una volta terminate dovranno comunque rimanere a scuola per le attività estive, ad esempio per le verifiche e gli scrutini degli studenti che hanno fatte registrare uno o più debiti formativi".