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Crollo funivia del Faito, sequestrato l'impianto. In un video gli ultimi istanti prima della caduta della cabina

Nella tragedia hanno perso la vita 4 persone. In condizioni critiche un turista israeliano ferito nell'incidente

Soccorsi al Monte Faito (Fotogramma)
Soccorsi al Monte Faito (Fotogramma)
18 aprile 2025 | 09.03
LETTURA: 5 minuti

Potrebbe essere un video a a fare chiarezza sulla caduta della cabina sul Monte Faito di ieri, costata la vita a quattro persone. Il filmato, registrato da una telecamera della locale stazione nel napoletano, ha ripreso parte della tragedia ed è al vaglio degli investigatori. Secondo quanto si apprende, dalle immagini si vede la cabina che torna indietro, mentre ondeggia, prima di sparire nella nebbia. Successivamente potrebbe essersi sganciata, dopo aver urtato un pilone, prima di precipitare nel vuoto.

Sul caso indagano gli agenti del commissariato di polizia di Castellammare di Stabia e la Squadra Mobile di Napoli, coordinati dalla Procura di Torre Annunziata.

Sequestrato l'intero impianto

Nell'ambito dell'inchiesta che ipotizza al momento contro ignoti i reati di omicidio colposo plurimo e disastro colposo, la Procura di Torre Annunziata ha disposto il sequestro delle stazioni di Castellammare di Stabia (Napoli) e monte Faito (quota 1092 metri), ma anche dei piloni della funivia, della cabina precipitata a monte e di quella superstite a valle, ma anche del cavo rotto e di un locale ufficio con relativa documentazione. Le indagini, condotte dagli agenti del commissariato di polizia di Castellammare di Stabia, sono coordinate dal sostituto Giuliano Schioppi, con il procuratore Nunzio Fragliasso e l'aggiunto Giovanni Cilenti.

È in corso, intanto, da alcune ore il secondo sopralluogo della Procura di Torre Annunziata. Sul disastro sono in corso indagini di polizia. I reati ipotizzati al momento sono di disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Gli inquirenti hanno raggiunto la zona impervia dove è stata ritrovata dai soccorritori la cabina, all'incirca a metà percorso che collega Castellammare di Stabia e il Monte Faito. Secondo quanto si è appreso, la cabina è stata rintracciata tra il secondo e il terzo pilone della funivia, a diverse centinaia di metri dalla cima.

Intanto i vigili del Fuoco hanno rimosso il cavo sulla linea elettrica Circumvesuviana. E' prevista la messa in sicurezza della cabina precipitata per evitare ulteriori movimenti lungo il pendio.

Turista ferito in condizioni critiche

Resta in prognosi riservata il turista 30enne israeliano scampato ieri alla tragedia della funivia del Monte Faito nel napoletano, dove 4 persone sono morte nel crollo della cabina. A renderlo noto sono fonti ospedaliere, che hanno diramato questa mattina alle 7.45 un bollettino medico. "Il paziente ricoverato presso il reparto di Rianimazione dell'ospedale del mare resta stabile nella sua gravità" si legge nella nota. Questa mattina sarà sottoposto a ulteriori accertamenti per comprendere se possano esserci ulteriori danni che si palesano solo dopo alcune ore dal trauma principale. Al momento sono state riscontrate diverse fratture agli arti inferiori. Il 30enne "resta intubato per la protezione delle vie aeree e supporto ventilatorio, attualmente ventilato meccanicamente in sedazione profonda". Le sue condizioni vengono ritenute critiche e la prognosi resta riservata.

Sequestrato l'intero impianto

Nell'ambito dell'inchiesta che ipotizza al momento contro ignoti i reati di omicidio colposo plurimo e disastro colposo, la Procura di Torre Annunziata ha disposto il sequestro delle stazioni di Castellammare di Stabia (Napoli) e monte Faito (quota 1092 metri), ma anche dei piloni della funivia, della cabina precipitata a monte e di quella superstite a valle, ma anche del cavo rotto e di un locale ufficio con relativa documentazione. Le indagini, condotte dagli agenti del commissariato di polizia di Castellammare di Stabia, sono coordinate dal sostituto Giuliano Schioppi, con il procuratore Nunzio Fragliasso e l'aggiunto Giovanni Cilenti.

C'è stato, sempre oggi, anche un secondo sopralluogo della Procura di Torre Annunziata. Sul disastro sono in corso indagini di polizia. I reati ipotizzati al momento sono di disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Gli inquirenti hanno raggiunto la zona impervia dove è stata ritrovata dai soccorritori la cabina, all'incirca a metà percorso che collega Castellammare di Stabia e il Monte Faito. Secondo quanto si è appreso, la cabina è stata rintracciata tra il secondo e il terzo pilone della funivia, a diverse centinaia di metri dalla cima.

I vigili del Fuoco hanno rimosso, inoltre, il cavo sulla linea elettrica Circumvesuviana. E' prevista la messa in sicurezza della cabina precipitata per evitare ulteriori movimenti lungo il pendio.

Chi sono le vittime

Nella tragedia di ieri hanno perso la vita 4 persone. Insieme al macchinista Carmine Parlato, 59enne dipendente Eav residente a Castellammare di Stabia, erano a bordo della cabina due coppie di fratelli e sorelle. Elaine Margaret Winn, 58 anni, e suo fratello Graeme Derek Winn, di 65, entrambi britannici, che hanno perso la vita insieme a Janan Suliman, una ragazza di nazionalità israeliana di 25 anni. Suo fratello, Thaeb Suleiman, 23 anni, è l'unico sopravvissuto ora ricoverato intubato nell'ospedale del Mare di Napoli.

I corpi delle quattro vittime e il superstite sono stati recuperati dagli uomini del Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico e dai militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza appositamente arrivati da Avellino. Gli inquirenti, come da prassi, nelle prossime disporranno le autopsie sulle salme.

Eav: "Aperta una commissione d'indagine interna"

"Non conosciamo ancora le cause della tragedia, ma daremo massima collaborazione a chi sta indagando. Al momento non riusciamo a spiegarci come sia potuto succedere" ha detto il presidente dell'Eav, Umberto De Gregorio, in un'intervista a Sky News UK. "Il nostro direttore di esercizio - un giovane ingegnere di grande livello culturale, professionale, umano - ha posto in essere tutto quello che doveva. Prima di inaugurare la funivia ci sono stati tre mesi di collaudi e, poi, i controlli sono stati ripetuti ogni mattina. Le funi sono state sottoposte a radiografia", ha aggiunto De Gregorio, aggiungendo: "Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare. Evidentemente però qualcosa non ha funzionato, non sappiamo ancora cosa: se un evento eccezionale non previsto oppure un errore umano. Lo scopriranno gli inquirenti".

Il presidente dell'Eav ha spiegato: "Anche se ritengo di non avere alcuna responsabilità, sono sotto choc. Conoscevo molto bene una delle quattro vittime, il nostro dipendente Carmine. La moglie è affranta"."Istituiremo una commissione d'indagine interna, assumendo le migliori professionalità esterne. Collaboreremo in tutti i modi possibili - come è ovvio, come è giusto e come abbiamo sempre fatto - con la Procura della Repubblica. Pur consapevoli che le risposte non arriveranno in tempi brevi, saremo rigorosi nell'accertare la verità di questa drammatica vicenda".

Legambiente: "Fare piena luce su eventuali responsabilità"

“E' vero che oggi è il tempo del dolore e della vicinanza ma davanti a una tragedia immane è inevitabile porsi una domanda: come è potuto succedere?". A farsi questa domanda in una nota è Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania. "E' stata solo una fatalità, del destino cinico e baro? Domande che necessitano delle risposte. Piena fiducia nella magistratura per accertare fatti e fare piena luce con trasparenza su eventuali responsabilità".

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