
Dopo 18 anni è iniziato lo smontaggio del “mostro metallico”
È iniziata all'alba di oggi una delle operazioni più simboliche e attese nella storia recente della città di Firenze: lo smontaggio della grande gru che, dal lontano 2006, troneggia sopra il cantiere dei Nuovi Uffizi. Installata per ampliare gli spazi espositivi del celebre museo, la mastodontica struttura metallica ha segnato per quasi due decenni lo skyline fiorentino, suscitando polemiche, ironie e malumori diffusi.
Alle 7:45 in punto sono cominciati i lavori di disinstallazione. La fase più spettacolare si è svolta tra le 11:30 e le 11:45, con la rimozione e il calo a terra del braccio orizzontale della gru, collocato a circa sessanta metri di altezza. L’operazione proseguirà nei prossimi giorni e sarà completata il 21 giugno, data scelta anche per celebrare simbolicamente l’evento con un momento pubblico sulla terrazza degli Uffizi, alla presenza del Ministro della Cultura Alessandro Giuli, tra i principali sostenitori della rimozione.
Alta oltre 60 metri, visibile da molti punti della città e da chilometri di distanza, la gru era stata installata per facilitare le complesse operazioni di carico e scarico legate al progetto di ampliamento della Galleria. Ma con il passare degli anni, quella che doveva essere una presenza temporanea si è trasformata in una costante fonte di disagio visivo e simbolico: un corpo estraneo nel cuore della città d’arte per eccellenza.
Le polemiche non sono mai mancate. La gru è diventata nel tempo persino oggetto di ironia sui social, con l’account satirico “Gruinflorence” a documentare – tra il serio e il faceto – la sua apparente eternità. Fino a oggi.
L’operazione, destinata a concludersi in appena sei giorni, è frutto di un anno di lavoro dietro le quinte da parte del museo e del responsabile del progetto Nuovi Uffizi, Valerio Tesi, che hanno completamente riorganizzato la logistica del cantiere per rendere superflua la gru.
In sostituzione verrà allestito un cantiere “light”, basato su un montacarichi poco invasivo, che permetterà di portare avanti i lavori senza interferire con l’estetica del centro storico. La realizzazione del nuovo impianto è stata resa possibile da un finanziamento privato da 180mila euro, messo a disposizione da una cordata di imprenditori fiorentini: Stefano Ricci, Leonardo Bassilichi, Giorgio Moretti, Stefano Gabbrielli, Elisabetta Fabri, Marco Carrai, insieme a Confindustria, Enic e Fondazione CR Firenze.
Soddisfatto e visibilmente emozionato il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Simone Verde: “È un momento che Firenze attendeva da molto tempo. Tolto di mezzo il mostro metallico, il volto della città torna intatto e inviolato in tutta la sua sfolgorante bellezza. Questa operazione conferma che la buona amministrazione può trionfare nonostante le difficoltà tecniche; e testimonia la determinazione delle Gallerie degli Uffizi a diventare, pienamente rinnovati, gli ambasciatori della cultura italiana nel mondo.”
La gru degli Uffizi – ormai da molti considerata un simbolo dell’immobilismo – è finalmente al capolinea. Il panorama del centro storico, con Palazzo Vecchio, la Loggia dei Lanzi e il Corridoio Vasariano, torna a respirare libero.