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Roma, 5 bambini intossicati dopo bagno in piscina: uno è in terapia intensiva

E' successo nel pomeriggio di ieri in un centro sportivo in zona Borghesiana

Pronto soccorso - Fotogramma
Pronto soccorso - Fotogramma
03 giugno 2025 | 10.31
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Cinque bambini hanno avvertito dei malori, probabilmente intossicati, dopo il bagno nella piscina di un centro sportivo in via della Capanna Murata, in zona Borghesiana, a Roma.

Trasportati al pronto soccorso, due sono stati dimessi subito, due sono stati ricoverati in reparto pediatrico e il più grave, 9 anni, è ancora ricoverato in terapia intensiva. E' successo intorno alle 17.45 di ieri. Sul posto i poliziotti. Al momento non risulta eseguito alcun sequestro.

"Intossicazioni da cloro in aumento"

E' intanto in pericoloso aumento in Italia il numero da intossicazioni in piscina. "L’incidente avvenuto a Roma è solo l’ultimo di una serie di gravi episodi che si stanno verificando con sempre più frequenza nelle piscine italiane, e che mettono a rischio la salute dei cittadini", afferma infatti la Società italiana di medicina ambientale (Sima) intervenendo sul caso dei piccoli finiti in ospedale.

"I prodotti chimici normalmente utilizzati per la disinfezione delle acque delle piscine (ad esempio ipoclorito di sodio e di calcio, acido solforico, acido tricloroisocianurico, ecc.) sono classificati come pericolosi perché in gran parte corrosivi", spiega il presidente Sima, Alessandro Miani. "Nel caso in cui ipocloriti e cloroisocianurati vengano a contatto con i correttori di acidità (acido solforico, cloridrico, ecc.) - continua - possono liberare cloro gassoso, gas tossico per inalazione responsabile di intossicazioni acute anche molto gravi. In pochi sanno che sostanze molto diffuse come cloro e ammoniaca causano nell’uomo gravi ustioni a naso, gola, occhi, trachea e grandi vie aeree anche solo dopo pochi minuti dall’esposizione, e provocano spesso tosse ed emissione di sangue con l’espettorato, oltra a conati di vomito e difficoltà respiratorie".

L’intossicazione cronica da cloro, conclude il presidente Sima, "porta a congiuntiviti, anemie, bronchite cronica, alterazioni neuropsichiche, turbe dispeptiche, alterazione dentaria, insufficienza renale, edemi. In caso di esposizione prolungata e massiccia si può arrivare a complicanze più gravi, come lesione delle vie aeree e infezioni polmonari. I casi di intossicazione nelle piscine italiane stanno purtroppo aumentando: tuttavia i soggetti più a rischio sono i lavoratori addetti alla produzione di insetticidi, disinfettanti, metallurgia, e quelli che operano nel campo della potabilizzazione delle acque".

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