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Da Agnese Pini a Teo Mammucari, le novità in libreria

Le copertine dei libri
Le copertine dei libri
24 maggio 2025 | 17.13
LETTURA: 13 minuti

E' in libreria con Mondadori l'ultimo libro di Daniel Lumera 'Ti lascio andare'. Lumera, esperto di fama internazionale nel campo del benessere, guida il lettore in un viaggio profondo e trasformativo attraverso l’esperienza del 'lasciar andare'. Ognuno di noi ha qualcosa che non riesce a perdonare o lasciare andare: un’abitudine, una dipendenza fisica o relazionale, il bisogno di controllo, un progetto, una relazione finita o giunta al capolinea, un dolore mai integrato, una morte mai superata, pensieri, giudizi, paure, aspettative.

Con un approccio che unisce antiche sapienze millenarie e scienze moderne, Lumera esplora, alla luce delle più recenti ricerche neuroscientifiche, quanto e come lasciare andare sia essenziale per una vita significativa. Il percorso proposto parte dalla sua esperienza nell’accompagnamento al fine vita, che lo ha spinto ad approfondire il tema del congedo, non solo dagli altri, ma anche dal proprio ego, dal passato e dalle aspettative sul futuro. 'Lasciar andare', spiega Lumera, non significa rinunciare, ma imparare a vivere pienamente il presente, con gratitudine, leggerezza e felicità. Significa liberarsi dai pesi invisibili che portiamo dentro per fare spazio al nuovo e all’inaspettato.

Con insegnamenti, esempi concreti ed esperienze tratte dalla vita quotidiana, Lumera offre un percorso ricco di strumenti pratici per superare le paure legate alla perdita e al cambiamento, imparando ad accogliere con serenità il flusso naturale della vita. Questo libro è un invito a riscoprire la libertà interiore. Un testo indispensabile per chiunque debba imparare a lasciare andare o voglia aiutare chi ha bisogno di farlo.

'Materiali resistenti' (Piemme) di Marianna Aprile e Luca Telese

E' in libreria con Piemme il saggio firmato dai giornalisti Marianna Aprile e Luca Telese 'Materiali resistenti. Fare la cosa giusta in un Paese che sbaglia'. Liliana Segre, Don Ciotti, Filomena Gallo, Oliviero Toscani, Emergency, i giovani italiani senza cittadinanza e quelli che presidiano i diritti e la Costituzione. Un viaggio a due voci attraverso le storie di chi crede ancora che si possa cambiare la rotta del Paese. "Questo libro, se volete, ha l'ambizione di essere un anticorpo e un arsenale di idee che ha lo stesso spirito del nostro programma televisivo: come sopravvivere ai tempi feroci, alla cattiva politica ed essere felici", scrivono gli autori. 'Materiali resistenti', in effetti, è un viaggio tra le piccole e grandi forme di 'operosa speranza' con cui i due autori si sono confrontati negli ultimi anni. "La verità - afferma Marianna Aprile - è che io e Luca, mentre le incontravamo e ce le raccontavamo a vicenda, non abbiamo avuto la minima esitazione nel ritenerle forme di resistenza, modi in cui singoli, piccoli gruppi o comunità provano a fare la cosa giusta in un Paese che spesso imbocca la direzione sbagliata. Tutte le volte cioè in cui si verificano strappi in quel tessuto di valori di cui è composto il dna della nostra Costituzione. Queste storie partono da una convinzione che oggi sembra quasi vintage: quella che ciascuno di noi, meglio se insieme ad altri, può migliorare lo spazio che ha intorno, non importa quanto grande. Una convinzione prepolitica, apartitica e per questo trasversale".

Dalle lotte nel mondo del lavoro o in difesa della Carta costituzionale a chi salva migranti in mare, dai ritratti di personalità straordinarie di questi anni ai racconti degli eroi in tempo di guerra, un libro pieno di storie di gente convinta di non fare niente di che, o mai abbastanza. E che invece a suo modo, per quel che può, per come può, resiste.

'Kate e la maledizione dei Galles' (Sperling&Kupfer) di Antonio Caprarica

Parlare di una maledizione che incombe sui principi e le principesse del Galles è all'apparenza anacronistico, nel XXI secolo. I più scettici forse storceranno il naso, eppure centinaia d'anni di sventure e disgrazie sembrerebbero dimostrare che l'ipotesi non è poi così balzana. Nel suo nuovo libro, 'Kate e la maledizione dei Galles', pubblicato da Sperling&Kupfer, Antonio Caprarica, insieme ai panni di più amato cronista della famiglia reale inglese, veste quelli di lucido investigatore, compiendo un viaggio nel tempo tra le molte manifestazioni di un alone di malasorte che sembra avvolgere davvero, e da sempre, i detentori del titolo del Galles.

L'origine della leggenda sinistra potrebbe risalire alla fine del 1200, con l'anatema lanciato dall'ultimo sovrano di stirpe gallese, sconfitto e ucciso da Edoardo I che consegnò così la corona della regione al suo erede: primo dei conquistatori a portare il titolo, primo a conoscere una fine atroce e vergognosa. E avanti nei secoli, tra principi e principesse altrettanto sciagurati, passando da Caterina d'Aragona ed Enrico VIII fino a Diana e Carlo per giungere infine a Kate Middleton. Ripercorrendo i passi della principessa borghese nella famiglia Windsor, l'autore ne racconta gli anni difficili, tra lo snobismo dell'aristocrazia, l'iniziale diffidenza della regina Elisabetta, il conflitto con i Sussex, in particolare con Meghan, e infine la lotta contro il cancro, al di là di fake news e speculazioni. La vicenda di Catherine si intreccia così con la Storia che sembra accanirsi contro i Galles, ai quali, come il lettore potrà verificare, difficilmente ha arriso la vita. Sarà proprio lei, la ragazza di origini popolari, discendente di minatori, a rovesciare questo destino e regalare una nuova stagione alla monarchia?

'La Sinistra che non c'è' (Rai Libri) di Fausto Bertinotti

Fausto Bertinotti, una delle figure più influenti della politica italiana degli ultimi decenni, racconta in 'La sinistra che non c’è' (Rai Libri) dalla prospettiva di un protagonista e di un osservatore in prima linea, la parabola della sinistra contemporanea. L’inizio del declino si può far risalire storicamente al crollo dell’Unione Sovietica, quando – insieme con il socialismo reale e le sue storture – viene meno un mito della sinistra: la possibilità di un’alternativa al capitalismo.

Dalla lotta rivoluzionaria si è passati così alla sinistra riformista, che ha accompagnato il consolidamento dell’Europa sulla base delle ragioni del mercato e dei vincoli di debito, abbandonando Marx (senza superarlo) e la lotta di classe. Il neoliberismo e la globalizzazione hanno fatto il resto, relegando ai margini le voci dei lavoratori e delle lavoratrici. Intanto, in Italia e nel mondo, la politica annegava nella spettacolarizzazione e sceglieva di parlare non secondo giustizia e verità ma alla 'pancia del Paese' oppure facendo propria la lingua del mercato.

Non più una politica di alti ideali ma una politica servile e di corto respiro: quando i partiti progressisti si sono allineati a questa tendenza, è venuto meno anche l’impegno in favore delle rivendicazioni del lavoro. Cosa rimane allora della sinistra? Da dove è necessario ripartire e a cosa si può mirare? Fausto Bertinotti prova a spiegarcelo in questa lucida e penetrante analisi, attingendo alla sua esperienza diretta e alla visione maturata nella lunga militanza politica.

'La furia' (Einaudi) di Alex Michaelides

Sarà in libreria con Einaudi dal 27 maggio 'La furia' di Alex Michaelides. "Quante sciocchezze sono state scritte sugli eventi di quella sera. Io li conosco di prima mano, i fatti. Ero lí. Sono il narratore e sono anche un personaggio della storia. Ma prima che ti lanci in ipotesi, sappi che questo non è il classico giallo dove il lettore è sfidato a scoprire il colpevole. Qui non interessa tanto chi, piuttosto il perché".

Sull’isola privata dell’ex star del cinema Lana Farrar, nelle Cicladi, la situazione è fuori controllo. Come ogni anno l’idea dell’attrice era di trascorrere le vacanze di Pasqua con gli amici piú stretti, lontano dai riflettori e dal freddo di Londra. Ma Lana ha sottovalutato il carico di rancori, tensioni e veleni che i suoi ospiti si sono portati dietro. Ben presto, con l’arrivo di una tempesta di pioggia, gli screzi degenerano in scenate, poi in liti durissime e alla fine in un omicidio. A raccontarci questa storia di vendette e desideri inconfessabili è lo sceneggiatore Elliott Chase, il miglior amico di Lana, o almeno cosí sembra. Uno che con le parole ci sa fare, anche troppo. "La furia è una storia magistralmente intessuta di colpi di scena shakespeariani".

'La verità è un fuoco' (Garzanti) di Agnese Pini

Il giorno in cui scopre che suo padre è stato un prete Agnese ha tredici anni. Lo viene a sapere per caso, quando trova in fondo a un cassetto un piccolo album rosso: sulla copertina si legge il nome 'don Pini' e le foto raccolte all’interno ritraggono un giovane sacerdote dall’espressione assorta. È in quel giorno che l’infanzia di Agnese finisce e comincia per lei una nuova vita: una vita in cui è costretta a misurarsi con un segreto bruciante e una verità impossibile da accettare. Ventisei anni dopo la giornalista Agnese Pini in 'La verità è un fuoco' (Garzanti) dà voce alle incomprensioni e alla tenerezza indicibile che legano un padre e una figlia, e al passato di quello stesso padre prima di sua figlia. Oggi per Agnese è arrivato il momento di rispondere ad alcuni interrogativi ineludibili: cosa ha spinto don Pini a lasciare tutto per amore di una ragazza dagli occhi verdi di nome Mira?

Dove ha trovato il coraggio di ignorare ogni condanna per sposarla, e poi per diventare padre di Agnese e dei suoi due fratelli? Soprattutto, cos’ha significato per lui e per Mira portare dentro di sé per anni, insieme all’amore che li unisce, una verità tanto scomoda da condividere? In questo memoir Agnese Pini intraprende un’indagine faticosa ma implacabile, scrivendo pagine emozionanti in cui rivivono gli oggetti e i ricordi di famiglia, si animano i volti di chi ha conosciuto don Pini prima della svolta avvenuta a fine anni Settanta, il passato restituisce i luoghi di un’Italia recentissima eppure già lontana. E si compie la riconciliazione di una donna con il passato suo e delle persone amate che le hanno dato la vita.

'In cammino' (Marsilio) di Livia Pomodoro

Esce con Marsilio 'In cammino' di Livia Pomodoro, già presidente del Tribunale per i minorenni di Milano, del Tribunale di Milano e dell’Accademia di Brera, e ora presidente e direttrice artistica dello Spazio Teatro No’hma. Le abbazie e i monasteri che costellano l’Italia e l’Europa non rappresentano soltanto le vestigia di un glorioso passato. Sono spazi vivi, carichi di memoria e di futuro, in cui la storia ha lasciato tracce feconde, ancora in grado di suggerire modelli, ispirare gesti, sollecitare nuove visioni. È da questa intuizione che prende forma il viaggio qui narrato, un pellegrinaggio laico tra edifici e paesaggi, tra simboli e consuetudini, alla ricerca di ciò che rende attuali queste presenze secolari.

Sotto la guida preziosa di Livia Pomodoro, seguiamo le orme dei viandanti che lungo le strade d’Europa si imbattevano in queste meraviglie: dal coro di Canterbury alla biblioteca di San Gallo, in Svizzera, da Orval e Scourmont, in Belgio, alle due Chiaravalle italiane, dall’hortulus di Fulda, in Germania, alle api di Morimondo, da Notre-Dame di Cîteaux, culla d’origine dei cistercensi, a Santa Maria di Follina, tra le colline trevigiane, dall’"abbazia verde" di Plankstetten, in Baviera, alla certosa di San Lorenzo di Padula e a Cisternino, nel Sud d’Italia. Procedendo in questo itinerario, la scoperta dei tesori salvati da saccheggi e distruzioni si intreccia a quella delle intuizioni che - dai progressi della scienza alle forme dell’abitare, dai saperi artigianali alla trasmissione del pensiero scritto - hanno trasformato i territori, ridefinito l’organizzazione del lavoro e dell’economia, rivoluzionato stili di vita. Scopriremo così, nascosti nelle nostre stesse radici, modi alternativi di essere cittadini oggi e sapremo riconoscere nelle abbazie "un motore di conferme e cambiamenti della vita quotidiana che va sotto il nome di tradizione, e che il monachesimo richiama e rifonda, senza paura, adattandosi allo spirito del tempo, ma anche piegandolo". Una sola condizione è richiesta: essere disposti a mettersi in cammino.

'Il guerriero. Rafael Nadal e il suo regno di terra rossa' (Baldini+Castoldi) di Clarey Christopher

Con Baldini+Castoldi arriva sugli scaffali 'Il guerriero. Rafael Nadal e il suo regno di terra rossa'Dopo Roger Federer. Il maestro, acclamato best-seller internazionale, Christopher Clarey – giornalista sportivo che scrive di tennis da quarant’anni su 'The New York Times' e 'International Herald Tribune' – questa volta punta la penna e l’obiettivo su Rafael Nadal, l’indomabile forza della natura spagnola, tra i più forti tennisti e atleti di tutti i tempi. Il guerriero non soltanto ricostruisce il lungo e straordinario percorso di Nadal, ma si cala anche nel suo carattere di gioco, nella sua personalità: tutti elementi che gli hanno consentito di raggiungere risultati strabilianti nei suoi oltre venticinque anni di carriera.

Nadal ha vinto molto e spesso su tutte le superfici, diventando uno dei più grandi giocatori di sempre, il secondo più vincente con ventidue titoli del Grande Slam: due a Wimbledon sull’erba, quattro agli U.S. Open e due agli Australian Open, entrambi su campi duri in acrilico. Ma è la terra battuta, la più lenta e grintosa tra le superfici di gioco, il campo prediletto di Nadal, quello in cui sa esprimere al meglio tutte le sue abilità tattiche, il suo dritto in topspin, il suo stile geometrico controllato e al contempo aggressivo: caratteristiche che l’hanno definito spesso come un tennista geniale. Ed è proprio sulla terra rossa del Roland Garros che Nadal ha conquistato ben quattordici titoli agli Open di Francia, uno dei risultati sportivi individuali più impressionanti del XXI secolo. In questa ricca e appassionata biografia, Clarey, che segue Rafa dai primi anni di gioco, raccoglie anche molte interviste realizzate nel corso degli anni con Nadal e il suo team, e con i suoi più storici rivali: Roger Federer e Novak Djokovic. Si deve a loro, ai famigerati 'Big Three', che complessivamente hanno conquistato ben sessantasei titoli del Grande Slam, la grande rinascita del tennis dagli anni duemila a oggi. Ma, come per Federer, questo non è solo un libro sul tennis. Il guerriero racconta sì la storia di un campione, del suo agonismo e del suo successo, ma anche quella dell’uomo che sta dietro e oltre le vittorie, della sua lealtà e generosità, del suo approccio al gioco e alla vita.

'Nessun altro posto dove andare' (Sellerio) di Thomas Korsgaard

Il mondo di Tue, un ragazzino di dodici anni - protagonista di Nessun altro posto dove andare' (Sellerio) di Thomas Korsgaard - sta dentro una fattoria in fondo a una strada sterrata. Vive con i genitori e due fratelli, nel campo attorno alla casa ci sono otto cani, mucche e carcasse di animali. Sul soffitto sopra il suo letto c’è una stella fosforescente appiccicata con la gomma da masticare. Il padre sembra più affezionato ai suoi cani che al resto della famiglia. La madre gioca d’azzardo e parla poco, anche se ha una voce bellissima. I soldi scarseggiano, eppure con l’allevamento, la vendita di denti d’oro e il furto di cavi di rame riescono a sopravvivere.

Basta spostarsi di poco da Copenaghen, dal cuore dell’Europa più ricca e confortevole, e tutto cambia. Nel panorama perfetto e opulento si insinua la malinconia e l’incuria, i bambini sono abbandonati a loro stessi, i loro parenti distratti e spossati, i lavori umili e faticosi. Eppure negli occhi di Tue, nel timbro del suo racconto, fiorisce l’innocenza, lo stupore, si fa strada una stralunata speranza, una tenacia che sfocia nella comicità. Anche quando niente va per il verso giusto, tra incomprensioni e incidenti, i continui richiami nell’ufficio della preside, nessun amico che sia davvero come lui. E l’esplosione di un sentimento che non si riesce a trattenere, la cui bellezza ha bisogno di parole e di un coraggio nuovi.

Nessun altro posto dove andare è un esordio che ha avuto un inatteso e grandissimo successo. Forse perché è un romanzo duro e spietato ma di strampalato umorismo, o perché la sua oscurità è continuamente squarciata dalle emozioni inaspettate del protagonista, un adolescente nel pieno della ricerca di sé e del proprio posto nel mondo. Alla periferia del benessere le differenze sociali sono profonde ed è facile rimanere ingabbiati. Può farcela solo un ragazzo come Tue, ingegnoso e creativo, che cerca sempre di cavarsela e di trovare un equilibrio che sia tutto suo.

'Dietro ogni profondo respiro' (Rizzoli) di Teo Mammucari

In libreria con Rizzoli 'Dietro ogni profondo respiro' di Teo Mammucari. "Quando penso alla mia vita - scrive Mammucari - mi torna sempre in mente l’espressione che ho voluto scegliere come titolo per questo libro: 'Dietro ogni profondo respiro'. Quali sono i momenti in cui facciamo un respiro profondo? Quando siamo in difficoltà. È come se, nascosta dietro quel respiro, ci fosse una nuova consapevolezza che si trova quasi sempre al di là di una sofferenza. Quand’è che ci fermiamo e tiriamo un respiro profondo? Quando ci sentiamo sopraffatti, quando il peso delle difficoltà sembra insostenibile. Ma ogni difficoltà nasconde una chiave che aspetta solo di essere trovata. Quante volte sentiamo qualcuno dire: "Avevo questo problema, ma me lo sono lasciato alle spalle"? Sembra una soluzione, però non lo è. Voltare le spalle a ciò che ci ha fatto soffrire significa nascondere sotto strati di polvere quello che invece potremmo imparare. Il problema non è stato risolto, è stato solo messo da parte. In questo modo abbiamo lasciato la chiave. La storia che voglio raccontare in questo libro è quella di qualcuno che, dopo tanto tempo, si accorge che tutto ciò che ha vissuto non era drammatico, ma spettacolare e bellissimo. Negli anni, ogni esperienza gli è diventata utile. Ogni volta che è arrivata una sofferenza, ha imparato a osservarla e accettarla per quello che era, senza farsene una malattia. Vivere in questo modo cambia tutto, perché l’accettazione e la consapevolezza sono strumenti fondamentali per affrontare la vita. Vi chiedo di perdonare la mia schiettezza in questo racconto. Buona lettura, Teo"

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