
Dopo il trionfo di Milano e Parigi apre domani al Palazzo delle Esposizioni, la mostra curata da Florence Muller, oltre 200 abiti con sale e abiti in omaggio alla capitale. L'assessore capitolino Alessandro Onorato: "Siamo emozionati e orgogliosi perché non è stato facile portare una mostra così importante a Roma"
"Solo una parola. Pura, assoluta emozione. Lavorare accanto a Dolce& Gabbana è stata per me una grande chance e una grande gioia. D&G sono forse gli unici, in ambito di haute couture, non solo fondatori della propria maison, ma anche i proprietari, i creatori. Una rarità nell'universo della moda". Florence Muller, curatrice della mostra 'Dal Cuore alle Mani: Dolce & Gabbana', che debutta domani al Palazzo delle Esposizioni di Roma (apertura al pubblico fino al 13 agosto), parla con l'Adnkronos e annuncia quello che D&G definiscono per la loro esposizione "un vero e proprio tour mondiale, dopo Parigi e Milano, ora Roma con l'allestimento di 4 nuove sale e un abito (con il Colosseo dipinto) dedicato alla Capitale".
Non un semplice riallestimento 'Dal Cuore alle Mani' (le imponenti scenografie sono realizzate da Agence Galuchat), ma una narrazione ripensata per lo spazio capitolino, dove le creazioni di Domenico Dolce e Stefano Gabbana entrano in dialogo con l’impianto architettonico neoclassico firmato da Pio Piacentini e inaugurato nel 1883, scenografia unica per un viaggio non solo nella moda, ma nel tempo, nell’arte, nella memoria e nella materia. La mostra, promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, raccoglie oltre duecento creazioni uniche di Dolce&Gabbana, abiti per lo più appartenenti a collezioni private accanto a pezzi unici 'rubati' dagli atelier dei grandi stilisti (un imponente lampadario di Murano, una Madonna con il bambino che apparteneva al padre di Domenico Dolce, anche lui sarto).
"Per la mostra romana - precisa ancora la curatrice Florence Muller, una dei massimi esperti del settore - abbiamo allestito 3 nuove sale dedicate all''Arte Sarda', un tributo all'immenso patrimonio artigianale dell'isola con tessuti e abiti che riprendono alcune tecniche particolari della tradizionale arte orafa, le lavorazioni a filigrana. C'è poi la sala 'Anatomia Sartoriale' - continua - Racconta la corsetteria e lo studio delle forme del corpo umano come elemento essenziale della storia culturale dell’abbigliamento, una ricerca che si rifà allo studio del fisico soprattutto maschile, esaltazione della virilità di stampo rinascimentale". Una sala dell'esposizione è dedicata al 'Cinema', targato D&G, con un doc 'Devotion' firmato da Giuseppe Tornatore.
La mostra ripercorre attraverso tappe 'emozionali' e centinaia di abiti l'esistenza creativa e spettacolare di D&G, le loro passioni accanto ad alcune citazioni dei loro più acclamati défilé, le 'dediche' all'Opera lirica, all'Architettura, alla Pittura, a Venezia e alla Maestria del vetro, al Barocco e alla Devozione, ma soprattutto alla Sicilia che ritorna prepotente in questo lussureggiante allestimento, la Sicilia dei Gattopardi, delle icone e delle edicole votive, dei carretti dipinti a mano, delle tavole apparecchiate con cannoli e cassate di ricotta, dell'abito sontuoso e prezioso che riproduce il pavimento in cotto di Palazzo Gangi a Palermo dove fu girata la celebre scena del ballo del 'Gattopardo' di Visconti. E c'è poi la riproduzione, di un bianco abbagliante, dell'Oratorio di San Domenico a Palermo accanto all'abito donato alla Chiesa di Polizzi Generosa, la città che ha dato i natali a Domenico Dolce, che sfila ogni anno durante la processione.
E a proposito di Madonne, esposta al Palazzo delle Esposizioni anche l'abito che ritrae la 'Madonnina' del Duomo di Milano in ricordo della 'supplica' che Domenico Dolce le aveva rivolto giungendo nel capoluogo lombardo. 'Ti prego Madonnina, non farmi ritornare in Sicilia, vinto, sconfitto', ha raccontato più volte. Voto esaudito. "Immergetevi nel mondo di Domenico Dolce e Stefano Gabbana, dove magia e fantasia, leggenda e realtà convivono insieme -esorta Florence Muller - D&G sono due personalità appassionate, di straordinaria generosità, sanno donarsi agli altri dando il massimo, sempre alla ricerca della bellezza che sanno trasmettere anche alle nuove generazioni, oggi grazie alla creazione di un'Accademia per giovani artigiani. Le nuove generazioni, non soltanto in Italia, sono stanchi della tecnologia - spiega ancora Muller- Oggi più che mai c'è il desiderio di ritrovare, anche nel proprio lavoro, un'anima, un'arte legata all'umano".
"Siamo emozionati e orgogliosi perché non è stato facile portare una mostra così importante a Roma. Un ringraziamento a Stefano Gabbana e Domenico Dolce per la fiducia - dichiara Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale - I numeri dell’esposizione, che inizialmente era destinata a New York e avremo qui fino al 13 agosto, sono impressionanti e ci saranno tante novità rispetto alla mostra di Milano e Parigi - aggiunge - È la conferma di quanto Roma sia tornata a essere una città ambita e attrattiva. La mostra è un grande antipasto per l’attesa settimana delle sfilate dell’Alta Moda di Dolce&Gabbana a luglio. Sarà un evento mondiale senza precedenti per la città e per il settore moda".