
Prosegue al Senato, in Commissione Affari costituzionali, l’iter del cosiddetto Decreto Cittadinanza (Dl 36/2025), con la pubblicazione del fascicolo completo delle proposte emendative e degli ordini del giorno che complessivamente sono 106, la maggioranza da parte delle Opposizioni. Tra gli emendamenti proposti dalla Maggioranza, in particolare, uno di FDI si concentra sui termini di acquisizione della cittadinanza riconosciuta ponendo il limite dell’ascendenza a due e non più tre generazioni, prevedendo alcune eccezioni che, comunque, fanno riferimento a una effettiva connessione con l’Italia. Inoltre, due specifici emendamenti fanno riferimento ad agevolazioni mirate al recupero di forza lavoro e ripopolare i tanti piccoli borghi soggetti a progressivo spopolamento. I temi principali che emergono dalle proposte emendative presentate dall’Opposizione riguardano la critica all’eccessiva rigidità del provvedimento e la richiesta di maggiori tutele per i discendenti al di fuori dell’Italia. Nel dettaglio, gli emendamenti presentati dal PD sono principalmente volti a intervenire sul nuovo limite fissato dal provvedimento a due generazioni per la trasmissione della cittadinanza, ritenendo preferibile fissare alcuni criteri, tra i quali l’iscrizione ai registri anagrafici e dello stato civile italiano o dell’AIRE e la conoscenza della lingua italiana a livello almeno B1.
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