cerca CERCA
Lunedì 02 Giugno 2025
Aggiornato: 17:17
10 ultim'ora clock BREAKING NEWS

Gaza, media: "Spari su folla a centro aiuti a Rafah". Ghf smentisce: "Fake news di Hamas"

Bbc: "Almeno 26 morti, decine i feriti". Morto anche il papà di Adam, unico sopravvissuto dei 10 figli di una dottoressa della Striscia. Intanto la tregua tra Israele e Hamas sembra ancora lontana

Gaza, palestinesi verso il centro di distribuzione degli aiuti Ghf - Afp
Gaza, palestinesi verso il centro di distribuzione degli aiuti Ghf - Afp
01 giugno 2025 | 08.37
LETTURA: 4 minuti

Almeno 26 palestinesi sarebbero rimasti uccisi, e decine di persone rimaste ferite, da spari di tank israeliani nei pressi di un centro di distribuzione degli aiuti della Gaza Humanitarian Foundation, la fondazione sostenuta da Usa e Israele, nei pressi di Rafah. Lo riporta la Bbc citando fonti mediche e dei soccorritori.

Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha poi diffuso una dichiarazione in cui afferma che il bilancio sarebbe di 31 morti, sottolineando che le forze israeliane "non hanno negato che vi sia stato uno scontro a fuoco, ma hanno detto di non essere al corrente di vittime". Anche la Bbc riporta la dichiarazione della Sanità di Gaza, secondo la quale oltre 200 persone sono arrivate ferite all'ospedale, decine in modo grave.

L'emittente britannica cita anche un giornalista palestinese, Mohammed Ghareeb, che racconta che migliaia di palestinesi erano raccolti questa mattina molto presto intorno al centro di distribuzione quando si sono avvicinati i tank israeliani ed hanno aperto il fuoco sulla folla.

"I morti e i feriti sono rimasti per terra per molto tempo - continua Ghareeb - alle squadre di soccorso non è stato dato l'accesso all'area, che è sotto il controllo israeliano. Questo ha costretto i residenti ad usare i carri con gli asini per trasportare le vittime in ospedale".

Ghf smentisce: "Nessun incidente, fake news di Hamas". Idf "non al corrente di vittime"

"I nostri sono stati distribuiti di nuovo oggi senza incidenti. Siamo al corrente di voci che sono fomentate da Hamas che parlano di morti e feriti. Non sono vere e sono inventate", quanto si legge però in una dichiarazione con cui la Gaza Humanitarian Foundation smentisce la notizia diffusa da Hamas. Ghf, che gestisce il piano di aiuti sostenuto da Usa e Israele e fortemente criticato dalle Nazioni Unite, afferma di aver distribuito 4.7 milioni di pasti da quando ha iniziato le sue operazioni lunedì scorso.

"In questo momento, non siamo al corrente di vittime provocate dal fuoco delle forze israeliane nei pressi del centro di distribuzione". E' quanto hanno poi dichiarato le forze israeliane. "Stiamo ancora indagando la cosa", conclude la dichiarazione.

Morto anche il papà di Adam, unico sopravvissuto al raid su Gaza

E' morto intanto anche Hamdi Al-Najjar, il padre di Adam, l'unico sopravvissuto dei dieci fratellini uccisi la scorsa settimana nel bombardamento israeliano a Khan Younis. Lo riporta l'agenzia turca Anadolu citando fonti sanitarie locali. Al Najjar, che era un medico come la moglie Alaa Al Najjar, di turno all'ospedale Nassar al momento del raid, era rimasto gravemente ferito nel bombardamento del 24 maggio scorso. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha detto ieri che Adam, che ha 11 anni ed è rimasto ferito, sarà trasferito "appena possibile in Italia" dove "potrebbe essere operato il giorno 11".

Tregua a Gaza, accordo lontano

Torna intanto ad allontanarsi l'orizzonte di una tregua a Gaza. Ieri Hamas ha risposto alla proposta Usa per il cessate il fuoco ma ponendo condizioni bollate come "inaccettabili" dall'inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff e liquidate come un "rifiuto" dal governo di Israele che ha invece accettato l'offerta americana.

Nel dettaglio, Hamas ha chiesto garanzie per un cessate il fuoco permanente ed un pieno ritiro israeliano. Non solo. Il governo palestinese vorrebbe che il rilascio degli ostaggi avvenisse in cinque fasi invece che in due fasi nella prima settimana di tregua. E questo per garantire che l'accordo resti in vigore per i 60 giorni proposti dall'inviato americano. Un cambiamento teso a impedire - ha spiegato a Times of Israel una fonte direttamente coinvolta nei negoziati - che il premier Benjamin Netanyahu abbandoni i colloqui per il cessate il fuoco permanente dopo i rilasci dei 10 ostaggi o si rifiuti del tutto di prendervi parte.

Hamas sarebbe pronto a rilasciare quattro ostaggi in vita il primo giorno della tregua di 60 giorni, altri due il 30esimo giorno e nell'ultimo giorno dell'accordo altri quattro. Mentre offre di consegnare i corpi degli ostaggi morti il 30esimo e il 50esimo giorno della tregua.

Condizioni che irritano profondamente il mediatore Usa che bolla come "totalmente inaccettabile. Ci riporta soltanto indietro", afferma Witkoff. "Hamas dovrebbe accettare lo schema che abbiamo presentato come base dei colloqui che potrebbero iniziare immediatamente la prossima settimana", ha insistito l'inviato di Trump.

Dal canto suo Israele punta ancora il dito sui rappresentanti del governo palestinese. "Mentre Israele ha accettato la cornice aggiornata di Witkoff per il rilascio dei nostri ostaggi, Hamas continua ad essere arroccata nel rifiuto", si legge in una nota dell'ufficio del primo ministro Israeliano, Benjamin Netanyahu. "Israele continuerà nei suoi sforzi per portare gli ostaggi a casa e sconfiggere Hamas", si aggiunge.

Leggi anche
Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza