Dichiarazione dei redditi 2025, saldo e acconto delle imposte in scadenza

Saldo e primo acconto delle imposte, in arrivo la prima scadenza per i versamenti relativi alla dichiarazione dei redditi 2025. Date differenziate per dipendenti e partite IVA

Dichiarazione dei redditi 2025, saldo e acconto delle imposte in scadenza
20 giugno 2025 | 13.43
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In arrivo la prima scadenza per il pagamento delle imposte emerse dalla dichiarazione dei redditi 2025.

Il 30 giugno è in calendario l’appuntamento con il saldo e il primo acconto delle imposte, data che tuttavia interesserà solo una platea di contribuenti.

Il DL Fiscale n. 84/2025 ha prorogato l’appuntamento per le partite IVA che applicano gli ISA e per i forfettari, spostando il termine ultimo al 21 luglio.

Un focus sulle regole e sul calendario da seguire in caso di rateizzazione.

Dichiarazione dei redditi 2025, scadenza doppia per saldo e primo acconto

IRPEF, cedolare secca, ma anche flat tax per i contribuenti che applicano il regime forfettario: parte il 30 giugno il calendario dei versamenti relativi alla dichiarazione dei redditi.

Lavoratori dipendenti e pensionati dovranno versare entro questa data il saldo e il primo acconto delle imposte. L’addebito avviene in busta paga o sulla pensione per chi ha un sostituto d’imposta chiamato a effettuare le operazioni di conguaglio, mentre negli altri casi è necessario procedere autonomamente utilizzando il modello F24.

La scadenza per i versamenti è stata rinviata al 21 luglio per le partite IVA che applicano gli ISA. Il Decreto Fiscale approvato il 12 giugno dal Governo, e pubblicato il 17 giugno in Gazzetta Ufficiale, concede un margine aggiuntivo e cambia di conseguenza il calendario della rateizzazione.

Scendendo nel dettaglio delle novità, i contribuenti interessati dalla proroga dei versamenti sono:

● i soggetti ISA o che presentano cause di esclusione dagli stessi;

● i soggetti che adottano il regime di vantaggio, nonché quelli che applicano il regime forfettario;

● i soggetti che partecipano a società, associazioni e imprese che applicano gli ISA.

Il rinvio al 21 luglio si applica anche per il versamento dell’imposta sostitutiva per chi ha aderito al concordato preventivo biennale.

Saldo e primo acconto 2025, versamenti in un massimo di 7 rate

I versamenti del saldo delle imposte relative al 2024 e del primo acconto dovuto per il 2025 possono essere effettuati in un massimo di 7 rate mensili, da giugno e fino al mese di dicembre.

Sulle regole di rateizzazione è bene ricordare che dallo scorso anno sono operative due novità introdotte nell’ambito della riforma fiscale.

In prima battuta, è stato uniformato il calendario degli appuntamenti mensili: partite IVA, dipendenti e pensionati che optano per il versamento rateale dovranno rispettare il termine del 16 di ciascun mese.

In aggiunta al calendario delle scadenze si è aggiunto un termine ulteriore, quello del 16 dicembre, consentendo quindi di spalmare le somme dovute in un massimo di 7 rate contro le 6 previste in precedenza.

Sulle tempistiche da rispettare incide ovviamente la proroga prevista per le partite IVA: il calendario si comprime e si passa a un massimo di 6 rate da versare entro i termini del 21 luglio, 20 agosto, 16 settembre, 16 ottobre, 17 novembre e 16 dicembre.

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Per dipendenti e pensionati chiamati a pagare la prima quota entro il 30 giugno, le rate successive andranno versate entro i termini del 16 luglio, 20 agosto, 16 settembre, 16 ottobre, 17 novembre e 16 dicembre.

Come indicato nelle istruzioni dell’Agenzia delle Entrate, sugli importi rateizzati si applicano gli interessi del 4 per cento annuo, calcolati secondo il metodo commerciale e considerando il periodo decorrente dal giorno successivo a quello di scadenza della prima rata fino alla data di scadenza della seconda.

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Sugli importi da versare con le rate mensili successive, si applicano gli interessi dello 0,33 per cento in misura forfetaria, a prescindere dal giorno in cui è eseguito il versamento.

Confermata come di consueto la possibilità di differimento del primo pagamento ai trenta giorni successivi alla scadenza, applicando una maggiorazione dello 0,40 per cento. Per i contribuenti chiamati alla cassa entro il 30 giugno saranno quindi considerati regolari i versamenti effettuati fino al 30 luglio, data che passa al 20 agosto per le partite IVA beneficiarie della proroga.

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