Italia nella Top 25 mondiale per la tutela dei diritti di proprietà: balzo di 11 posizioni nell’IPRI 2025

Italia nella Top 25 mondiale per la tutela dei diritti di proprietà: balzo di 11 posizioni nell’IPRI 2025
17 ottobre 2025 | 19.28
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L’Italia entra per la prima volta nella Top 25 mondiale per la tutela dei diritti di proprietà. A certificarlo è la 19ª edizione dell’International Property Rights Index (IPRI), pubblicata oggi dalla Property Rights Alliance (PRA) di Washington, il principale indice comparativo globale che misura la protezione dei diritti di proprietà fisica e intellettuale in 126 Paesi.

L’autrice del rapporto 2025 è l’economista Sary Levy-Carciente, consulente economico della premio Nobel per la pace María Corina Machado e docente alla Florida International University.

Secondo i dati diffusi, l’Italia ottiene un punteggio complessivo di 6,952, con un incremento del 16% rispetto all’anno precedente. Il Paese passa così dalla 36ª posizione del 2024 alla 25ª posizione nel 2025, il miglior risultato registrato negli ultimi anni, dopo un lungo periodo di stabilità in 46ª posizione fino al 2022.

Il salto in classifica è trainato soprattutto dal miglioramento nella tutela della proprietà fisica e dell’accesso al credito, ambito in cui l’Italia passa dal 61º posto al 15º, conquistando addirittura la 10ª posizione mondiale nel sottoindice “Access to Financing”. Positivi anche i progressi nella stabilità politica (dal 40º al 34º posto). L’unico segnale in lieve flessione riguarda la proprietà intellettuale, che registra un calo marginale (-0,0022), pur confermando il primato italiano nella tutela dei marchi: terza al mondo e seconda in Europa.

“I diritti di proprietà rimangono uno dei pilastri fondamentali per mantenere una società libera e prospera”, ha dichiarato Lorenzo Montanari, Direttore esecutivo della Property Rights Alliance. “Con questo risultato, l’Italia entra nella Top 25 mondiale con un punteggio di 6,952, ben al di sopra della media globale. Questo posizionamento apre prospettive interessanti per il governo Giorgia Meloni e per gli investitori esteri, confermando il Paese come un naturale hub dell’innovazione, capace di attrarre investimenti in ricerca, sviluppo e tecnologie avanzate”.

L’edizione 2025 dell’IPRI è stata realizzata in collaborazione con 133 think tank di 72 Paesi, coprendo il 93% della popolazione mondiale e il 98% del PIL globale. L’evento di lancio ufficiale si è tenuto a Bruxelles, presso il Parlamento europeo, con la partecipazione della vicepresidente Pina Picierno, di New Direction, EPIC e SME Connect.

A livello globale, la classifica è guidata da Lussemburgo (8,24), Australia (8,03), Svizzera (8,00), Giappone (7,90) e Danimarca (7,70). In coda si confermano Yemen (1,6), Venezuela (2,0) e Haiti (2,1).

Il rapporto completo è disponibile su internationalpropertyrightsindex.org

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