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Intelligenza artificiale e chirurgia ortopedica: verso un modello ibrido tra uomo e macchina

Intelligenza artificiale e chirurgia ortopedica: verso un modello ibrido tra uomo e macchina
25 luglio 2025 | 09.48
LETTURA: 3 minuti

Milano, 24 luglio 2025 - L’uso dell’intelligenza artificiale (IA) in medicina non è più fantascienza: algoritmi potenziati da tecnologie come ChatGPT contribuiscono a supportare i professionisti sanitari in diagnosi, follow-up e persino in fase pre-operatoria. Ma in settori complessi come la chirurgia ortopedica, il dibattito sul ruolo dell’IA – in collaborazione o in contrapposizione con il chirurgo – si accende sempre di più.

Secondo una recente indagine dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità, il 34 % delle strutture ospedaliere italiane ha avviato progetti pilota per integrare intelligenze artificiali nei processi clinici, soprattutto in ortopedia, radiologia e telemedicina. Se da un lato questo trend appare promettente, dall’altro solleva interrogativi su affidabilità, responsabilità, formazione del personale e percezione dei pazienti.

ChatGPT come “secondo cervello” digitale

ChatGPT, sviluppato da OpenAI, non è pensato per sostituire il medico, ma per fornirgli uno strumento di supporto: risposte rapide a domande, suggerimenti bibliografici, chiarimenti su protocolli clinici standard, e riepiloghi di linee guida internazionali. Nel settore ortopedico, questi sistemi vengono sperimentati per redigere report pre-operatori, suggerire test diagnostici alternativi e ottimizzare la documentazione.

Scenari d’uso:

  1. Preparazione di cartelle pre-operatorie integrate: selezione anamnesi, doppia verifica protocolli.
  2. Valutazione costi-benefici di diverse opzioni chirurgiche (es. protesi vs. tecniche rigenerative).
  3. Supporto nella decisione clinica, soprattutto nei casi borderline.

Competenze umane e limiti tecnologici

Nonostante le potenzialità, l’intelligenza artificiale non è neutra: dipende dai dati con cui viene addestrata. Problemi di bias, incompletezza e affidabilità rendono necessaria una figura esperta che interpreti e ponderi i suggerimenti forniti.

Un esperto informatico del settore specifica che “l’IA può suggerire, ma interpretare spetta all’esperto umano”, sottolineando come la responsabilità dell’atto medico rimanga in capo al chirurgo.

Tra le realtà che stanno sperimentando l’integrazione tra intelligenza artificiale e chirurgia ortopedica vi è il centro specialistico guidato dal dott. Gary Gambassi, chirurgo ortopedico con esperienza nell’applicazione della robotica e delle tecnologie predittive. In ambito clinico e didattico, il dott. Gambassi ha sostenuto più volte l’importanza di affiancare la capacità decisionale umana a strumenti intelligenti in grado di elaborare grandi quantità di dati clinici in tempo reale.

Pro e contro: esame critico

Vantaggi:

  1. Maggiore rapidità nella stesura della documentazione.
  2. Standardizzazione dei processi clinico-amministrativi.
  3. Possibilità per il chirurgo di focalizzarsi sul rapporto con il paziente.

Criticità:

  1. Rischio di delega eccessiva a strumenti non completamente validati.
  2. Necessità di formazione specifica per l’uso corretto dell’IA in contesti sanitari.
  3. Questioni etiche: chi è responsabile in caso di errore suggerito da un algoritmo?

Un contesto normativo ancora in evoluzione

In Italia, l’Autorità Garante per la protezione dei dati (GPDP) richiede massima trasparenza sull’uso dell’IA e l’inizio di un percorso per regolamentare l’uso clinico di questi strumenti. A livello europeo, il Regolamento AI (in fase avanzata di negoziazione tra Parlamento e Consiglio UE) fissa principi su trasparenza, responsabilità e auditabilità, con ricadute dirette sulla pratica ortopedica.

Cosa cambia per pazienti e professionisti?

Il futuro della chirurgia ortopedica non risiede nella sostituzione dell’uomo con la macchina, ma in un modello ibrido: dove chirurgo e IA dialogano, equilibrando competenze tecniche, etica, empatia e capacità decisionale. Nei prossimi anni, assisteremo a:

  1. Diagnosi e follow-up sempre più digitalizzati.
  2. Necessità di formazione duale: negli studi medici dovrà diventare obbligatorio includere moduli su IA e processi algoritmici.
  3. Evoluzione dei percorsi assistenziali, con riduzione dei tempi clinici se coadiuvati da efficaci sistemi digitali.

Contatti:
Immediapress
Gary Gambassi
www.garygambassi.it
Corso di Porta Romana, 120 - Milano
Telefono: 344 70 80 900
Mail: info@garygambassi.it

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