Torre dei Conti, alla Farnesina incaricato d'affari russo: "Da Italia aggressiva campagna contro Mosca"

L'incaricato d'affari russo Rossiyskiy ha inoltre richiamato l'attenzione "sulla scarsa cortesia diplomatica" per la convocazione in un giorno in cui in Russia si celebra la Festa dell'Unità nazionale"

Maria Zakharova - (Fotogramma/Ipa)
Maria Zakharova - (Fotogramma/Ipa)
04 novembre 2025 | 09.45
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L'ambasciata russa a Roma torna a insistere nel collegare i cedimenti della Torre dei Conti ai presunti tagli ai finanziamenti per il settore dei Beni culturali che, secondo la rappresentanza diplomatica, sarebbero una conseguenza degli aiuti economici e militari forniti dall'Italia all'Ucraina.

E l'incaricato d'affari russo, Mikhail Rossiyskiy, convocato dalla Farnesina, nel corso dell'incontro al ministero degli Esteri "ha espresso le proprie ferme rimostranze in merito all'aggressiva, esecrabile campagna antirussa promossa da Roma sui media", ha riferito in un post su Facebook l'ambasciata russa in Italia.

Ricordando le "fondate preoccupazioni" manifestate ieri dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, l'ambasciata ha sottolineato nello stesso post che la presunta riduzione dei finanziamenti è "causata dall'impiego sconsiderato dei fondi provenienti dai contribuenti italiani a sostegno del criminale regime terroristico ucraino, giunto al potere a seguito del sanguinoso colpo di Stato del febbraio 2014 e responsabile di aver scatenato una guerra contro i cittadini russofoni del Donbass e della Novorossija".

Rossiyskiy ha inoltre richiamato l'attenzione "sulla scarsa cortesia diplomatica mostrata dal ministero degli Esteri italiano, che ha insistito nel voler fissare un incontro che non presentava alcuna urgenza proprio il 4 novembre, data in cui in Russia si celebra una ricorrenza ufficiale, ovvero la Festa dell'Unità Nazionale", si legge ancora su Facebook.

Le parole di Zakharova

"Finché il governo italiano sperpererà i soldi dei contribuenti, l'Italia crollerà, dall'economia alle torri", ha detto ieri Zakharova sul suo canale Telegram commentando il cedimento che ha interessato la Torre dei Conti ai Fori Imperiali, a Roma.

E oggi era tornata sulla convocazione dell'ambasciatore alla Farnesina che servirà "per ricordare ancora una volta che sponsorizzare il regime terroristico di Kiev è un crimine e un peccato", ha detto, citata dalla Tass.

La reazione dell'Italia

Le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo sono "vergognose e inaccettabili per un Paese civile", ha affermato ieri il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Quelle di Mosca sono "affermazioni volgari, perché quando c'è una disgrazia, non si può speculare su persone che stanno ancora sotto le macerie, su operai feriti - ha detto il vicepremier - noi non l'abbiamo mai fatto, quando c'è stata qualche disgrazia che ha colpito la Federazione Russa, abbiamo sempre manifestato solidarietà".

"Non leggo mai cosa dice questa signora... una microscopica parte, né rilevante né sofisticata come lo sono altre, della capacità di disinformazione russa". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, in un colloquio con La Repubblica.

Quanto al sostegno militare dell'Italia tirato in ballo da Zakharova, Crosetto ha specificato: "Ma se loro mettessero fine alla guerra non ci sarebbe più necessità di aiutare una nazione invasa a vivere. Per quanto riguarda l'Ucraina, la nostra linea non cambia, continuiamo ad aiutare Kiev con quello che possiamo".

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