
Oleg Nica all'Adnkronos: "Qui la più grande comunità di espatriati. Autorità di ordine pubblico stanno monitorando possibili tentativi di intimidazione al voto e sono pronte a intervenire"
Le interferenze filorusse sulle elezioni legislative in Moldova sono arrivate anche in Italia, dove domani, domenica 28 settembre, si voterà nei 75 seggi aperti in tutto il Paese dalle sette del mattino alle nove di sera. Circolano infatti da alcuni giorni messaggi falsi sui diversi gruppi social della comunità. Come quello in cui gli autori si spacciano come 'Commissione elettorale centrale' per invitare i moldavi a recarsi a un seggio per ricevere immediatamente 500 euro in contanti per un inesistente lavoro di 'osservatore', denuncia l'ambasciatore della Moldova a Roma, Oleg Nica, in una intervista all'Adnkronos.
"In realtà, cercheranno di coinvolgere chi si presenta davvero in disordini, per perturbare le operazioni di voto". Proprio come lo scorso anno, c'erano stati, allo stesso scopo, falsi allarme bomba ai seggi di diverse città in Europa.
"Tutte le autorità di ordine pubblico in Italia sono state informate e stanno monitorando qualsiasi tentativo di intimidazione o interruzione del processo di voto. Le forze dell'ordine italiane interverranno tempestivamente, se necessario, per garantire la sicurezza del processo elettorale e per garantire il diritto di voto libero e sicuro di ogni cittadino. Esortiamo i nostri connazionali a non farsi coinvolgere in tali schemi e ad analizzarne attentamente i rischi e le conseguenze legali", ha reso noto l'ambasciata in Italia in un post pubblicato ieri sera sul suo account Facebook destinato "a coloro che cercano di reclutare persone a scopo di destabilizzazione, nonché a coloro che potrebbero essere attirati da queste truffe".
Il ministero dell’Interno - ha confermato il Viminale in una nota - "adotterà, come sempre avvenuto in simili circostanze, tutte le necessarie misure per garantire le migliori condizioni di partecipazione ai cittadini moldavi chiamati al voto in 75 seggi allestiti in Italia".
"Ora siamo pronti, siamo certi che ci sarà qualcosa anche questa volta, a opera del gruppo criminale Shor", aggiunge Nica, mentre l'ambasciata ha diffuso il post in cui si ricorda anche che "la Commissione elettorale non recluta osservatori tramite i social e non offre ricompense economiche. Tali messaggi costituiscono tentativi illegali di manipolare e interrompere il processo di voto". La narrativa dominante della propaganda filo russa, anche in Italia, è quella secondo cui i partiti filo europei trascineranno la Moldova in una guerra contro la Russia, laddove la Russia è invece il partner più affidabile.
Le pressioni in arrivo da Mosca "sono basate su una massiccia disinformazione diretta a influenzare le opinioni della diaspora, in modo più aggressivo rispetto allo scorso anno", aggiunge Nica, esprimendo comunque "ottimismo" sul voto della diaspora a queste elezioni cruciali per il Paese ma anche per l'Europa, come hanno sottolineato in molti, a partire dal Presidente dell'Ucraina Volodymir Zelensky. "Non vendiamo il nostro futuro per 500 euro", sottolinea il diplomatico, che era stato console prima a Padova, poi a Milano, infine nominato ambasciatore lo scorso anno.
La diaspora all'estero, che nel 2024 era stata importante per la vittoria di Maia Sandu alle elezioni Presidenziali e decisiva per quella del 'sì' al referendum sull'avvicinamento di Chisinau all'Unione europea, è bersaglio in questi giorni, come chi vive in Moldova, dello sforzo della rete di Ilan Shor, il tycoon rifugiato a Mosca, condannato in contumacia in Moldova a 15 anni di carcere, che coordina lo sforzo di interferenza filorussa.
Per capire l'importanza della diaspora sull'esito del voto è sufficiente ricordare che al referendum sull'Europa dello scorso anno, il 76 per cento dei moldavi in Italia aveva votato 'si' (complessivamente il 'sì' aveva vinto con il 50,46 per cento) e alle presidenziali quasi l'83 per cento aveva votato, nei 60 seggi aperti nel 2024 in Italia, per la filo europea Sandu (che aveva preso il 55 per cento dei voti complessivamente).
L'Italia è il Paese con la comunità di espatriati più grande. Ai 102mila che hanno un permesso di soggiorno, si aggiungono i 48mila moldavi che hanno ottenuto la cittadinanza italiana negli ultimi dieci anni e che comunque possono votare domani, dal momento che per farlo è sufficiente presentarsi a uno qualsiasi dei seggi ed esibire il proprio passaporto. Ci sono poi, si stima, 150mila cittadini della Moldova in Italia con passaporto rumeno. Lo scorso anno, al ballottaggio delle presidenziali hanno votato in 97mila in Italia, 330mila in totale all'estero - di fatto in Europa, a esclusione di alcune decine di persone che si sono stabilite in Canada e negli Stati Uniti. Su 1,6 milioni di aventi diritto al voto complessivi.
"Abbiamo aperto più seggi per dare la possibilità a tutti di votare, evitando le lunghe code di persone che si erano create nel 2021 per esempio a Milano, dove migliaia di persone erano rimaste in coda per tre o quattro ore.
"Il nostro Paese ha ora una opportunità di entrare in Europa, tutto il mondo conosce la Moldova, siamo riusciti a fare tanto per ottenere visibilità e in termini di sviluppo con il sostegno dell'Ue. Non voglio neanche pensare alla possibilità che si fermi tutto e cambi la direzione presa dal Paese", conclude Nica.