
Almeno quattro morti nei raid, tra le vittime anche un neonato. Esplosioni segnalate a Odessa, Kharkiv, Dnipro, Zaporizhzhia e Kryvyj Rih
Un pesante attacco russo con "centinaia" di droni e missili ha colpito nella notte diverse città dell'Ucraina. Gli edifici residenziali nella capitale Kiev sono stati gravemente danneggiati e almeno quattro persone sono rimaste uccise, tra cui un neonato di due mesi e la mamma. A riportarlo è l'agenzia Dpa che cita media e autorità locali. In particolare, il tetto e i piani superiori della sede del governo ucraino sono stati colpiti e danneggiati, ha spiegato la premier ucraina, Yulia Svyrydenko. "Il tetto e gli ultimi piani sono stati danneggiati a seguito di un attacco nemico. I soccorritori stanno spegnendo l'incendio", ha scritto su Telegram.
Esplosioni sono state segnalate anche a Odessa, Kharkiv, Dnipro, Zaporizhzhia e Kryvyj Rih. A Odessa, i droni hanno colpito case e infrastrutture civili, ha spiegato il governatore regionale Oleh Kiper, citato dal Kyiv Independent. A Zaporizhzhia, è stata presa di mira una zona industriale, mentre sono stati colpiti anche siti all'interno di Kryvyj Rih.
Secondo l'esercito di Kiev, le forze russe hanno lanciato in nottata 805 droni e 13 missili contro il territorio ucraino. 751 i droni intercettati e abbattuti.
"Il mondo dove rispondere a queste distruzioni non solo a parole, ma attraverso le azioni. Dobbiamo rafforzare le pressioni delle sanzioni, in particolare per il petrolio e il gas russi", le parole di Svyrydenko suTelegram.
Il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, ha chiesto una risposta decisa agli alleati del suo paese a fronte degli ultimi attacchi russi. "Per la prima volta, più di 800 (!) droni e missili sono stati lanciati durante la notte. Civili uccisi e feriti, infrastrutture civili danneggiate a Kiev, Odessa, Kremenchuk, Kryvyj Rih, Zaporizhia, tra le altre città", ha scritto sui social, confermando che uno degli edifici governativi di Kiev è stato colpito per la prima volta.
"Questo da solo rappresenta una grave escalation", ha affermato. "Il cinismo maggiore deriva dal fatto che questi attacchi brutali avvengano proprio mentre il presidente Trump compie ogni sforzo per raggiungere la pace", ha aggiunto, affermando che Putin invece "rifiuta la diplomazia e intensifica il terrore". Nei post, Sybiha chiede severe sanzioni sui proventi russi del petrolio e del gas, nonché un ulteriore supporto alla difesa aerea dell'Ucraina.
La Russia deve essere spinta a fare la pace. Questo l'appello lanciato ieri dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha parlato dei contatti avuti con i partner negli ultimi giorni.
"Molti negoziati in questi giorni, tutti volti a dare all'Ucraina ancora più forza, ancora più resilienza. Al nostro fianco ci sono tutta l'Europa libera, l'America, il Canada, il Giappone, l'Australia, la Nuova Zelanda e altri partner in tutto il mondo. Il risultato: 26 paesi sono ora pronti a garantire la sicurezza dell'Ucraina attivamente. Sono grato a tutti i leader per il nostro lavoro congiunto", ha spiegato.
"Ma prima che la pace possa essere garantita, la Russia deve essere spinta a farlo. Bisogna fare tutto il possibile per far sì che Mosca smetta di rifiutare tutte le iniziative di pace e si renda conto delle conseguenze del prolungamento di questa guerra. Sanzioni e dazi severi – sforzi congiunti europei e americani – sono fondamentali per questo. Non può rimanere alcuna possibilità di finanziare la macchina da guerra russa. Ora è necessario un ulteriore lavoro transatlantico per garantire che la pressione sia davvero tangibile", le parole del leader di Kiev.