
Il ministro ai microfoni dell'Adnkronos davanti al Padiglione Italia
"Lavoriamo per consolidare i mercati esistenti e aprirne di nuovi, senza mai perdere di vista la qualità e l’identità delle nostre produzioni". Così il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha sintetizzato con l'Adnkronos la strategia italiana per rafforzare la presenza dell’agroalimentare tricolore nel mondo, durante la sua visita al Padiglione Italia all’Expo 2025 di Osaka.
Il ministro ha inaugurato la "Necessities of Life Week", la settimana tematica dedicata a cibo, vestiario e abitazione, accendendo i riflettori sull’importanza della cultura agroalimentare nella diplomazia economica italiana. La visita è stata l’occasione per presentare al pubblico l’orto biologico nella Piazza Italia – simbolo di semplicità, cura e sostenibilità – e il video immersivo del Masaf che arricchisce l’esperienza dei visitatori.
"Questo padiglione – ha continuato Lollobrigida nella video-intervista – è un ponte tra la nostra cultura, la nostra arte, le nostre macchine agricole e il nostro cibo. Abbiamo portato il nostro stile di vita ovunque, perfino nello spazio con la missione Axiom 3. E continueremo a farlo, puntando sull’innovazione e sulla qualità".
La missione è proseguita con il forum "Market trends and opportunities for Italian wine in Asia", dove istituzioni e imprese hanno fatto il punto sulle prospettive dell’export vinicolo. Con un valore al consumo di 9,4 miliardi di dollari e una crescita attesa del 16% entro il 2028, l’Asia rappresenta un'opportunità strategica. Il solo export vinicolo italiano ha toccato nel 2024 i 434 milioni di euro nella regione, e quello agroalimentare complessivo ha raggiunto i 5,6 miliardi.
"Il Giappone è un Paese amico e consapevole del valore delle nostre eccellenze" ha sottolineato il ministro, affiancato dal presidente di ICE Matteo Zoppas, dal presidente di Veronafiere Federico Bricolo e da esponenti di Confagricoltura, Coldiretti, UIV e CEEV. Un fronte compatto per sostenere le imprese italiane in mercati sempre più competitivi, ma anche sempre più ricettivi alla qualità, alla storia e alla sostenibilità che il Made in Italy sa esprimere.