Ue, Draghi: "Nostro modello di crescita sta svanendo. Per tempi straordinari azioni straordinarie"

"Le vulnerabilità stanno aumentando. E non c'è un percorso chiaro per finanziare gli investimenti di cui abbiamo bisogno. Inazione minaccia competitività e sovranità"

Mario Draghi e Ursula von der Leyen (Afp)
Mario Draghi e Ursula von der Leyen (Afp)
16 settembre 2025 | 10.21
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"A un anno di distanza, l'Europa si trova in una situazione più difficile". Lo afferma Mario Draghi durante la conferenza a Bruxelles per l'anniversario della presentazione del suo rapporto sulla competitività Ue. "Il nostro modello di crescita sta svanendo. Le vulnerabilità stanno aumentando. E non c'è un percorso chiaro per finanziare gli investimenti di cui abbiamo bisogno. E ci è stato ricordato, dolorosamente, che l'inazione minaccia non solo la nostra competitività ma la nostra stessa sovranità", spiega l'ex premier italiano ed ex presidente della Bce.

"Troppo spesso, vengono trovate scuse per la nostra lentezza. Diciamo che è semplicemente così che è costruita l'Ue, che un processo complesso con molti attori deve essere rispettato. A volte, l'inazione viene persino presentata come rispetto per lo stato di diritto. Penso che sia inerzia", dice Draghi. "I concorrenti negli Stati Uniti e in Cina sono molto meno vincolati, anche quando agiscono nel rispetto della legge", prosegue, avvertendo che "continuare come al solito significa rassegnarsi a restare indietro".

L'ex presidente della Bce accoglie "con favore" la decisione della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen di porre la competitività al centro del suo secondo mandato, e riconosce che il suo programma "è ambizioso. I cittadini e le aziende europee apprezzano la diagnosi, le priorità chiare e i piani d'azione" dell'esecutivo Ue, "ma esprimono anche una crescente frustrazione. Sono delusi dalla lentezza con cui si muove l'Ue. Ci vedono fallire nel tenere il passo con la velocità del cambiamento altrove. Sono pronti ad agire, ma temono che i governi non abbiano compreso la gravità del momento".

Draghi sottolinea come un percorso diverso "richiede nuova velocità, scala e intensità. Significa agire insieme, non frammentando i nostri sforzi. Significa concentrare le risorse dove l'impatto è maggiore. E significa ottenere risultati in mesi, non anni".

I leader europei, scandisce, dovranno mettere in campo "azioni straordinarie", adatte ai "tempi straordinari" che viviamo. E l'Ue deve abbandonare le "ampie strategie", per passare a "date concrete" e "risultati misurabili", riformandosi e infrangendo "tabù" che altri hanno già ampiamente superato.

Naturalmente, osserva, il "percorso" che l'Ue deve fare se vuole reggere il confronto con le grandi potenze "infrangerà tabù di lunga data. Ma il resto del mondo ha già infranto i propri. Per la sopravvivenza dell’Europa, dobbiamo fare ciò che non è mai stato fatto prima e rifiutarci di essere frenati da limiti autoimposti". Soprattutto, continua, dobbiamo andare oltre le "strategie generali e le tempistiche dilazionate. Servono date concrete e risultati misurabili, e dobbiamo essere chiamati a risponderne. Le scadenze devono essere abbastanza ambiziose da richiedere vera concentrazione e sforzo collettivo".

Questa, prosegue Draghi, "è stata la formula alla base dei progetti europei di maggior successo, il Mercato Unico e l’euro. Entrambi sono andati avanti attraverso fasi chiare, traguardi fermi e un impegno politico costante". Per l'ex premier, "i cittadini europei chiedono che i loro leader alzino lo sguardo verso il destino comune europeo e comprendano la portata della sfida. Solo l’unità d’intenti e l’urgenza della risposta dimostreranno che sono pronti ad affrontare tempi straordinari con azioni straordinarie".

Capitoli energia e auto

Nel corso della conferenza l'ex presidente della Bce lancia poi un avvertimento sull'energia. "I prezzi del gas naturale nell’Ue sono ancora quasi quattro volte superiori a quelli degli Stati Uniti. I prezzi industriali dell’elettricità sono in media più che doppi - sottolinea - Se questo divario non si riduce, la transizione verso un’economia ad alta tecnologia si bloccherà".

Capitolo auto. "In alcuni settori, come quello automobilistico, gli obiettivi [di decarbonizzazione] si basano su ipotesi che non sono più valide", afferma Draghi. "La scadenza del 2035 per le emissioni zero allo scarico era pensata per innescare un circolo virtuoso: obiettivi chiari avrebbero stimolato gli investimenti nelle infrastrutture di ricarica, ampliato il mercato interno, spronato l’innovazione in Europa e reso i modelli elettrici più economici. Si prevedeva che le industrie adiacenti (batterie, semiconduttori) si sarebbero sviluppate in parallelo, sostenute da politiche industriali mirate. Ma ciò non è avvenuto", rileva l'ex Bce.

"L’installazione dei punti di ricarica deve accelerare di 3-4 volte nei prossimi cinque anni per raggiungere una copertura adeguata. Il mercato dei veicoli elettrici è cresciuto più lentamente del previsto. L’innovazione europea è rimasta indietro, i modelli restano costosi e la politica delle catene di fornitura è frammentata. Di fatto, il parco auto europeo di 250 milioni di veicoli sta invecchiando e le emissioni di CO2 sono calate appena negli ultimi anni", prosegue Draghi. "In questo contesto, attenersi rigidamente all’obiettivo del 2035 potrebbe rivelarsi irrealizzabile e rischia di consegnare quote di mercato ad altri, soprattutto alla Cina".

Von der Leyen a Draghi: "Grazie Mario per il tuo servizio all'Europa"

Ursula von der Leyen ringrazia, in italiano, Mario Draghi per il "servizio" reso all'Ue con il suo rapporto sulla competitività del Vecchio Continente. "Oggi - dice a Bruxelles aprendo la conferenza che ricorda la presentazione del rapporto, un anno fa - ricorre un anno dalla pubblicazione del rapporto Draghi. Ma vorrei tornare indietro per un attimo a due anni fa, quando ti chiamai per la prima volta, Mario, per proporti di intraprendere questa nuova missione".

Von der Leyen ricorda che Draghi era "incuriosito dall'offerta. Ma - prosegue rivolta all'ex banchiere centrale - hai posto una condizione. Hai detto che questo nuovo rapporto doveva fare davvero la differenza. Non eri interessato a scrivere un altro articolo accademico. Volevi una tabella di marcia per l'azione. Ed era esattamente quello che cercavamo. Tu e la tua squadra avete investito un anno intero per analizzare i punti di forza dell'Europa, le sue carenze e come affrontarle".

E, prosegue, "non appena il rapporto è stato pubblicato, tutta l'Europa si è rivolta a te. Quindi, prima di tutto, voglio ringraziarti, caro Mario. Per il tuo rigore, per la tua visione e per il tuo servizio all'Europa. Grazie, Mario (dice in italiano, ndr)".

Nel corso della conferenza, la presidente della Commissione europea spiega che "l'Europa è ben posizionata nel mondo dell'adozione dell'intelligenza artificiale", sottolineando gli sforzi e i progressi delle realtà europee nel campo dell'utilizzo e della creazione di infrastrutture per questa tecnologia abilitante. "Ovviamente, anche il resto del mondo sta correndo. Gli investimenti globali stanno crescendo alle stelle. Quindi, dobbiamo rimanere concentrati e rimboccarci le maniche. Questa non è una 'missione compiuta': questa è la missione del prossimo decennio per rendere l'Europa uno dei continenti leader nell'IA", sottolinea.

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