
Il curatore Stefano Dominella: "La moda italiana è simbolo di prestigio e qualità nel panorama internazionale, opportunità per promuovere un’immagine positiva dell’Italia nel mondo, contribuisce al soft power del Paese e rafforza l'identità nazionale"
Oltre 110mila visitatori all'Expo 2025 di Osaka, presso il Padiglione Italia, per la mostra 'L'Italia è di moda', a cura di Stefano Dominella, promossa dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, sotto l’egida di Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka. L'esposizione, non solo ha offerto un viaggio attraverso l’eleganza e la creatività che caratterizzano la moda italiana, ma ha confermato quanto la moda sia sinonimo di prestigio a livello internazionale, contribuendo a promuovere l’immagine del nostro Paese nel mondo. 'In mostra' 17 designer e una selezione esclusiva di opere e creazioni dei più prestigiosi marchi di moda italiani provenienti da importanti archivi storici, dall’archivio del curatore Stefano Dominella e direttamente dalle maison Giorgio Armani, Diesel, Etro, Fendi, Salvatore Ferragamo che ha aperto il suo prezioso archivio storico, Alberta Ferretti, Gattinoni, Romeo Gigli, Tiziano Guardini, Gucci, Max Mara, Guillermo Mariotto, Antonio Marras, Missoni, Moschino, Prada, Pucci, Valentino, Gianni Versace.
"Questo straordinario afflusso di pubblico sottolinea l’interesse globale per la moda italiana, simbolo soprattutto di prestigio e qualità nel panorama internazionale- spiega il curatore della mostra, Stefano Dominella - Un aspetto importante dell'esposizione è stato l’accento posto sulle pratiche sostenibili, come l’upcycling, che rappresenta un passo importante verso un futuro più responsabile per l’industria della moda. Questo approccio non solo valorizza il riuso creativo, ma incoraggia anche una riflessione profonda sui modelli di consumo e sulla necessità di preservare il nostro ambiente - aggiunge- 'L'Italia è di moda' non è solo una vetrina per il settore, ma un’opportunità per promuovere un’immagine positiva dell’Italia nel mondo, contribuendo al soft power del Paese e rafforzando l'identità nazionale".