Prada, invito alla gentilezza contro la brutalità del presente

La collezione maschile per la prossima primavera-estate, disegnata con Raf Simons, smonta il concetto di potere e abbraccia la delicatezza

L'uscita finale della collezione primavera-estate 2026 di Prada
L'uscita finale della collezione primavera-estate 2026 di Prada
22 giugno 2025 | 19.08
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Di fronte alla brutalità del presente, Miuccia Prada risponde con un gesto semplice e radicale: la gentilezza. Nella collezione uomo per la prossima primavera-estate, disegnata a quattro mani con Raf Simons, e presentata negli spazi della Fondazione Prada - ridotti a una scenografia minimale fatta di tappeti giganti a forma di fiore poco altro - la passerella si fa veicolo di un messaggio definitivo. “La cosa più importante per noi era il cambio di tono: da aggressivo e potente a qualcosa di gentile, calmo, e umano - spiega Miuccia parlando con un gruppo di giornalisti dopo lo show -. Sia per l’atmosfera sia per una necessità di cambiamento. Oggi tutto è troppo e c’è l’urgenza di fare qualcosa che suggerisca gentilezza e calma".

In effetti, tutto nella collezione appare disarmante eppure potente: cappellini intrecciati femminili "che non c’entrano niente - ammette la stilista - ma suggeriscono leggerezza”, zaini da vita all'aperto, gambe scoperte in pantaloncini che evocano l’innocenza dell’infanzia. Camicioni, maglioni con l'orlo sfilacciato, giacche cerate dai colori vibranti, tute anni ’70, e casacche a fiori. Tutto sembra mescolabile, componibile e libero. “E' stato molto facile mettere insieme i vestiti, tutto funzionava con tutto - continua Prada -. E non è detto che fare un paio di pantaloni sia più facile che fare qualcosa di complicato. L’attenzione che richiede realizzare qualcosa di semplice forse è anche più grande".

Nel vuoto costruito della Fondazione, con il solo commento sonoro della natura o di un treno in movimento, c’è spazio solo per ciò che conta davvero: un ritorno agli elementi primari di terra, aria, sole e natura. "Il set? - osserva Miuccia Prada -. Non volevamo strutture importanti ma qualcosa di molto più banale, un tappetino…”. Luoghi immaginari prendono corpo in una collezione che sembra sognare un altrove possibile. Non è più tempo di maschi alpha: qui l’uomo è gentile e non dominante. È un cambio di atteggiamento, uno smantellamento del potere.

Come Miuccia ammette, la collezione è very Prada, "lo riconosco anche io". Raf Simons, co-direttore creativo, chiude il cerchio: “Volevamo fare qualcosa che facesse sentire a proprio agio e liberi, per quanto il momento lo consenta, in modo positivo e bilanciato. Come a dire 'esprimiti come vuoi' e anche un richiamo all'innocenza dei bambini con i calzoncini". In un mondo che alza la voce, Prada risponde abbassando i toni. E il messaggio è più chiaro che mai. (di Federica Mochi)

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