
Rendere definitiva la gratuità del trasporto pubblico locale, estendere la presenza dei vigili di quartiere e potenziare il servizio di pulizia urbana. Sono queste, secondo il candidato sindaco di Genova del centrodestra Pietro Piciocchi, le tre azioni da attuare immediatamente in caso di elezione a sindaco di Genova. "Si tratta di azioni concrete che intendo assumere immediatamente eletto: il primo è rendere definitiva la gratuità del trasporto pubblico. Il secondo è estendere i vigili di quartiere a tutto il territorio perché, a differenza di quello che pensano a sinistra, la polizia locale si deve occupare della sicurezza dei cittadini. La terza sarà un'azione di potenziamento della presenza degli operatori ecologici sul territorio perché la città deve essere più pulita", ha dichiarato in un'intervista all'Adnkronos.
Tra le priorità infrastrutturali, il candidato del centrodestra indica il completamento del Terzo Valico e lo sviluppo dello scalo cittadino: "È difficile individuare una priorità - aggiunge -. Il centro destra in questi anni si è molto adoperato sul tema delle infrastrutture, senza esitazioni e discussioni inutili, perché ne va del futuro della Città. Se dovessi proprio scegliere direi completamento del terzo valico con l'alta velocità tra Genova e Milano e potenziamento del nostro aeroporto". Sui toni della campagna elettorale, Piciocchi la definisce "accesa, come tutte le campagne elettorali, e talvolta comprensibilmente aggressiva perché c'è passione. Ma io non ho mai mancato di rispetto a nessuno. La mia avversaria deve smetterla di fare la vittima per nascondere la fuga sistematica dal confronto vero con me e non parlare dei temi della città. Se vuoi fare il sindaco devi essere pronto anche a subire insulti e aggressioni e ci devi passare sopra senza piagnucolare. La città ha bisogno di persone forti e rassicuranti che la guidino. Anche io ho ricevuto offese irripetibili da questi signori, hanno avuto l'ardire di dipingermi come coniglio riproduttore e di offendere perfino mia figlia. La Salis non ha detto una parola. Avete mai sentito lamentarmi?".
Quanto alle accuse di sessismo piovute sul centrodestra, Piciocchi respinge ogni responsabilità: "Chi in questa campagna elettorale grida al sessismo o al fascismo lo fa perché cerca in questo modo di evitare di parlare di contenuti o, quel che è peggio, di non fare scoppiare le gigantesche contraddizioni che si vedono all'interno del campo largo. Della mia avversaria, a oggi, non ho capito quale sia il pensiero politico: quali siano le cose concrete che intende fare; cosa pensa di fare per conciliare le tante anime della sua coalizione. Sta dimostrando di non avere dei contenuti. Rimarcare questo fatto oggettivo non penso sia un'operazione di sessismo".
Piciocchi torna anche sul tema del "bonus casalinghe", che il centrodestra propone come misura "per l'indipendenza economica": "Se troveremo la quadra economica per questa misura - ha dichiarato -, sarà giusto estenderla anche agli uomini. Giustissimo. Noi lavoriamo per l'indipendenza economica delle donne e rispettiamo le loro scelte di vita, qualunque esse siano. Questa è la vera emancipazione, non quella della sinistra che conculca con i suoi slogan un modello unilaterale di donna, discriminando la donna a seconda delle scelte di ciascuna".
Infine, netto il giudizio sulla coalizione progressista: "Purtroppo, e sono sincero, credo che in questa città abbiamo una sinistra totalmente priva di cultura di governo che vive di schemi ideologici obsoleti, che coltiva la contrapposizione tra l'impresa e il privato, che parla di redistribuzione della ricchezza senza fare nulla perché la ricchezza venga prodotta, che è divisa sulle infrastrutture. Sinceramente non vedo nessuno di strutturato al loro interno in grado di guidare una macchina così complessa come il Comune, con tante risposte urgenti che la città attende, e temo che con loro alla guida Genova finirebbe in pezzi. Sarebbe un vero sfacelo e sono pronto a scommettere sulla fine ante tempus della consiliatura. Voglio essere franco: al di là della mancanza di esperienza amministrativa della mia avversaria, come può stare in piedi un governo cittadino sostenuto da cinque partiti che al prossimo referendum esprimono almeno trenta posizioni diverse?".