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Cda Rai, Frangi e Natale eletti consiglieri dalla Camera, il Senato sceglie Marano e Di Majo: ecco chi sono

A Montecitorio Frangi ha ottenuto 174 voti e Natale 45. A Palazzo Madama Marano incassa 97 voti e Di Majo 27

Federica Frangi e Roberto Natale
Federica Frangi e Roberto Natale
26 settembre 2024 | 11.34
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L'Aula della Camera ha eletto Federica Frangi e Roberto Natale membri del Cda Rai. Frangi ha ottenuto 174 voti e Natale 45, mentre ci sono stati 3 voti dispersi, 6 schede bianche e 3 nulle. Il Senato ha scelto Antonio Marano, indicato dalla Lega, con 97 voti, e Alessandro Di Majo, espresso dal Movimento 5 Stelle, con 27 voti. Un voto è andato a Ruggero Aricò, due le schede bianche, quattro le nulle. Presenti e votanti 131.

Ecco chi sono

Federica Frangi - Sul suo nome si sono concentrate le forze della maggioranza di centrodestra, attribuendole 174 voti. La giornalista, nata l'8 maggio del 1973 a Roma, è professionista dal 2005. Ha all'attivo una lunga esperienza nel servizio pubblico: dopo un inizio come ufficio stampa, ha poi lavorato per tanti anni nella redazione di 'Porta a Porta' e da marzo 2024 è passata alla cronaca nella redazione del Tg2.

Frangi ha, tra le sue esperienze, la partecipazione al direttivo di Lettera 22, l’associazione di giornalisti con sede a Roma, specializzata in temi di politica estera, cooperazione internazionale e cultura. Dal 2019 al 2023 è stata presidente di Associazione Stampa Romana. Nell’autunno 2023 la giornalista aveva assunto l’incarico di gestire la presenza di Fratelli d’Italia in televisione e nei talk show, ma ha lasciato il ruolo dopo un mese per tornare a lavorare in televisione.

Roberto Natale - 45 le preferenze confluite sul suo nome soprattutto presumibilmente dall'ambito di Alleanza Verdi e Sinistra - Movimento 5 Stelle. Natale è giornalista professionista dal 1990. Nato a Roma il 28 ottobre 1958, si è laureato in filosofia ed ha al suo attivo una lunga carriera nella tv di Stato, iniziata a partire dagli anni '80. Nella sua carriera, oltre all'esperienza come redattore, figura anche quella di conduttore.

Parte fondamentale del percorso professionale del nuovo componente del Cda è sicuramente l'attività sindacale. Come Federica Frangi, Natale ha fatto parte dell’Associazione Stampa Romana, in qualità di vicepresidente nel periodo compreso tra il 1995 e il 1996. Dal 1996 al 2006 è stato per tre volte Segretario dell'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, impegnato particolarmente in quegli anni sul tema della trasparenza delle assunzioni e del riconoscimento dei diritti dei precari. Dal 2007 al 2012 ha ricoperto il ruolo di Presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi). Tra le sue esperienze anche l'impegno in politica al fianco di Nichi Vendola, nel 2013, quando si candida al Senato per Lazio e Abruzzo con il partito Sinistra, Ecologia e Libertà ma la lista non supera lo sbarramento e non viene eletto.

Dal 2013 al 2018 ricopre l'incarico di portavoce della Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini. Dal 2020 è nella Direzione Rai per il Sociale, istituita per rafforzare l'azione del servizio pubblico nei tempi della pandemia. Nel 2022 è nominato Direttore della Direzione 'Rai per la Sostenibilità – Esg' e, in questa veste, diventa Consigliere di Amministrazione della Fondazione Pubblicità Progresso.

Antonio Marano - Il manager originario della provincia di Foggia, 68 anni, indicato dalla Lega, è stato il più votato con 97 voti. Marano, nato a Roma il 22 febbraio del 1956, risulta così il consigliere più anziano dei quattro nominati dal Parlamento. Laureato in Architettura al Politecnico di Milano, ha all'attivo una carriera in Rai più che ventennale: è stato direttore di Rai2 dal 2022 al 2009, con un intermezzo dal 2004 al 2009 in cui ha ricoperto il ruolo di direttore della Direzione Diritti Sportivi.

Dal 2009 al 2016 è stato vicedirettore generale per il Coordinamento dell'Offerta Televisiva e Radiofonica. Da febbraio 2016 a gennaio 2021 è stato presidente di Rai Pubblicità. E' l'attuale direttore commerciale della Fondazione Milano-Cortina. Marano ha all'attivo anche l'esperienza in politica: alle politiche del 1994 è stato infatti eletto deputato nelle file della Lega Nord fino al 1996. In questa veste, è stato membro della Commissione di Vigilanza Rai e sottosegretario al ministero delle Poste e delle telecomunicazioni nel primo governo Berlusconi.

Alessandro Di Majo - Le preferenze per il consigliere, indicato dal Movimento 5 Stelle e sostenuto anche da Alleanza Verdi Sinistra, sono state 27. Alessandro Di Majo è un avvocato romano nato il 20 ottobre 1968. Oltre all'attività di legale, è attualmente professore (supplente esterno) di Diritto Sportivo presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Roma Tre, nonché professore di Diritto Commerciale presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali della stessa Università.

Ha al suo attivo numerose pubblicazioni in diritto societario, diritto fallimentare, diritto sportivo e diritto d’autore. È stato Of Counsel dello studio legale Tonucci & Partners, con sedi a Roma e Milano, occupandosi di contenzioso, arbitrati, mediazione, diritto d'autore, crisi d'impresa e sport. Dal 2002 al 2009 è stato componente del Collegio Arbitrale della Lega Nazionale Professionisti (Figc - Federazione Italiana Giuoco Calcio). Dal 2018 al 2019 è stato Consigliere presso la Corte di Cassazione, a seguito di nomina per "meriti insigni" con Decreto del Presidente della Repubblica, su designazione all'unanimità del Consiglio Superiore della Magistratura.

È stato membro della Commissione tecnica di supporto del Gruppo di lavoro, Commissione istituita presso il Ministero dello Sviluppo Economico, per la riforma delle cd. Leggi Prodi-bis -Marzano, in tema di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi. Considerato molto vicino a Giuseppe Conte, è alla sua seconda esperienza come componente del consiglio di amministrazione della tv di Stato: la prima volta è stato eletto dal Senato nel luglio 2021. Da gennaio 2022 è membro del Consiglio di Presidenza e del Consiglio Generale di Confindustria Radio Televisioni.

Azione non partecipa a voto

Azione non ha partecipato al voto, "rispettando l’accordo preso con le altre opposizioni". "Riteniamo infatti prioritario arrivare ad una riforma Rai che cancelli l’influenza dei partiti e metta la tv pubblica sotto una Fondazione indipendente. Spiace che altre forze politiche di opposizione abbiano rotto il fronte per ragioni di tornaconto del proprio partito. Quanto accaduto questa settimana sul rifinanziamento delle missioni all’estero e la Rai, dimostra che il campo largo non esiste nei fatti. Se ne prenda atto e si lavori per la costruzione di un’alternativa di governo riformista ed europeista", si legge in una nota Azione dopo la riunione di questa mattina tra il segretario Carlo Calenda e i parlamentari.

Conte: "Spaccatura dal Pd che segue Renzi, M5S e Avs coerenti"

“Boschi parla di giravolta? Ma che giravolta, noi siamo stati sempre coerenti, è la soluzione più giusta. Noi siamo con Avs, e non capiamo perché ci sia stata questa posizione del Pd, la rispetto, ma voi comprendete che un cda di un servizio pubblico deve essere doverosamente presidiato dalle forze di opposizione che devono avere dei rappresentanti per esercitare funzioni di vigilanza, controllo, valutazione del bilancio, questa è la considerazione che abbiamo fatto con Avs”, dice Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, interpellato dai cronisti fuori dalla Corte di Cassazione sulla questione Rai. “La spaccatura c’è stata da parte del Pd che ha deciso, con Renzi, dopo aver fatto nel 2015 la riforma di questa governance”, conclude Conte.

Schlein: "Noi coerenti con linea opposizioni fino a ieri"

“Il Pd è rimasto sulla posizione che era di tutte le opposizioni fino a ieri, quindi al massimo dovete chiedere ad altri perché hanno cambiato la posizione”. Lo dice Elly Schlein, segretaria del Pd, davanti alla Corte di Cassazione rispondendo ai cronisti sulle parole di Conte sulla Rai. “Noi rimaniamo - aggiunge - coerenti con l’idea che sia sbagliato rinnovare un consiglio di amministrazione che è già fuori legge, perché il Media freedom Act è già entrato in vigore. Abbiamo tempo fino all’8 agosto del 2025 per allinearci. Quella normativa impone che la Rai sia indipendente dalla politica e dai partiti, per cui, come ho detto all’inizio del mio mandato da segretaria, Giorgia Meloni sarà l’ultima premier che procederà alle lottizzazioni della Rai. Ieri la maggioranza ha chiarito che questo Cda viene votato per rimanere in carica tre anni, e vuol dire che diversamente da quanto le opposizioni tutte hanno sostenuto fino a ieri, si rischia di rimandare al '2000 mai' la riforma della governance della Rai”. “Noi scegliamo di non partecipare al voto esattamente in linea con quanto sostenuto con tutte le altre opposizioni per settimane”, conclude Schlein.

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