Al Forum Risk Management di Arezzo fa il punto sul lavoro svolto dal ministero
"Il cammino è iniziato 3 anni fa con l'insediamento del nuovo ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha dato l'input fondamentale per rafforzare il sistema sanitario nazionale, partendo dalle risorse. In questi 3 anni sono state stanziate una quantità di risorse come non si era mai vista in passato. Tuttavia, tali risorse da sole non sono sufficienti" e inoltre "non devono essere distribuite a pioggia, ma finalizzate per obiettivi specifici che riflettono i fabbisogni reali della popolazione. Lo abbiamo iniziato a fare e continuiamo a farlo". Così Francesco Saverio Mennini, capo Dipartimento Programmazione, dispositivi medici, farmaco e politiche in favore del Ssn del ministero della Salute, intervenendo al Forum Risk Management in corso ad Arezzo.
"Abbiamo fatto il Ddl sulle liste d'attesa che, come ministero della Salute, ci dà la possibilità, insieme anche all'Agenas - Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, di verificare la situazione reale nelle singole Regioni - ricorda Mennini - Pertanto, monitorando questi dati, è importante riuscire a intervenire laddove si creano situazioni di inefficienza, che non garantiscono l'assistenza che richiedono i cittadini. Abbiamo già implementato una serie di interventi utili a rafforzare l'assistenza territoriale. I risultati non si possono vedere da un anno all'altro - precisa - ma col tempo si iniziano a vedere risultati importanti e interessanti nelle realtà che sono andate più avanti e che hanno iniziato prima. E' stato fatto un piano straordinario per l'assunzione dei medici, e degli infermieri. Per la prima volta nella storia del sistema sanitario nazionale abbiamo incrementato il Fondo per la prevenzione e questo credo che sia uno degli aspetti fondamentali, perché investire nella prevenzione è a tutela proprio dei cittadini stessi". Inoltre, "stiamo lavorando sulla scrittura di un Piano sanitario nazionale, che manca da circa 15-18 anni: la prima bozza è stata già scritta - sottolinea Mennini - Adesso inizieranno le interlocuzioni con Agenas, l'Istituto superiore di sanità e le Regioni, in modo da arrivare al prossimo anno con una definizione del Piano sanitario nazionale".
"Credo che questo sia il percorso fondamentale che bisogna continuare a portare avanti, tenendo presente che l'obiettivo non è risparmiare e ridurre - puntualizza il capo dipartimento - ma considerare la sanità come un investimento, cercando di rispondere ai bisogni della popolazione e ridurre il gap che purtroppo esiste tra alcune regioni rispetto ad altre. Questo è l'obiettivo che ci siamo posti insieme a tutte le riforme che stiamo mettendo in piedi, non ultima quella sull'assistenza ospedaliera e territoriale, che vedrà anche la definizione di nuovi standard che serviranno nuovamente a garantire un accesso più rapido ai trattamenti e alle cure per tutti i cittadini". Già con le risorse "che abbiamo messo per quanto riguarda il piano straordinario delle assunzioni e agli investimenti sulla sanità digitale e sull'intelligenza artificiale - rimarca Mennini - ogni anno stiamo rivedendo fondi aggiuntivi, che non sono straordinari: tutte le risorse di cui si è sentito parlare in questi ultimi mesi, i famosi 7,4 miliardi di euro in più che abbiamo messo per il 2026, sono finalizzati e a decorrere. Pertanto, negli anni successivi, ci troveremo queste risorse che serviranno a sostituire i fondi che sono stati messi" a disposizione "dal Pnrr".