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Sciopero e precettazione, come e perché può scattare

Dopo il no dei sindacati alle richieste del ministro Salvini sulla riduzione dell'orario dello stop, l'ordinanza potrebbe arrivare a breve

Bandiere di Cgil e Uil  - Fotogramma
Bandiere di Cgil e Uil - Fotogramma
14 novembre 2023 | 19.14
LETTURA: 2 minuti

Precettazione ufficiale per lo sciopero generale di venerdì prossimo, 17 novembre, proclamato da Cgil e Uil contro la manovra economica. Dopo il no dei sindacati alla richiesta avanzata dal Garante e dal Ministro dei trasporti, Matteo Salvini, di ridurre da 8 a 4 ore le mobilitazioni che interesseranno il trasporto pubblico locale, il trasporto ferroviario, il pubblico impiego, le poste e i lavoratori dell'igiene ambientale, il ministro ha firmato la lettera dando ufficialità all'annuncio. Ma come e perché può scattare la precettazione?

IlMit ha avuto tempo fino alle 24 per emanare l'ordinanza ad hoc: la legge 146 del 1990, e successivamente modificata nel 2000, prevede infatti che "l'ordinanza venga adottata 48 ore prima l'inizio dell'astensione collettiva, salvo il caso in cui sia ancora in corso il tentativo di conciliazione o sopravvengano ragioni di urgenza". Il provvedimento che impone un termine allo sciopero è adottabile quando "sussista il fondato pericolo di un pregiudizio grave ed imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati", non un semplice rischio ma "un pregiudizio non tollerabile" all'esercizio dei diritti degli utenti sulla base di una valutazione previsionale.

Ad adottare il provvedimento il presidente del Consiglio o in caso di rilevanza nazionale, un Ministro da lui incaricato su richiesta della Commissione di garanzia, preceduta da un invito alle parti a desistere dai comportamenti che determinano la situazione di pericolo, nonché da un tentativo di conciliazione. L'ordinanza deve prevedere, come spiega ancora la legge, il differimento dell'astensione o la riduzione della sua durata, e l'imposizione di livelli minimi di funzionamento del servizio compatibili col godimento dei diritti della persona. Per questo, dice ancora la legge, non può esistere "un divieto puro e semplice di scioperare". La precettazione può essere impugnata dai sindacati davanti al Tar anche se questo non sospende l'efficacia dell'ordinanza. In caso di violazione dell'ordinanza gli autori , sindacati e lavoratori, sarebbero sottoposti ad una sanzione amministrativa-pecuniaria con una ordinanza-ingiunzione.

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