
Torna nei panni dell'amata Miranda nei nuovi episodi della serie sequel di 'Sex and the City', da oggi su Sky e in streaming Now
Le 'amiche di New York' sono tornate. Oggi debutta su Sky e in streaming su Now la terza stagione di 'And Just Like That', firmata Michael Patrick King, la serie sequel di 'Sex and the City'. Carrie (Sarah Jessica Parker), Miranda (Cynthia Nixon) e Charlotte (Kristin Davis), legate da quasi 30 anni, insieme a Seema (Sarita Choudhury) e Lisa (Nicole Ari Parker) sono pronte a far sognare i fan con le loro avventure (ormai iconiche) tra amore, sesso, famiglia, lavoro e amicizia. Sullo sfondo, il glamour e l'immensità della 'Grande Mela' in una rovente estate. "Credo che possiamo essere le eroine delle donne over 40 e 50, abbiamo cambiato il modo in cui le donne guardano sé stesse. I personaggi che abbiamo conosciuto in 'Sex and the City', e che ritroviamo in 'And Just Like That', erano molto diversi tra loro ma avevano in comune il rifiuto di aderire a qualche obsoleta etichetta sociale", dice Cynthia Nixon all'Adnkronos.
Nei nuovi 12 episodi, il pubblico ritrova Carrie in un nuovo (e grande) appartamento alle prese con una relazione a distanza con Aidan (John Corbett) e un romanzo d'amore ambientato nel passato da scrivere. Miranda, dopo la fine della sua relazione con Che Diaz (Sara Ramirez), è alla ricerca di un nuovi stimoli. Il personaggio di Nixon ha in serbo non poche sorprese. Charlotte è la nota dolce, come sempre, della storia con il suo inesauribile stupore.
Le protagoniste "sventolano da sempre la bandiera della libertà: sono sempre state loro a decidere sul matrimonio, sul sesso, su cosa indossare e sui loro obiettivi. E non si sono mai fatte fermare da niente e nessuno. L'obiettivo è sempre stato quello di distinguersi con le loro scelte personali". In 'Sex and the City' "sembrava che il loro viaggio fosse quello per trovare il miglior sesso o il compagno perfetto", ma in realtà "come vediamo in questa nuova serie il viaggio che hanno intrapreso sin dall'inizio è per scoprire sé stesse". Per Nixon si tratta di un manifesto femminista "non creato per mostrare le donne come esseri perfetti. Ma per mostrare i loro errori, imperfezioni, fallimenti e ogni piccola sfumatura. E la rivoluzione è anche mostrarle in ogni età". di Lucrezia Leombruni