Pif rivela: "Ho rischiato di far chiudere le Iene e mettere fine alla mia carriera"

Lo scrittore e conduttore televisivo ha raccontato anche alcuni retroscena della sua vita

Pif - (Ipa)
Pif - (Ipa)
14 luglio 2025 | 12.32
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"Ho rischiato di far chiudere le Iene e troncare la mia carriera". A raccontarlo è Pif. Lo scrittore e conduttore televisivo ospite del podcast 'Tintoria' ha raccontato aneddoti e retroscena della sua carriera e della sua vita. Dai temi delle superiori scritti contestando Andreotti fino all’incontro con lui, dai viaggi in Inghilterra fino al destino scampato da assicuratore a Frosinone, dal set con Franco Zeffirelli e il suo cane a un corso da autore televisivo che gli ha cambiato la vita.

Pif, a Daniele Tinti e Stefano Rapone, ha raccontato i segreti del suo lavoro: Le Iene, Il Testimone, i film, la sua battaglia contro la mafia. Ha inoltre svelato un aneddoto di quando lavorava alle Iene e avrebbe rischiato di far chiudere il programma. "Ho rischiato di far chiudere le Iene e troncare la mia carriera. Premessa: le Iene a quei tempi fecero un servizio in cui andavano a intervistare i parlamentari italiani e poi con una scusa arrivava una truccatrice a tamponare il sudore. In realtà era un modo per capire se una persona si drogava. Venne fuori che l’80% dei senatori si drogava. I politici si incazzarono 'un tantino' e addirittura la Guardia di Finanza andò a bussare a casa di Davide Parenti alle sei di mattina". "Io invece facevo cose minchione e c’era questo servizio in cui un autore che si fingeva giornalista faceva una domanda a un politico, poi si fermava e arrivavo io vestito da portaborse e dicevo 'Onorevole mi scusi poi per quell’affare tutto a posto, vogliamo festeggiare con delle ragazze?' - ha proseguito Pif - in un momento in cui ancora non esisteva il bunga bunga, o niente del genere. Un giorno chiedo all’operatore che era con noi di darmi un suo pacchetto di sigarette così lo avrei lasciato all’intervistato in modo da metterlo ancora più a disagio. Prima di fare questa cosa - per puro scrupolo - ho aperto il pacchetto per vedere se c’era qualcosa e ci ho trovato dentro un 'tocco' di fumo. Se non avessi controllato sarei andato da un senatore con quello, lui avrebbe aperto e avrebbe chiamato i Carabinieri. Avrebbero chiuso lene e io sarei finito".

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