
La band di Billy Corgan in concerto per la prima data italiana di ‘The Aghori Tour’: "Una bella notte per il rock and roll"
Chi sono oggi gli Smashing Pumpkins? Una delle band più iconiche dell’alt-rock anni ’90, guidata dalla mente inquieta di Billy Corgan o l’enigma vivente, lontano da ogni etichetta e in continua metamorfosi come il loro leader che sul palco si divide tra ballate ruvide e riff furiosi? Corgan cambia pelle con disinvoltura e così i suoi Smashing Pumpkins, a volte fino al punto di smontare e ricostruire da capo le loro stesse canzoni, tra psichedelia, grunge ed echi post-punk. A Milano, per la prima tappa italiana del loro ‘The Aghori Tour,’ la band di Chicago, che venerdì replicherà a Roma, fa di tutto per dimostrare di essere ancora in forma smagliante.
Fondato nel 1988 da Billy Corgan e James Iha, con due album fondamentali a segnare la storia dell’alt-rock - ‘Siamese Dream’ (1993) e ‘Mellon Collie and the Infinite Sadness’ (1995) - il progetto Pumpkins sembrava chiuso nel 2000, quando Corgan annunciò lo scioglimento. Ma il silenzio durò poco: nel 2005 acquistò un’intera pagina del ‘Chicago Tribune’ per dire al mondo che voleva indietro “la mia band, le mie canzoni, e i miei sogni”. E quella promessa venne mantenuta. Mille vite (e crisi) dopo, Corgan - oggi padre di tre figli, e presidente della National Wrestling Alliance - resta il cuore pulsante degli Smashing Pumpkins. A 37 anni di distanza la rabbia e la gabbia sono sempre le stesse, come canta lui nel celebre ritornello di ‘Bullet With Butterfly Wings’. Grunge, glam, psichedelia, rock alternativo: nessuna etichetta ha mai davvero definito il suono stratificato della band, che anche dal vivo si presenta come un’opera teatrale.
I membri storici – Billy Corgan, James Iha alla chitarra e Jimmy Chamberlin alla batteria – sono affiancati da Jack Bates al basso e dalla new entry Kiki Wong alla chitarra. I cinque suonano sotto tre enormi sculture clownesche e colorate, Corgan con la lunga tunica nera d’ordinanza, quasi a voler suggerire il tono dell’apertura: un’introduzione densa sulle note di ‘Glass Theme’ ed ‘Heavy Metal Machine’.
Viene spontaneo domandarsi se quello degli Smashing Pumpkins non sia ormai uno dei tanti live nostalgici di band leggendarie che vivono di rendita. Perché, per quanto l’impegno sul palco sia totale, la setlist rivela cosa vibra davvero nell’anima dei fan. È vero, i brani dei tempi d’oro - ‘Bullet With Butterfly Wings’, ‘1979’, ‘Zero’, ‘Tonight, Tonight’ - sono quelli cantati con più fervore, ancora capaci di contenere tutto il disagio e la rabbia degli anni Novanta. Ma gli estratti più duri da ‘Machina/The Machines of God’ (come ‘The Everlasting Gaze’ e ‘Stand inside your love’), e la magnifica ‘Ava Adore’ da ‘Adore’ (1998) con il suo erotismo darkwave sono la cornice perfetta di questo show, che sta in piedi da solo. I nuovi brani da ‘Aghori Mhori Mei’ (‘999’, ‘Pentagrams’, ‘Sighommi’) faticano a reggere il confronto con le hit ma sono altrettanto sentiti. “È un bel posto e una bella notte per il rock and roll - dice James Iha - siamo felici di essere qui”.
‘Today’, a 32 anni dalla sua uscita, resta il paradosso perfetto del pop grunge. Uno dei testi più malinconici e disillusi dei Pumpkins: Corgan canta “Today is the greatest day I’ve ever known” e lo fa raccontando la disperazione sotto forma di melodia brillante. ‘Cherub Rock’ è ancora un manifesto, con batteria imponente e chitarre velenose, mentre ‘Tonight, Tonight’ parla sempre a chi si sente ai margini. La cover di ‘Take My Breathe Away’ di Berlin da ‘Top Gun’ strappa qualche sorriso persino a Corgan. E poi l’omaggio a Ozzy Osbourne, nel giorno dei suoi funerali. Corgan attacca il riff iniziale di ‘N.I.B.’ dei Black Sabbath prima di chiudere il set ed esclama: "Dio benedica Ozzy".
Il tour arriva in un momento di rinnovata creatività per la band, che negli ultimi anni ha pubblicato progetti ambiziosi come ‘Atum’ (2023) un’opera monumentale in tre atti che porta avanti la mitologia del gruppo e sarà impegnata in autunno con la trasposizione in opera lirica di ‘Mellon Collie’ per l’anniversario dei 30 anni. Quando si tratta delle ‘Zucche Spappolate’, non ci sono compromessi. Corgan aveva promesso un concerto puro, come un tempo. Ed è stato di parola. C’è qualcosa, in queste canzoni, che continua a risuonare nelle orecchie di chi oggi è adolescente e non ha mai visto una musicassetta. Perché le emozioni espresse dalla loro musica sono universali.
“Ho esultato urlando e ho pianto in silenzio” ha detto Corgan dopo aver partecipato al concerto d’addio dei Black Sabbath e Ozzy Osbourne a Birmingham. E lo stesso possiamo dire di questa serata. Si urla, si salta e ci si commuove parecchio. Gli Smashing Pumpkins negli anni ‘90 hanno descritto meglio di chiunque altro il pessimismo cosmico e il romanticismo. E continuano a farlo, dando voce a una generazione che cerca bellezza nei momenti più bui, aggrappandosi a quelle melodie contorte, rabbiose e struggenti che, decenni dopo, hanno ancora il potere di guarire e fare male. (di Federica Mochi)