Thirty Seconds To Mars, a Milano tra anima rock e ballad

La band capitanata da Jared Leto, nella prima data italiana, mostra perché è ancora protagonista della scena alternative: "Dio benedica l’Italia"

Jared Leto sul palco a Milano
Jared Leto sul palco a Milano
03 luglio 2025 | 08.39
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Un anno fa c’era chi li dava per spacciati: “I Thirty Seconds To Mars hanno perso smalto”, “le arene sono mezze vuote”, “la scaletta è poco coraggiosa”. Il concerto di Milano, però, racconta tutta un’altra storia. È vero, l’ippodromo di San Siro non è pieno come negli anni d’oro, ma la band dei fratelli Leto, alla prova della prima data italiana del tour europeo, terrà un totale di ben cinque show nel nostro Paese nel mese di luglio. E tirare le somme è prematuro. Il gruppo alternative losangelino, re del rock teatrale e degli inni da arena, continua ad esserlo anche alla luce della nuova essenza della band, con la formazione originale ridotta a duo (con Jared Leto alla voce e Shannon Leto alla batteria), dopo l’addio di Tomo Miličević nel 2018.

E’ sempre difficile dire chi sia più grande: se i Thirty Seconds To Mars, che da ormai più di 25 anni suonano in stadi e palchi di festival o il loro frontman Jared Leto, l’eccentrico ospite delle settimane della moda (e grande amico del direttore creativo di Valentino, Alessandro Michele), lo spericolato (prima persona a scalare legalmente l’Empire State Building), l’attore vincitore di un Premio Oscar e di un Golden Globe. Di sicuro i Thirty Seconds To Mars sul palco dimostrano ancora di essere una band con tutte le carte in regola per offrire uno spettacolo strepitoso, riproponendo i brani del loro ultimo album ‘It's The End Of The World But It's A Beautiful Day’, uscito nel settembre 2023, e dal resto della discografia, che spazia dagli inni emo al rock da stadio.

Nessuna entrata in scena teatrale per la tappa milanese: l’opening è affidato alle atmosfere cupe di ‘Monolith’, in un crescendo che prepara il terreno per l’inno regale di ‘Kings And Queens’. Occhiali da sole scuri, camicia bianca e coverall nera sbottonata, Jared Leto sale sul palco accolto da un boato. ‘Up In The Air’, uno dei pezzi più spettacolari dal vivo, è tra i loro anthem più riconoscibili, assieme a ‘From Yesterday’. ‘Walk On Water’, brano di spicco di ‘America’ con i suoi bassi potenti, lascia spazio ai versi di ‘Rescue Me’: prima di intonarla Leto si abbassa gli occhiali da sole e sceglie alcuni fan da far salire sul palco per ballare, tra cui un ragazzo che ha perso la madre cinque mesi fa e marito e moglie tra le prime file. Immancabili nel set ‘Night Of The Hunter’, ‘Hurricane’, ormai un evergreen, e ‘This Is War’, tra i momenti più sentiti del set, con la batteria incalzante di Shannon.

La parte più intima della serata si rivela con ‘Alibi’, suonata in versione acustica da Jared alla chitarra, e dalla cover di ‘Stay’ di Rihanna e Mikky Ekko, che serve a rallentare il ritmo e a trascinare il pubblico in un’atmosfera più raccolta. Il cuore dello show arriva invece quando la band riprende in mano i pezzi che li ha definiti, con il climax di ‘A Beautiful Lie’, Attack’, e poi la dance di ‘Stuck’ nell’encore. Sul palco Jared Leto si muove con controllo e non si lascia sconfortare da qualche piccolo problema tecnico. Si concede all’affetto del pubblico italiano, scende sotto al palco e si lascia abbracciare: “Io e mio fratello - dice il cantante - comunichiamo con un microfono in scena e prima gli ho detto ‘Dio benedica l’Italia’. Questo Paese è un posto magnifico ma molto caldo, mio Dio”.

Negli ultimi anni, il suono dei Thirty Seconds To Mars ha continuato a evolversi: dalle sonorità emo e metal degli esordi fino al rock da arena e alle influenze elettroniche più recenti, con Jared e Shannon che hanno assunto un ruolo sempre più centrale nella composizione e nella direzione artistica. Un cambiamento che ha portato a un sound più personale e intimo e a influenze diverse, come evidenziato nell'album ‘America’ e nel successivo ‘It’s the End of the World but It’s a Beautiful Day’.

A Milano il duo mostra una nuova identità artistica, più essenziale e introspettiva. Sotto al palco, gli Echelon, il nome con cui vengono chiamati i fan più affezionati, sembrano finalmente soddisfatti. “Speriamo che Jared si tolga la maglia” dice una ragazza con harness e capelli blu mentre nel pit sventolano cartelli con la scritta ‘This is life on Mars’. Nonostante le sfide interne e le trasformazioni, i Thirty Seconds To Mars continuano a suonare come un ibrido di autenticità e audacia, grazie a un frontman dall’innegabile carisma, pezzi con ritornelli contagiosi e una dedizione impeccabile nel regalare sempre un grandissimo spettacolo. (di Federica Mochi)

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