
Dal 27 giugno al 29 agosto, dodici serate tra film, natura e comunità a 800 metri dentro il Parco nazionale
Mentre le luci si spengono nei piccoli paesi dell’entroterra e le energie si concentrano nei grandi centri urbani, 'Croc – Una specie di cinema' prova da cinque anni a fare il contrario: ad accendere. Uno schermo, dodici serate, decine di film e ospiti per riportare comunità e cultura condivisa in uno dei territori più fragili e simbolici dell’Appennino centrale: Ussita, nel cuore del cratere sismico marchigiano. Organizzata da C.A.S.A. – Cosa Accade Se Abitiamo, la rassegna propone film e documentari da tutto il mondo, titoli premiati ai maggiori festival internazionali, incontri, cene collettive e dibattiti sotto le stelle.
Le proiezioni si svolgono presso l’Area Caraceni di Ussita, a 800 metri d’altitudine. Le serate iniziano alle 19 con aperitivo e cena a base di birre e prodotti locali al BarCroc, e proseguono alle 21.15 con il film, proiettato su un grande schermo Airscreen di oltre 7 metri, grazie alla collaborazione con La Catasta-eventi. Il prato è attrezzato con panche e sedie, ma il pubblico è invitato a portare una coperta, un cuscino o una sedia da campeggio. In caso di maltempo, le proiezioni saranno rimandate.
Il programma di Croc 2025 intreccia memoria, attualità e immaginazione con storie capaci di raccontare il mondo in modo plurale. Ad aprire la rassegna è La mia vita finché capita (27 giugno) di Niccolò Maria Pagani, una biografia poetica di Mauro Corona. Seguono Cose che accadono sulla terra (4 luglio) di Michele Cinque, racconto potente sulle culture locali e sulle visioni contemporanee che le abitano, e Berlinguer: La grande ambizione (11 luglio) con Elio Germano, ritratto politico intimo di un’icona del Novecento italiano. Il 18 luglio è la volta della serata Palestina Libera con No Other Land (18 luglio), vincitore a Berlino e agli Oscar 2025, accompagnato da una cena solidale. Con L’avamposto (25 luglio) di Edoardo Morabito, si entra nel cuore delle resistenze ambientali dell’Amazzonia. Flow – Un mondo da salvare (1 agosto) di Gints Zilbalodis propone uno sguardo visionario sulla crisi climatica, mentre Fiore mio (2 agosto) di Paolo Cognetti ci porta tra le vette alpine, tra bellezza e fragilità. A seguire, l’omaggio a Hayao Miyazaki con Porco Rosso (14 agosto), e quello a Francesco Nuti con Tutta colpa del Paradiso (15 agosto), introdotto da Emiliano Cribari.
Il programma prosegue con I mastri (22 agosto) di Daniele De Michele e Non dirmi che hai paura (23 agosto) di Yasemin Samdereli, storia vera e struggente dell’atleta somala Samia Yusuf Omar. Chiude L’ultima spedizione (29 agosto) di Eliza Kubarska, omaggio alla leggendaria alpinista Wanda Rutkiewicz. Anche quest’anno Croc esce dai confini di Ussita per alcuni appuntamenti. Dal 6 al 9 agosto torna al Montelago Celtic Festival con 4 serate legate al tema del nomadismo e del viaggio, in sinergia con il cinema PostModernissimo di Perugia. Tra le novità 2025, un secondo appuntamento tra i Monti Sibillini che verrà presto annunciato e la partecipazione con il film Karma clima di Michele Piazza ad Appennino Foto Festival, uno degli appuntamenti più attesi per gli amanti della fotografia naturalistica.
Croc 2025 si svolge con il patrocinio del Comune di Ussita, del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, di Fondazione Marche Cultura – Film Commission, delle Università degli Studi di Camerino e di Macerata, con il sostegno dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese, CAI Marche e sezione di Macerata, ActionAid Italia e La Catasta – Eventi. Collaborano anche Saturdays for Palestine, APE Roma, Occhio Nascosto dei Sibillini, PostModernissimo, Montelago Celtic Festival, Proloco 7.1 Ussita, Distilleria Varnelli, Fertitecnica Colfiorito Srl e numerosi birrifici marchigiani. I media partner sono Altreconomia e L’Altramontagna.