Ucraina-Russia, Mosca: "Negoziati in fase finale". Zelensky: "Truppe straniere parte necessaria garanzie"

Il presidente ucraino: "Da Usa garanzie per 15 anni, noi chiediamo almeno il doppio. Accordo fine guerra dovrà essere firmato da noi, Russia, Europa e Stati Uniti"

Zelensky, Trump e Putin - (Afp)
Zelensky, Trump e Putin - (Afp)
29 dicembre 2025 | 11.36
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La presenza di truppe straniere in Ucraina è una necessaria garanzia di sicurezza per Kiev, nell'ambito di qualsiasi accordo volto a porre fine alla guerra con la Russia. Ad affermarlo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky incontrando i giornalisti a Kiev.

"Credo che la presenza di truppe internazionali sia una vera garanzia di sicurezza, un rafforzamento delle garanzie di sicurezza che i nostri alleati ci stanno offrendo", ha sottolineato.

Gli Stati Uniti hanno offerto all'Ucraina garanzie di sicurezza "forti" per un periodo estendibile di 15 anni, ha reso noto Zelensky dopo aver incontrato domenica in Florida Donald Trump, precisando che Kiev chiede un impegno più esteso nel tempo. "Ho detto a Trump che abbiamo già una guerra in corso e che sta andando avanti quasi da 15 anni. Voglio davvero garanzie più estese. Che considereremo la possibilità di 30, 40, 50 anni", ha affermato. "Trump ha detto che ci avrebbe pensato".

I nodi irrisolti

Le questioni territoriali e il futuro della centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dalla Russia nel sud dell'Ucraina, sono gli ultimi punti rimasti irrisolti dei colloqui per porre fine alla guerra, ha affermato ancora Zelensky. "Restano due questioni: la centrale nucleare di Zaporizhzhia, come funzionerà, e la questione dei territori", ha detto Zelensky. "Ecco perché ho detto che questo piano in 20 punti è pronto al 90%", ha spiegato.

Quanto a un accordo per la fine della guerra in Ucraina, "dovrà essere firmato da quattro parti: Ucraina, Europa, Stati Uniti e Russia", ha affermato ancora il presidente ucraino esprimendo l'auspicio di Kiev perché "si possa procedere velocemente" e la sua disponibilità a incontri "in qualsiasi formato".

Ma gli attacchi che la Russia continua a sferrare contro l'Ucraina e i messaggi interni del leader del Cremlino Vladimir Putin sulla guerra non corrispondono alla "retorica pacifica" che il presidente russo utilizza quando parla con Trump, ha dichiarato il presidente ucraino. "Da un lato dice al presidente degli Stati Uniti che vuole porre fine alla guerra e che questo è il suo desiderio", ma "dall'altra parte comunica apertamente ai media tutti di essere disponibile e di volere continuare la guerra'', ha detto Zelensky. ''Ci colpisce con i missili, celebra la distruzione delle infrastrutture civili, dà istruzioni ai suoi generali su dove avanzare e cosa catturare, e così via", ha quindi aggiunto.

"A mio avviso, queste azioni non corrispondono alla retorica apparentemente pacifica che egli usa nei dialoghi con il presidente degli Stati Uniti", ha sottolineato Zelensky.

Poi la proposta: una nuova riunione, questa volta a Kiev e con rappresentanti europei e degli Stati Uniti, oltre che Ucraina, "per i prossimi giorni". "Vogliamo questa riunione e faremo il possibile perché si svolga, finalmente, in Ucraina", ha affermato il presidente ucraino, precisando che a prendervi parte saranno consiglieri.

Infine: l'Ucraina solleverà la legge marziale solo dopo la fine della guerra con la Russia e dopo aver ottenuto garanzie sicurezza. "Vogliamo tutti che la guerra finisca e sarà solo in quel momento che la legge marziale sarà sollevata. Il sollevamento della legge marziale avverrà tuttavia quando l'Ucraina otterrà garanzie di sicurezza. Senza garanzie di sicurezza, questa guerra non può essere considerata come pienamente terminata", ha dichiarato Zelensky.

Russia: "Noi d'accordo con Trump, parti vicine ad accordo e negoziati in fase finale"

Mosca concorda con la dichiarazione di Donald Trump secondo cui le parti sono vicine a una soluzione del conflitto in Ucraina e i negoziati sono alle fasi finali, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Certo", ha risposto Peskov, a chi gli chiedeva se fosse d'accordo con la dichiarazione del Presidente americano. Peskov non ha voluto precisare quale sia, secondo la Russia, la proposta per un accordo in discussione.

Macron: "Riunione dei volenterosi a Parigi a inizio gennaio"

Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che gli alleati di Kiev si incontreranno a Parigi il mese prossimo per discutere le garanzie di sicurezza nell'ambito di un accordo di pace tra Ucraina e Russia. "All'inizio di gennaio riuniremo a Parigi i paesi della Coalizione dei volenterosi per definire i contributi concreti di ciascuno", ha dichiarato Macron su X dopo aver parlato con il suo omologo ucraino Zelensky e Trump.

La cronaca di oggi

Almeno un civile è stato ucciso e un altro è rimasto ferito in un attacco russo alla città di Orikhiv, nell'oblast di Zaporizhia, nell'Ucraina sudorientale. Lo ha reso noto il governatore di Zaporizhia. Ivan Fedorov, su Telegram. "Bombe aeree guidate russe hanno colpito una città in prima linea. Un uomo di 46 anni è stato ucciso durante il bombardamento e una donna di 49 anni è rimasta ferita. Sta ricevendo l'assistenza necessaria", ha scritto Fedorov.

Esplosioni sono state rilevate in diverse località in Russia. Sotto attacco dei droni di Kiev siti militari, fra cui la base aerea di Khanskaya, a Maykop, vicino alla città di Tula. Un'altra esplosione è stata denunciata nella regione di Krasnodar. Nella regione di Samara è stata colpita la raffineria di Syzran.

Maykop si trova a circa 290 chilometri dall'Ucraina e a circa 450 chilometri dal territorio controllato dall'Ucraina nella provincia di Zaporizhzhia.

Nel frattempo, secondo quanto riportato dal canale Telegram ExileNova+ , le sirene antiaeree sarebbero suonate nell'oblast' di Tula, nella Russia occidentale , a causa della minaccia di un attacco missilistico balistico. Il Ministero della Difesa russo ha successivamente affermato di aver abbattuto 89 droni ucraini nella notte.

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