Ucraina, Trump: "A Putin dirò che guerra deve finire. Zelensky non invitato, poi lo sentirò"

Il presidente Usa: "Seccato con Zelensky, vuole autorizzazioni per scambi territori". Il leader ucraino: "Concessioni non convinceranno Russia a fermare il conflitto". Tajani ai ministri degli Esteri Ue: "Dobbiamo partecipare a negoziati, sicurezza a rischio"

Donald Trump - Afp
Donald Trump - Afp
11 agosto 2025 | 12.53
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A Vladimir Putin, durante il summit di venerdì in Alaska sull'Ucraina, "dirò che la guerra deve finire". Così Donald Trump in una conferenza stampa a Washington, assicurando: "Penso che i negoziati saranno costruttivi".

"Lo vedrò, e dopo due minuti saprò esattamente se si può fare un accordo", ha aggiunto, sottolineando che trovare un accordo che metta fine alla guerra tra Russia e Ucraina "non spetta a me". "Ho ricevuto una telefonata in cui mi hanno chiesto di incontrarci e vedrò di cosa vogliono discutere. Vorrei vedere un cessate il fuoco - ha dichiarato il presidente americano -, vorrei vedere il miglior accordo possibile per entrambe le parti" ma, ha aggiunto, "ci vogliono due persone per ballare il tango".

Poi, a chi chiede se Volodymyr Zelensky sarà presente, Trump ha replicato: "Non era parte dell'incontro. Io direi che può venire - ha aggiunto - ma lui è andato a tanti incontri, sapete è lì da tre anni e mezzo, non è successo niente". Dopo il colloquio con Putin, Trump ha aggiunto che parlerà con il numero uno di Kiev e con i leader europei "con cui vado molto d'accordo".

Dopo il vertice con Putin, "il prossimo incontro sarà tra il presidente russo e Volodymyr Zelensky o con Putin, Zelensky e me", ha poi detto Trump rispondendo ai giornalisti, sottolineando che "sarò lì se avranno bisogno ma io voglio organizzare un incontro tra i due leader". "Alla fine metterò i due in una stanza, ci sarò anche io o non ci sarò, credo che questo potrà risolversi", ha detto ancora Trump riferendosi ad un futuro incontro tra Putin e Zelensky.

I leader europei "sono andati in overdose" provando a risolvere la crisi ucraina, ha poi detto citando quanto ammesso privatamente da uno dei leader. "Non è una bella espressione ma è accurata, sono stanchi e vogliono tornare a spendere soldi per i loro Paesi - ha aggiunto -, la mia relazione con loro è bellissima e loro contano su di me".

Trump ha quindi confermato che nel possibile accordo tra Russia e Ucraina vi saranno "scambi di territori", ed afferma di essere "un po' seccato" con Zelensky per aver detto che ha bisogno di un'approvazione costituzionale per concessioni territoriali. "Dico, ha avuto l'approvazione per entrare in guerra ed uccidere tutti, ma ha bisogno dell'approvazione per fare uno scambio di territori?", ha detto il presidente ai giornalisti alla Casa Bianca.

"Perché ci saranno scambi di territori", ha aggiunto, sottolineando che i russi in questi anni "hanno occupato territori importanti, cercheremo di avere qualcosa indietro".

Trump è quindi tornato sul vertice: "Penso che sia molto rispettoso che il presidente russo venga nel nostro Paese, e non siamo noi ad andare nel suo o persino in un Paese terzo". Ma il presidente americano per ben due volte durante la conferenza stampa oggi alla Casa Bianca si è confuso e si è detto in procinto di andare in Russia per incontrare Putin.

"Sapete, vedrò Putin, venerdì vado in Russia", ha detto infatti in apertura della conferenza stampa. E poi ancora alla fine, dopo aver risposto alle domande dei giornalisti sul suo prossimo incontro con Putin in Alaska, territorio artico che gli Usa hanno acquistato dalla Russia nel 1867: "Stiamo per andare in Russia, sarà una cosa importante".

Zelensky: "Concessioni non convinceranno Russia a fermare guerra"

Secondo Zelensky, tuttavia, "la Russia sta trascinando la guerra e quindi merita una maggiore pressione globale. Mosca si rifiuta di fermare le uccisioni e quindi non deve ricevere ricompense o benefici. E questa non è solo una posizione morale, è razionale. Le concessioni non convincono un assassino. Ma una protezione davvero forte della vita ferma gli assassini".

"Ringrazio tutti coloro che nel mondo ci aiutano a rimanere forti e che avvicinano una pace autentica: la pace attraverso la forza. Questo è l'unico tipo di pace che si può raggiungere con la Russia", ha aggiunto Zelensky.

Riunione ministri Esteri Ue, Tajani: "Europa deve partecipare a negoziati"

L'Italia sostiene gli sforzi di Donald Trump per la fine della guerra in Ucraina, "speriamo si raggiunga un accordo il prima possibile, ma sappiamo che non sarà facile". Questo uno dei passaggi dell'intervento del ministro degli Esteri Antonio Tajani alla riunione in videoconferenza dei colleghi dei 27, convocata dall'Alto rappresentante per la politica estera Kaja Kallas, in vista del vertice di Ferragosto. "La pace è pace solo con la giustizia. Una pace senza giustizia non è pace", ha riaffermato il titolare della Farnesina.

"Dobbiamo partecipare ai negoziati, la nostra sicurezza è a rischio", ha poi aggiunto, ricordando che in questi tre anni e mezzo di guerra i Paesi europei "hanno imposto forti sanzioni" alla Russia.

"E' essenziale il messaggio politico rappresentato dall'unità dell'Europa, come abbiamo dimostrato nelle ultime settimane", ha poi ribadito Tajani, sottolineando ancora una volta l'importanza di "mantenere un forte coordinamento transatlantico con i nostri alleati americani". "I contatti tra i leader prima dell'incontro in Alaska vanno in questa direzione", ha detto ancora.

"Il cessate il fuoco è una condizione preliminare per un vero negoziato. Nel frattempo, dobbiamo continuare a sostenere l'Ucraina, per avviare i negoziati da una posizione equilibrata",la posizione dell'Italia ribadita dal ministro degli Esteri, che ha spiegato come bisogna "anche fare di più con lo strumento delle sanzioni e con il sostegno finanziario e militare all’Ucraina".

Tajani ha poi affermato che "alcune delle richieste di Mosca sembrano inaccettabili, come l'imposizione della lingua russa nei territori occupati o le rivendicazioni territoriali". Il ministro cita l'esempio di Zaporizhzhia: "La centrale nucleare deve rimanere nelle mani dell'Ucraina, all'interno di una zona smilitarizzata", ribadisce, ricordando di essere in contatto su questo tema con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) e con il suo direttore Rafael Grossi.

"Qualsiasi soluzione diplomatica deve proteggere la sovranità dell'Ucraina, la sua integrità territoriale e la sua libertà di scegliere il proprio futuro, compreso il suo percorso verso l'Ue. L'Ucraina ha bisogno di garanzie di sicurezza credibili", ha detto ancora Tajani, secondo il quale serve "un trattato che regoli tutte le questioni ed eviti la possibilità di nuove aggressioni: anche grazie agli sforzi europei, l'Ucraina ha oggi uno degli eserciti più forti al mondo, le richieste russe di smilitarizzazione non sono accettabili".

I ministri degli Esteri dei Paesi dell'Unione Europea "hanno espresso sostegno ai passi degli Stati Uniti che porteranno a una pace giusta in Ucraina", ha poi dichiarato la Rappresentante Kaja Kallas in occasione dell'incontr. "Nel frattempo, lavoriamo ad altre sanzioni contro la Russia, a più aiuti militari in sostegno dell'Ucraina e un maggiore sostegno per le necessità di bilancio dell'Ucraina e per il processo di adesione all'Unione europea", ha aggiunto Kallas.

Secondo quanto ha reso noto Berlino, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e i leader europei sentiranno mercoledì Trump e Zelensky.

Varsavia: "Non si possono cambiare i confini con la forza"

Gli Stati Uniti si sono impegnati a consultare i partner europei prima dell'incontro con Vladimir Putin. Lo ha assicurato ai giornalisti polacchi il premier Donald Tusk, aggiungendo che l'importanza di mantenere l'integrità del territorio ucraino "non è solo una questione di solidarietà con il nostro vicino, ma anche di nostra sicurezza".

Tusk ha ammesso di nutrire "molti timori e molte speranze" riguardo all'incontro tra Trump e Putin, sottolineando la "tattica dell'imprevedibilità che Trump talvolta adotta quando si tratta di varie mosse e azioni".

Tusk ha ribadito che "per la Polonia e i partner europei deve essere chiaro che non si possono cambiare i confini con la forza". "La Russia - ha sottolineato - non deve poter beneficiare della sua invasione dell’Ucraina" e "l’Occidente, compresi i Paesi europei, non accetterà richieste russe che equivalgono semplicemente alla presa di territorio ucraino".

Tusk ha avvertito del rischio che Mosca possa pensare di poter mettere in discussione i confini di altri Paesi "nell’impunità". Richiamando la storia polacca, ha ribadito il principio del "nulla sull’Ucraina senza l’Ucraina": "Dalla storia sappiamo - e la Polonia ne è stata spesso vittima - che quando le grandi potenze decidevano sul destino di altri Paesi senza la loro partecipazione ai negoziati, le conseguenze erano gravi".

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