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Israele, Erdogan avverte Netanyahu: "Sei spacciato, la tua fine è vicina"

Il presidente turco rimarca: "Israele è stato terrorista, Hamas protegge la sua patria". E annuncia: "Porteremo chi massacra gli abitanti di Gaza davanti ai tribunali internazionali"

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu - (Afp)
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu - (Afp)
15 novembre 2023 | 13.27
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''Sei spacciato, la tua fine è vicina''. Così il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è rivolto a distanza al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Intervenendo a una riunione dell'Akp al Parlamento di Ankara, Erdogan ha detto che Netanyahu sta ''minacciando con la bomba atomica, la bomba nucleare. Ma non importa quello che hai, sei spacciato'', ha affermato Erdogan

Secondo il presidente turco ''Israele è uno Stato terrorista che commette crimini di guerra'', mentre ''Hamas sta proteggendo la sua patria'' ed è ''un partito politico che ha vinto le elezioni'', quindi legittimo. "Hamas è composto da combattenti della resistenza che lottano per proteggere la loro patria e le loro vite, al di là del disagio che ciò potrebbe causare", ha affermato Erdogan secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Anadolu.

Il presidente turco ha quindi accusato Israele di violare il diritto umanitario internazionale nella Striscia di Gaza. ''Il nostro Paese sta usando tutti i mezzi diplomatici per cercare di fermare le atrocità di Israele'', ha aggiunto Erdogan che ha anche annunciato che ''la Turchia adotterà misure per garantire che i leader politici e militari che massacrano in modo spietato gli abitanti di Gaza siano processati nei tribunali internazionali''.

Erdogan ha infine comunicato che ''parlerò con i leader di quei Paesi che si sono astenuti dal votare in sede Onu a favore di una tregua umanitaria nella Striscia di Gaza''. Il riferimento è alla risoluzione approvata lo scorso 28 ottobre all'Onu con 120 voti, ma che ha visto 14 contrari, tra cui Israele e gli Stati Uniti, e 45 astenuti, tra cui l'Italia.

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