L'ex presidente russo: "In Finlandia è stata creata una solida base per la presenza permanente dei soldati americani"
La Finlandia si sta preparando alla guerra e sarà la 'punta' di un attacco alla Russia. E' lo scenario che Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza, delinea in un articolo pubblicato sulla Tass. Il titolo è eloquente, 'La nuova dottrina finlandese: stupidità, menzogna, ingratitudine'.
La 'miccia' è costituita dall'adesione della Finlandia alla Nato, con l'allargamento dell'alleanza fino al confine russo. Mosca da tempo ha annunciato piani per rivedere l'apparato militare e concentrare uomini e mezzi nell'area ritenuta cruciale. Per Medvedev, la nuova collocazione della Finlandia nello scacchiere internazionale apre prospettive allarmanti.
"Helsinki sta seguendo una linea di preparazione alla guerra e probabilmente sta preparando una testa di ponte per un attacco alla Russia. In Finlandia è stata creata una solida base per la presenza permanente dei soldati degli Stati Uniti", scrive Medvedev.
"La politica di Helsinki dà tutte le ragioni per rivedere da parte di Mosca il rifiuto di richiedere compensazioni per i danni causati dai finlandesi durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale", aggiunge affondando ulteriormente il colpo. "La Finlandia, uno stato satellite del Terzo Reich, è responsabile dello scatenamento della Seconda guerra mondiale, così come la Germania". "Le autorità finlandesi - avverte Medvedev - devono rendersi conto che il confronto con la Russia potrebbe portare il loro paese al collasso, e per sempre".
Secondo Medvedev, la Finlandia sta pagando il prezzo dell'allontana,mento della Russia: "Nel 2024 l'economia del paese è rimasta in recessione, riducendosi dello 0,3% rispetto al 2023". E la responsabilità, dice, è anche dell'Europa. "Sembra che le voci a volte audaci che si sentono nel Paese dei mille laghi sulla costruzione di una nuova 'grande Finlandia, così come i tentativi di coltivare tali sentimenti basandosi sull'idea del distacco di una parte del territorio russo, siano in ogni modo alimentati dalla leadership dell'UE a Bruxelles".