Rimini, picchiano e drogano la figlia per costringerla a sposarsi

Arrestati i genitori. Il matrimonio combinato in Bangladesh, con un connazionale molto più grande di lei

Auto dei carabinieri
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01 ottobre 2025 | 10.59
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Hanno picchiato e drogato la figlia 18enne per costringerla a sposare un connazionale in Bangladesh: arrestati i genitori dai carabinieri di Rimini. Le indagini, avviate nello scorso febbraio, hanno ricostruito che, nell’arco temporale compreso tra novembre 2024 e aprile 2025, la coppia avrebbe costretto la giovane ad accettare un matrimonio combinato con un connazionale da loro scelto, celebrato in Bangladesh il 17 dicembre 2024.

Cosa è successo

Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, i due genitori avrebbero tratto in inganno la figlia, convincendola a recarsi in Bangladesh con una scusa. Una volta giunta però nel Paese natale, le avrebbero sottratto immediatamente i documenti e la carta di credito e a quel punto la ragazza avrebbe appreso il vero motivo del viaggio.

La giovane sarebbe stata inoltre costantemente controllata, subendo minacce e maltrattamenti, fino momento in cui è stata costretta al matrimonio combinato con un uomo molto più grande di lei appartenente a una facoltosa famiglia. Dopo le nozze la situazione si sarebbe ulteriormente aggravata: la vittima sarebbe stata costretta ad assumere farmaci propedeutici a favorire una gravidanza e calmanti, al fine di fiaccare la sua volontà.

Sfruttando il desiderio espresso dai parenti di una rapida maternità, la ragazza è riuscita a convincere i genitori a farle fare rientro temporaneamente in Italia, così da poter ritrovare la serenità persa. Giunta lo scorso aprile all’aeroporto di Bologna, la ragazza è stata immediatamente presa in carico dai militari del Nucleo investigativo e portata in località segreta, raccontando agli investigatori quanto le era accaduto. La giovane è stata inoltre supportata da strutture territoriali di assistenza alle donne vittime di violenze e abusi, che hanno cooperato in stretta sinergia con l’Arma. I coniugi sono stati rintracciati dai Carabinieri presso l’abitazione di residenza e sottoposti agli arresti domiciliari, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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