La presidente del Consiglio a Napoli per la chiusura della campagna elettorale in vista delle elezioni regionali del 23 e 24 novembre: "Campania può essere il motore di sviluppo del Mezzogiorno"
"La Campania può essere il motore di sviluppo del Mezzogiorno e il Mezzogiorno in questi ultimi due anni ha dimostrato di poter essere la locomotiva d'Italia". E' quanto ha detto la premier Giorgia Meloni, chiudendo il comizio del centrodestra a Napoli in vista delle elezioni regionali del 23 e 24 novembre. "Troppo a lungo si è parlato di un Sud da compatire, da assistere, da sopportare. Beh, chi lo dice non conosce questa terra. Chi lo dice non conosce questa gente. Questa terra non è un problema da risolvere, è semmai una civiltà millenaria da celebrare, un patrimonio da difendere, una grandezza che va riconquistata insieme".
"Grazie alla Zes unica, agli investimenti in infrastrutture, alla riforma delle politiche di coesione, alle misure per sostenere l'occupazione, grazie al dinamismo delle imprese e dei lavoratori di questo territorio, il Pil e l'occupazione nel Sud negli ultimi due anni sono cresciuti più della media nazionale". "L'energia che raccolgo qui oggi è un'energia particolare. È l'energia di una città magnifica, di una regione unica che non deve chiedere scusa a nessuno. Voglio dire anche questo perché noi abbiamo letto troppo a lungo le narrazioni che vedevano e che volevano questo popolo rassegnato, piegato" sottolinea.
Noi del centrodestra, aggiunge, "non siamo semplicemente una squadra affiatata. Noi siamo una comunità umana e politica". "Siamo persone che stanno insieme per scelta e siamo persone che stanno insieme per scelta e con orgoglio qui a Napoli, in Campania, per sostenere la candidatura di un altro grande militante politico che si chiama Edmondo Cirielli" dice.
"La sinistra propone una novità: la patrimoniale. La patrimoniale perché bisogna colpire i ricchi. Ma la domanda che mi pongo è questa: siccome si dice che noi con la manovra abbiamo favorito i ricchi - e quindi per loro si intendono persone che guadagnano 2.500 euro al mese - a questa gente vogliamo applicare la patrimoniale? Chiaritecelo cortesemente dalla sinistra, perché sarebbe interessante. Fermo restando che, ovviamente, finché governiamo noi questa nazione, queste ricette bizzarre e tardo-comuniste non passeranno..." assicura Meloni.
Dopo la decisione di abbassare la soglia per l'applicabilità della custodia cautelare a 14 anni "dissero che volevamo i bambini in carcere, ma la verità è che abbiamo un altro obiettivo. L'obiettivo è liberarli dal giogo della camorra, che usa come manovalanza ragazzi sempre più giovani proprio perché non sono punibili. Non consentiremo alla camorra di distruggere intere generazioni, non consentiremo che usi dei bambini per i suoi sporchi comodi".
Edmondo Cirielli è "un padre amorevole, un militante instancabile, un amministratore capace, un uomo di governo autorevole, un carabiniere rigoroso, un patriota appassionato, un uomo orgoglioso del Sud e un mio amico. Una persona che da sempre sa mettere il destino della sua terra e della sua gente prima del proprio destino personale". "Andate in ogni piazza, in ogni quartiere, in ogni strada della Campania e parlate di questo: parlate di Edmondo Cirielli, del nostro programma, delle nostre idee, di ciò che desideriamo costruire anche in questa terra fiera e orgogliosa". "Raccontate che c'è un'alternativa alla rassegnazione, un'alternativa ai fallimenti, al clientelismo, alle prese in giro, alle fritture di pesce per ottenere voti, ai voltagabbana, a chi ha rinnegato tutto pur di sedere su una poltrona. E raccontate che quell'alternativa si chiama centrodestra, si chiama Fratelli d'Italia, si chiama Edmondo Cirielli" aggiunge Meloni.
In territori come questo "troppo spesso la politica ha dimostrato di considerare i cittadini non così intelligenti, prendendosi gioco di loro, come ha fatto chi vi prometteva che potevate ristrutturare gratuitamente le vostre case" e poi ha lasciato "un debito da pagare di 120 miliardi di euro. Risorse che potevano essere investite in sanità, formazione, educazione per i vostri figli, lavoro e molte altre priorità".
"Qualche giorno fa Vincenzo De Luca si vantava dei risultati strabilianti della Campania nella gestione delle liste d'attesa - ricorda Meloni -. Dice De Luca che qui, per le visite urgenti o brevi, la copertura è al 100% dei richiedenti e da questo deduce che la Campania è la prima Regione d'Italia per smaltimento delle liste d'attesa. E aggiunge che, testuale, 'la quantità di scemenze che ho dovuto ascoltare è insopportabile', perché evidentemente noi siamo tutti scemi e il genio si indispettisce. Solo che questo, per chi conosce i dati, si chiama gioco delle tre carte".
De Luca "cita volutamente solo le prestazioni urgenti e brevi, che sono notoriamente una parte limitata del totale e in cui quasi tutte le Regioni hanno tassi di rispetto dei tempi prossimi al 100%. Quello che, invece, non dice è cosa accada nelle altre classi, cioè in quella differita e programmata, che normalmente costituiscono circa l'80% delle prestazioni totali. Lui non ve lo dice, ma io sì. In queste prestazioni, purtroppo, la Campania continua ad avere ritardi molto superiori alla media nazionale".
"Diceva Roberto Fico che il modello De Luca non rappresenta il futuro della Campania. Oggi però è pronto a perpetuare quel modello. Vorrei chiedere a Roberto Fico se il modo di governare di De Luca va bene così com'è e se va perpetuato". "Il Movimento 5 Stelle lo ha descritto per anni come un sistema clientelare, che soffocava le persone oneste in Campania. Mentivano allora, oppure hanno deciso che alla fine era meglio far parte di quel sistema piuttosto che combatterlo, perché delle due l'una: le due cose non stanno insieme", ha rimarcato Meloni. "Se non fosse una cosa serissima, sarebbe quasi esilarante, perché oggi abbiamo quello che era ritenuto il più impresentabile degli impresentabili, che va a chiedere i voti per un altro che considerava un incapace. E quello che era additato come un incapace va a chiedere i voti per colui che diceva essere un impresentabile. Uno vorrebbe dire 'la commedia napoletana', ma la commedia napoletana è una cosa molto più nobile di quello che stiamo vedendo qui..." aggiunge riferendosi a Vincenzo De Luca e Roberto Fico.
Al referendum sulla giustizia "non votate pensando di sostenere il governo o di andare contro il governo, per due ragioni. Il governo rimarrà in carica fino alla fine della legislatura e chiederà, poi, di essere giudicato sul complesso del lavoro che ha svolto. La seconda cosa è ricordare sempre che i governi passano, ma le leggi - particolarmente quelle costituzionali - rimangono e incidono sulla vostra vita".
Quella sulla separazione delle carriere "è una riforma attesa da decenni, che nessuno era riuscito a portare a termine prima di noi. Una riforma di buon senso, necessaria, non per punire la magistratura, come qualcuno dice, ma al contrario per liberarla dal giogo delle correnti politicizzate e per valorizzarne il merito. Perché, come ci dice la nostra Costituzione, che tutti citano ma pochi hanno letto, ogni cittadino ha diritto a un giudice terzo e imparziale".
"La verità è che con noi l'Italia è tornata. È tornata una nazione seria, credibile e ammirata nel mondo. Abbiamo riacceso il motore di questa nazione, riportando i conti in ordine dopo decenni di sprechi e di soldi gettati dalla finestra. Abbiamo garantito una stabilità che è la precondizione di qualsiasi sviluppo e di qualsiasi crescita". Per le regionali in Campania "niente è scritto. Siamo nati per stravolgere ogni pronostico. Lo abbiamo fatto molte volte. Dicevano che non saremmo mai arrivati a governare questa nazione, e invece la governiamo. Poi dicevano che saremmo durati al massimo sei mesi, e siamo diventati il terzo governo più longevo della storia d'Italia" conclude.