
Il video sui social del giovane definitivamente assolto con Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher
''Ci sono storie che non finiscono, anche quando la giustizia dice che sei innocente. La mia è così. Viviamo in un mondo dove si censurano battute fatte verso le minoranze ma si può facilmente rovinare la vita di un innocente e poi far finta di nulla. E lo sto vedendo di nuovo nel caso di Garlasco e la cosa mi intristisce molto''. Parla così, in un video su Tik Tok, Raffaele Sollecito, inizialmente condannato con Amanda Knox per l'omicidio di Meredith Kercher e poi con lei definitivamente assolto dalla Corte di Cassazione.
''Il marchio che mi porto addosso non è una colpa ma uno stigma - aggiunge -. E quello non te lo toglie nessuna sentenza, nemmeno una di assoluzione. Di fatto il politically correct difende tutto e tutti, tranne chi non ha fatto nulla. Ancora oggi mi sento costretto a dimostrare di non essere quello che hanno raccontato di me. Mi capita spesso di sentire di doverlo dimostrare quando entro in un bar, quando vado a fare qualche commissione o leggo nello sguardo delle persone un pregiudizio o un atteggiamento di voler sapere o conoscere cose che in realtà non sanno di me e colmare quella distanza che c'è fra chi sono e quello che leggo nello sguardo delle persone che mi circondano''.
''In un mondo come questo una sentenza di assoluzione non ti libera ma spesso ti porta in una nuova prigione: quella del giudizio e dello sguardo delle persone”, conclude.