
La microbiologa consulente di Schillaci: "Stimo troppo il ministro per non pensare che abbia motivazioni solide a supporto del suo gesto. Spero nella nuova commissione"
"Quando è stata nominata la commissione Nitag sono stata molto contenta. Il ministro Schillaci, che nutre tutta la mia stima e per il quale mi onoro di essere consulente, nella scelta dei diversi membri aveva mostrato l'apertura mentale che gli ho sempre riconosciuto e la sua indipendenza di pensiero. Purtroppo poi è arrivata la revoca, malgrado fosse consigliato di non farlo anche dai collaboratori più stretti. Sono stata molto delusa perché si è dato spazio a chi continua ad offendere la scienza, fatta di pluralismo e dubbi". E' il pensiero di Maria Rita Gismondo, ex direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano, tra i camici bianchi in prima linea nei giorni più duri dell'emergenza Covid in Lombardia.
"Certamente in una commissione del genere non hanno senso i no-vax - evidenzia all'Adnkronos Salute intervenendo nel dibattito sull'azzeramento del Nitag, gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni - ma purtroppo sono stati strumentalmente etichettati tali esperti che mostrano solo apertura alla discussione. Non riesco a spiegarmi il gesto del ministro, che stimo troppo per non pensare che ci siano motivazioni più solide". "Mi auguro solo - conclude - che la nuova Commissione rispetti il pluralismo necessario alla vera scienza e negato dai fanatici della pseudoscienza, che come abbiamo visto colpisce ancora".