A Erice Philip Colbert, erede della pop art in mostra con "Lobsteropolis"

Il progetto trasforma il borgo in un palcoscenico dove l’arte del nostro tempo si confronta con la storia. I dipinti dell'artista di origine scozzese fondono temi dell’arte alta con simboli quotidiani di massa, raccontati attraverso gli occhi del suo alter ego, l’aragosta cartoon.

A Erice 'Lobsteropolis' di Philip Colbert
A Erice 'Lobsteropolis' di Philip Colbert
07 luglio 2025 | 18.24
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A Erice un inedito dialogo tra passato e presente, protagonista l’universo colorato e ipercontemporaneo di Philip Colbert, erede dichiarato della Pop Art con 'Lobsteropolis', a cura di Giordano Bruno Guerri. Il progetto si inserisce nel tessuto millenario della città, trasformando il borgo in un palcoscenico dove l’arte del nostro tempo si confronta con la storia. Sculture monumentali di aragoste antropomorfe, installazioni di opere che mescolano ironia e citazioni artistiche, da Rubens a Warhol, sono esposte nei luoghi che videro fiorire la civiltà elima, fondata dai troiani giunti in Sicilia dopo la distruzione della loro città per mano degli Achei, Segesta ed Erice. Le opere saranno collocate in luoghi simbolici come il Castello di Venere, Piazza della Matrice, l’Istituto Wigner-San Francesco, il Belvedere Olof Palme dell'Istituto Blackett San Domenico e Porta Trapani, mentre a Segesta saranno esposte nel Tempio dorico e lungo il percorso che conduce al Teatro.

Un effetto dirompente, un gioco visivo che invita il pubblico a riflettere sulla relazione tra tradizione e innovazione, cultura alta e cultura pop, memoria e futuro. Tra le opere in mostra, 'Lobster Fountain', scultura vivace che gioca con l’iconografia classica delle fontane monumentali, 'Head of Medusa', reinterpretazione contemporanea del mito della Gorgone, realizzata in acciaio, 'Lobster on Skull', in cui il simbolismo si fonde con la grafica pop, realizzata in marmo, 'Battle for Lobsteropolis XXIX e XXX', due dipinti che raccontano le surreali battaglie dell’universo immaginifico di Colbert accanto a 'Lobster Totem' ('Yellow King'), opera totemica che richiama le forme sacre dell’arte tribale.

Lobsteropolis in Erice è più di una mostra. E' un' occupazione' simbolica e surreale del tempo, dove la città antica accoglie il linguaggio visivo del presente e ne esalta i contrasti. L’iniziativa è frutto della stretta collaborazione tra le istituzioni locali e le realtà culturali del territorio. Il Comune di Erice, con il sostegno della sindaca Daniela Toscano Pecorella, ha promosso l’incontro tra arte contemporanea e patrimonio storico, riconoscendo il valore di una progettualità capace di dialogare con l’identità del luogo.

Il Parco Archeologico di Segesta, sotto la direzione di Luigi Biondo, ha offerto un contesto di straordinaria rilevanza storica e paesaggistica per accogliere l’intervento artistico. La Fondazione Erice Arte, presieduta da Nicola Adragna, ha contribuito alla realizzazione del progetto con una visione orientata alla valorizzazione culturale del territorio. Determinante anche il contributo della Fondazione Ettore Majorana, con la partecipazione di Lorenzo Zichichi, che ha supportato l’iniziativa nell’ambito del suo impegno per l’integrazione tra cultura, scienza e arte. La mostra è stata ideata e allestita da Il Cigno Arte in collaborazione con la Galleria Mucciaccia e La Colomba di Erice.

Nato in Scozia e attualmente residente e operante a Londra, Philip Colbert è spesso definito il 'figlioccio di Andy Warhol'. Ha creato un seguito globale grazie al suo alter ego a forma di aragosta cartoon e ai suoi magistrali dipinti di storia in stile iper-pop. Le sue opere esplorano con forza i modelli della cultura digitale contemporanea e il loro rapporto con un dialogo più profondo nella storia dell’arte. Dopo essersi laureato in Filosofia con un master all’Università di St. Andrews, il lavoro di Colbert ha ricevuto riconoscimenti internazionali in musei e gallerie di tutto il mondo per il suo approccio energico alla pittura e alla teoria pop.

Sulla scia dei primi pittori pop come Richard Hamilton, Roy Lichtenstein e James Rosenquist, i dipinti di Colbert fondono temi dell’arte alta, tratti dai grandi maestri e dalla teoria dell’arte contemporanea, con simboli quotidiani della cultura di massa, il tutto raccontato attraverso gli occhi del suo alter ego, l’aragosta cartoon. È stato acclamato come un maestro pop contemporaneo da figure di spicco del mondo dell’arte come Charles Saatchi e Simon de Pury.

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