
Visite guidate tra memoria storica e sguardi contemporanei, lungo il percorso espositivo della mostra 'Seasons'
Dal 27 giugno al 27 settembre la GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e Brightstar promuovono sei appuntamenti speciali alla scoperta di alcuni luoghi storici e iconici della città di Bergamo lungo il percorso espositivo della mostra 'Seasons' di Maurizio Cattelan. L’itinerario di visita si snoderà tra le quattro sedi del progetto – la GAMeC, l’Ex Oratorio di San Lupo, il Palazzo della Ragione e la Rotonda dei Mille –, estendendosi ad alcuni dei quartieri più noti della città, da Borgo Pignolo a Città Alta, fino al centro storico moderno di Città Bassa. Un percorso che intreccia arte contemporanea, contesto urbano e riflessione sociale, e che offre l’opportunità di guardare la città con occhi nuovi, di rallentare il passo e di leggere, attraverso l’arte, le trasformazioni che la attraversano.
Due le proposte di visita, una per adulti e una pensata per famiglie con bambini dai 6 anni, durante le quali i partecipanti, accompagnati dalle educatrici museali della GAMeC, guide turistiche della città, potranno vivere un’esperienza condivisa nello spirito del progetto Il Biennale delle Orobie - Pensare come una montagna, che mette in connessione arte, territori e comunità. Il percorso ha inizio nella storica sede della GAMeC, uno spazio che prima di diventare un museo d’arte moderna e contemporanea ha subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli, da monastero a caserma militare. La complessità storica dell’edificio entra in dialogo diretto con le opere Empire (2025) e No (2021) di Maurizio Cattelan, che invitano a riflettere sulla ciclicità della storia, sull’ascesa e il declino dei valori, e sui processi di trasformazione dell’individuo e della società.
A pochi passi dalla GAMeC si trova l’Ex Oratorio di San Lupo, per il cui spazio l’artista ha concepito Bones (2025), un’imponente scultura che raffigura un’aquila che giace a terra con le ali spiegate, un’icona di sconfitta, un emblema di potenza, sovranità e autorità, che evoca la crisi dei valori imperiali e la rottura di un legame con i ritmi della natura. La scelta del luogo espositivo non è casuale. Un tempo sede cimiteriale, l’Oratorio di San Lupo è infatti da secoli uno spazio fra vita e morte, fra pubblico e segreto, fra devozione e oblio. All’esterno dell’Oratorio, il contesto urbano è ricco di testimonianze storiche e artistiche, segno della centralità dei borghi nella vita della città. In un breve tratto di via Pignolo si concentrano infatti palazzi nobiliari, la Fontana del Delfino e la chiesa di Sant’Alessandro della Croce, con opere dei maggiori artisti attivi a Bergamo tra il XVI e il XVIII secolo.
Il Palazzo della Ragione, costruito nel XII secolo come sede del potere comunale, si erge nel cuore di Bergamo Alta. Qui, nella solenne Sala delle Capriate, Maurizio Cattelan presenta November (2024), una scultura che stimola una riflessione sulla vulnerabilità, sulla marginalità, sulla dignità dei più fragili. Temi che risuonano profondamente nella storia di Bergamo, città che ha saputo custodire – anche in momenti difficili, come durante la recente pandemia – una forte identità comunitaria. Il racconto proseguirà tra Piazza Vecchia e Piazza Duomo, rispettivamente centro civile e religioso di Città Alta. Qui le stratificazioni storiche raccontano di luoghi di potere fin dall’epoca romana, attraverso i resti archeologici del Foro romano nei pressi della Torre Civica, ma anche di fede e di personaggi il cui valore militare si è trasformato in capolavoro artistico.
Il percorso di visita si conclude alla Rotonda dei Mille, dedicata ai volontari bergamaschi che parteciparono all’impresa del 1860 guidata da Giuseppe Garibaldi e luogo simbolo di una Bergamo coraggiosa e patriottica, proprio per questo soprannominata 'Città dei Mille'. In One (2025) Maurizio Cattelan posiziona sulle spalle di Garibaldi un bambino che, con le dita della mano destra, mima una pistola. Un gesto ambiguo che oscilla tra il gioco infantile e un accenno di affermazione, resistenza o potenziale ribellione, ma che può anche essere letto anche come un tentativo di interrogare le responsabilità delle nuove generazioni di fronte alla memoria e alle contraddizioni della storia. Il breve tragitto di avvicinamento alla Rotonda sarà un’occasione per osservare alcune 'architetture del potere' presenti in quella porzione di centro storico realizzata in epoca fascista per ridisegnare il volto moderno della città.