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"Cuore Alpino", il libro di Massimo Panizzi tra montagne, missioni e memoria

I racconti del Generale di Corpo d'Armata saranno presentati nel corso del prossimo Salone del libro di Torino: "La Difesa è innanzitutto un’espressione concreta di sovranità, di coesione sociale, di responsabilità collettiva'

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05 maggio 2025 | 15.38
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A pochi giorni dall’Adunata Nazionale degli Alpini a Biella arriva nelle librerie e online “Cuore Alpino – Il racconto di un Comandante Alpino e Padre, tra Montagne, Missioni e Memoria”, edito da Editoriale Delfino di Milano nella collana “Il corso della storia”, del Generale di Corpo d’Armata in congedo Massimo Panizzi, un’opera intensa e profondamente umana che offre uno sguardo inedito sull’universo della Difesa. Non si tratta solo di un memoir militare: è la testimonianza di un ufficiale-soldato, da poco in congedo, che ha attraversato le vette, le sfide del comando di uomini, le zone di crisi internazionali e la distanza dalla famiglia, con lo stesso spirito di servizio.

L’autore, con una lunga esperienza di comando, in Italia e all’estero, illustra non soltanto la sua vita nell’Esercito tra gli Alpini, ma soprattutto i momenti più intensi e intimi: l’essenza dell’alpinità, le responsabilità di un comandante moderno, il peso delle decisioni, la nostalgia di casa, il valore della memoria, l’amor di patria. “Cuore Alpino” è una narrazione, in forma d’intervista, arricchita di considerazioni e insegnamenti ricevuti, che non nasconde le difficoltà incontrate, gli insuccessi, la complessità di coniugare i ruoli di comandante militare e padre di famiglia, i progetti da portare a termine, come quello sui “Grandi Italiani”.

Con uno stile sobrio, diretto ed evocativo, “Cuore Alpino” tocca corde profonde e universali: l’equilibrio tra responsabilità pubblica e vita privata, il senso del dovere, la solidarietà tra commilitoni, la resilienza di chi serve. Un libro che parla non solo a chi veste la divisa, ma a tutti coloro che credono nel valore dell’impegno, della coerenza e della memoria: “Bisogna recuperare il senso e la nobiltà della Difesa – sottolinea Panizzi - nelle sue dimensioni culturale, morale e umana”. “I valori alpini, coraggio, sacrificio, solidarietà, senso del dovere, rappresentano da sempre un patrimonio etico che travalica i confini militari per radicarsi profondamente nell’identità della Nazione”. Valori che, come è stato ricordato in occasione della recente Festa dell’Esercito a Bari e in varie circostanze anche dal Ministro Crosetto, costituiscono una bussola morale e affermano la centralità della Cultura della Difesa quale fondamento dell’Interesse Nazionale.

“Un soldato – dice l’autore - è una sentinella della civiltà, il cui impegno silenzioso protegge il bene di tutti”. Panizzi sottolinea come nell’epoca senza precedenti di sfide globali, instabilità geopolitica e impressionanti trasformazioni tecnologiche, “la Difesa è innanzitutto un’espressione concreta di sovranità, di coesione sociale, di responsabilità collettiva”. Difendere l’Interesse Nazionale significa, infatti “investire in sicurezza, ma anche in memoria e in identità, per un futuro prospero”.

È in questo scenario che Panizzi pone l’accento sulla necessità di formare una nuova generazione di leader – militari e civili - capaci di coniugare etica e pragmatismo, disciplina e visione, radicamento e innovazione. Una leadership moderna e incisiva, che tragga ispirazione dalla memoria del passato – dagli esempi di eroismo silenzioso e dalle scelte compiute nei momenti più bui della nostra storia da Grandi Italiani – per guidare con coraggio l’Italia nel presente. “Comandare oggi – afferma Panizzi – è innanzitutto una missione e un gioco di squadra”. La famiglia, in questo contesto, non è solo il primo nucleo della società, ma il luogo in cui si apprendono quei valori – rispetto, responsabilità, dedizione – che diventano la base della cittadinanza attiva e del servizio alla comunità. “È lì che nasce il senso del dovere che alimenta la vocazione alla Difesa e il desiderio di contribuire, con umiltà e fermezza, al bene comune”.

Nella sua carriera Panizzi è stato impegnato in missioni di mantenimento della pace in Bosnia, Kosovo, Iraq e Afghanistan, portando avanti il suo impegno con la stessa determinazione e passione che caratterizzano la tradizione degli Alpini. Panizzi è stato, tra i tanti incarichi, Vice Comandante delle Truppe Alpine per il Territorio, Comandante della Brigata Alpina “Taurinense”, dell’Ottavo Reggimento Alpini e del Battaglione Alpini “Susa”. Ha svolto incarichi di rilievo alla Nato, oltre a quello di Capo Ufficio Stampa del Ministero della Difesa. Toscano d’origine, ha concluso la sua carriera militare a Firenze nell’incarico di Comandante dell'Istituto Geografico Militare dell’Esercito. Giornalista ed esperto di Marketing e Comunicazione, è stato insignito, tra le altre, delle Onorificenze di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, della Legion d’Honneur francese e della Legion of Merit statunitense.

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