Franco Cuomo international award, pace e diritti umani al centro dell'XI edizione

Hanin Soufan, premiata nella sezione letteratura: “Il popolo palestinese è in esilio nella sua stessa terra. La speranza è che venga riconosciuto lo Stato palestinese”. A Corrado Augias il premio alla carriera per il giornalismo, Roberto Andò premio della sezione spettacolo

Hanin Soufan
Hanin Soufan
05 dicembre 2025 | 12.08
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Riportare al centro del dibattito internazionale il valore della parola, della giustizia e della dignità umana. In un periodo storico attraversato da conflitti, disuguaglianze e profonde tensioni sociali questo è il senso profondo dell’undicesima edizione del Franco Cuomo International Award 2025 che si è tenuta al Palazzo Giustiniani a Roma.

La cerimonia si è aperta con le parole dell’economista e politologo Riccardo Petrella, che ha sottolineato come “costruire la pace significa sognare la pace e farlo significa volerlo, desiderarlo ad occhi aperti. Oggi, invece, siamo educati sistematicamente a prepararci alla guerra – ha detto – stanno spendendo 800 miliardi di dollari, mentre 4,5 miliardi di persone non hanno copertura sanitaria. Ma quest’ultimo dato a chi interessa? Tre sono i concetti chiave a mio avviso – ha spiegato – occorre passare dall’era dell’io in cui viviamo all’era del lui; in secondo luogo occorre capire che il principio di sovranità è espressione di potere, non c’è pace se c’è sovranità; terza idea chiave è il concetto di comunità: l’Europa ha smesso di essere comunità per essere un’unione di Stati, abbiamo privatizzato tutto e spendiamo 2,7 miliardi l’anno per la guerra”. Petrella ha ricevuto l’award internazionale 2025 assegnato insieme all’European Center for Peace and Development – Università della Pace. L’economista e politologo è noto per la sua battaglia in difesa dei beni comuni, in particolare il diritto universale all’acqua, all’istruzione e alla salute. Critico verso i meccanismi economici che alimentano ingiustizie e povertà, ha contribuito a creare una coscienza globale sui diritti fondamentali dei popoli.

Tra le personalità premiate spicca la scrittrice Hanin Soufan, autrice del libro Le anime invincibili di Gaza, un’opera di grande intensità narrativa che racconta la resilienza quotidiana del popolo palestinese. A celebrarne il talento, riconoscendo “la particolare pregnanza della sua scrittura” in videocollegamento anche l’attore, cantautore, scrittore e drammaturgo Moni Ovadia. “È un grande onore essere qui. La sofferenza del mio popolo perdura da 80 anni oramai. Avevo pensato di raccontarvi dei ricordi di mia nonna, delle violazioni accadute già nell’88, oppure del presente, ben documentato in No Other Land – ha detto durante la premiazione – ma mi sono resa conto che grazie al fatto che il mondo inizia a parlare dei palestinesi con i palestinesi e quindi ho deciso di parlarvi di futuro. Oggi il popolo palestinese è in esilio nella sua stessa terra, è senza uno Stato. Mi rivolgono a tutti voi affinché continuiate a raccontare la verità, a stare sempre dalla parte giusta della storia, perché la speranza è che un giorno la Palestina venga riconosciuto come Stato”. L’opera di Soufan — premiata nella sezione Letteratura — è stata indicata dalla giuria come esempio di “impegno sociale e qualità letteraria”, capace di restituire al lettore uno sguardo autentico sulla vita nella Striscia di Gaza, trasformando la sofferenza in racconto universale.

La cerimonia si è svolta sotto il segno di un tema quanto mai urgente: pace e diritti umani. Tra le figure di massimo rilievo premiate quest’anno è emersa Flavia Lattanzi, una delle più importanti giuriste italiane nel campo del diritto internazionale penale. A lei è stato attribuito il Premio alla Carriera per i Diritti Umani, in riconoscimento al suo contributo pluridecennale nelle corti internazionali, nelle Nazioni Unite e nella formazione di generazioni di esperti in giustizia internazionale. “La tutela dei diritti fondamentali della persona sono tratti caratterizzanti di questi undici anni del premio Cuomo – ha così commentato durante il conferimento e riferendosi all’Ucraina e a Gaza ha aggiunto – è necessario un impegno rafforzato per la tutela dei diritti umani nell’insegnamento degli stessi e nel meccanismo di tutela della giustizia penale internazionale.”. Ad aggiudicarsi il premio per il Dialogo e la Solidarietà La Comunità di Sant’Egidio, impegnata in prima linea nella costruzione di ponti di pace, insieme al suo fondatore Andrea Riccardi. Il premio è stato ritirato dal professore Gianni La Bella che nel suo discorso ha sottolineato come vada anteposto al “monoteismo dell’io imperante la necessità di riappropriarci della pace”.

Il Premio alla Carriera per il Giornalismo è andato a Corrado Augias, grande divulgatore culturale e paladino del pensiero critico. Ha ritirato il premio in sua vece suo nipote Marco Suber che ha raccontato le peculiarità di suo nonno: “La coerenza – ha detto – perché l’Augias del grande schermo è lo stesso anche quando va dal meccanico; la sua memoria che non smette di stupire e la costante curiosità”.

Roberto Andò, regista e intellettuale di forte sensibilità sociale si è aggiudicato il Premio per lo Spettacolo. Giovanni Grasso, Ruggero Cappuccio e Simone Migliorini quello per la Letteratura e il Teatro. E riconoscimenti sono stati assegnati anche ad altri importanti intellettuali che rappresentano l’eccellenza nei settori dell’arte, della saggistica e del giornalismo: il pittore Giuseppe Salvatori per la sua straordinaria qualità e capacità di sintesi formale tra figurazione e astrazione, per la complessità del suo itinerario di pittore, intrecciato costantemente con il mondo della cultura contemporanea; l’artista visivo Stefano Di Stasio per la qualità formale ed estetico - filosofica della sua pittura, che non si arresta alla superficie delle cose o delle figure, ma va oltre; il giornalista Emilio Casalini per aver dato alla sua professione una dimensione che supera la cronaca, trasformandola in strumento di conoscenza, di coscienza civile e di rigenerazione culturale; lo storico Massimo De Giuseppe, delegato del rettore all’inclusione sociale e alla pace dell’Università Iulm di Milano, per essersi occupato di temi di notevole rilevanza che spaziano dalla storia della pace al terzomondismo, dai diritti umani alla cooperazione internazionale, dalla storia del cattolicesimo nella modernità novecentesca alla storia delle mentalità. Il Premio della Presidenza, composta da Velia Iacovino e Alberto Cuomo, è andato alla pittrice, illustratrice e fotografa Judith Lange per la sua capacità di muoversi con straordinaria libertà tra linguaggi espressivi diversi e a Roberto Fanelli, oftalmologo, che nel cuore della Capitanata, sta realizzando un centro sanitario polispecialistico di grande valore sociale per il territorio. Premiati in collaborazione con l’Associazione Per il Meglio della Puglia – main sponsor del Franco Cuomo International Award, che partecipa anche alla selezione degli altri vincitori – il nuovo presidente del Consiglio di Stato Luigi Maruotti per l’integrità e l’alto valore del suo esempio; l’Its Academy Apulia Digital e il suo presidente Euclide Della Vista per la visione che punta dritta al futuro e per la capacità di coniugare qualità, ricerca, passione; i Comuni di Peschici e di Ischitella, esempi virtuosi di come la sostenibilità possa tradursi in sviluppo, promozione turistica e miglioramento della qualità della vita.

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