
Dal primo maggio apertura al pubblico nella sede della Keats Shelley House a Roma
Celebra 300 anni la scalinata di Piazza di Spagna con la mostra 'The Spanish Steps. Revisited' aperta al pubblico da domani, primo maggio, a Roma nella sede della Keats Shelley House. Tre secoli, una gestazione lunghissima, progetti affidati ai massimi architetti (Giacomo Della Porta, Bernini, Plautilla Bricci, Borromini) per collegare, non solo idealmente, la sommità del Pincio e il convento della SS. Trinità dei Monti. "Un articolato iter progettuale che vede coinvolti la Francia e la Spagna, papi e cardinali, Carlo VIII di Valois e san Francesco di Paola, Bonifacio VIII, il re Sole e il potentissimo primo ministro Mazzarino, Innocenzo X Pamphilij - spiega all'Adnkronos il curatore della mostra Luca Caddia, deputy curator alla Keats Shelley House, che ha firmato il progetto accanto a Fulvio Chimento - che la nostra esposizione vuole ricostruire attraverso preziose testimonianze di disegni e incisioni aprendosi anche al contemporaneo con immagini fotografiche, video e interventi site-specific di artisti italiani e internazionali, chiamati a re-immaginare lo spazio della Scalinata'. Tra gli artisti contemporanei, Elisabetta Benassi, Stefano Arienti, Margherita Morgantin et-yong Chung.
E nel racconto di Luca Caddia si dipanano gustosi aneddoti come il desiderio di erigere a Piazza di Spagna un gruppo equestre raffigurante Luigi XIV, particolarmente inviso al Vaticano e a papa Alessandro VII Chigi, che la Francia considerava filo-spagnolo. "Nel progetto della scalinata il cavallo non era 'a riposo', ma ritto sulle zampe posteriori - continua il curatore della mostra - E' facile dedurre che il monumento in questione avesse l'intenzione di gridare sfacciatamente al mondo che il re Sole si era dato il compito morale di domare la Spagna e con lei il Santo Padre. Naturalmente non se ne fece nulla". Un palcoscenico en plein air la scalinata di Piazza di Spagna (ancora nel XVII secolo un affascinante pendio, singolare protagonista di un 'apparato' effimero per celebrare la nascita del Delfino di Francia), prima che diventasse ai nostri giorni 'scenografia' per film indimenticabili ('Le ragazze di Piazza di Spagna' con una giovanissima Lucia Bosé, 'Vacanze romane' con Audrey Hepburn e Gregory Peck) e per le sfilate haute couture, nel 2016 restaurata dalla maison Bulgari con 1,5 milioni di euro.
E ricorda Luca Caddia "i due palazzi che si affacciano sulla scalinata, i locali della celebre sala da tè Babington's e l'attuale Keats-Shelley House, sono come due gemelli diversi concepiti come quinte scenografiche, parte integrante di questo importantissimo progetto. Nel '700 - ricorda ancora - esisteva nella scalinata quello che veniva chiamato 'anfiteatrino', un breve momento di sosta nel percorso salita- discesa della scala. Spazio simbolico, neutro, rispetto al conflitto storico, alla 'querelle' tra la Francia e il Papato". E a proposito di 'querelle', una breve riflessione su braccio di ferro tra Parigi e Roma alla base della rivendicazione francese del 2024 sulla storica scalinata. "La scalinata di piazza di Spagna appartiene all'Italia - conclude Luca Caddia- anche se i motivi 'storici' della Francia possono essere comprensibili. 'The Spanish Steps' appartiene a tutti, la scalinata di Piazza di Spagna appartiene all'umanità", conclude.