'T'insegnerò la notte', il romanzo di Caterina Ceccuti

Tra noir e introspezione, una Firenze sospesa accompagna un percorso di rinascita interiore

'T'insegnerò la notte', il romanzo di Caterina Ceccuti
25 settembre 2025 | 15.35
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Una visione improvvisa. Un'immagine che spezza la realtà. Una donna morta che appare nella sera di Firenze e segna l'inizio di una discesa nell'oscurità dell'anima. È da questo momento che si apre il sipario di "T'insegnerò la notte", romanzo della giornalista e scrittrice Caterina Ceccuti edito da Mauro Pagliai Editore.

Il protagonista è Cris, giovane cronista che, abituato al rigore dell’informazione e alla concretezza dei fatti, si ritrova trascinato in un’esperienza che sfida la logica. La sua esistenza subisce uno scarto improvviso, e quella visione diventa il catalizzatore di un viaggio nell’ombra, dove razionalità e allucinazione si mescolano in un continuo gioco di specchi. Con lui Graziano, collega e amico, figura solida in un contesto che si fa via via più incerto. L’amicizia, nel romanzo, è ancora legame autentico, è fedeltà anche nel naufragio.

"T’insegnerò la notte" è una storia che lambisce il noir senza mai abbandonare la centralità dell’indagine psicologica. Il buio, la notte, sono metafore vive: non luoghi del terrore, ma territori dell’interiorità da attraversare per rinascere. Come spiega l’autrice stessa, «il buio è la parte di sé ignota persino alla propria coscienza», e proprio lì si nasconde la possibilità di comprendere, di guarire, forse persino di amare.

Caterina Ceccuti, già nota per la sua sensibilità narrativa, costruisce una Firenze ambivalente: da un lato affascinante e viva, dall’altro luogo di disorientamento e rivelazione. La città diventa specchio del protagonista, che si perde per ritrovarsi. Lo stile dell’autrice è insieme limpido e visionario, capace di dare forma a una storia in cui i confini tra sogno, memoria e realtà si dissolvono senza mai perdere forza narrativa.

Tra allucinazioni, ricordi, e la ricerca di un senso profondo, il romanzo si fa specchio delle fragilità dell’uomo moderno. La scrittura si fa strumento di esplorazione esistenziale, e l’insegnamento della “notte” diventa metafora universale: ciò che ci spaventa può essere anche ciò che ci libera.

Il romanzo sarà presentato martedì 30 settembre, alle ore 18, al Caffè Letterario Le Murate di Firenze, in un incontro che si preannuncia ricco di spunti e riflessioni. A dialogare con l’autrice saranno il giornalista Jacopo Chiostri, la poetessa Giusy Frisina e il professor Massimo Seriacopi, con i saluti dell’editore Antonio Pagliai. Un’occasione per addentrarsi nei chiaroscuri di un libro che, come poche opere contemporanee, riesce a intrecciare realtà e visione, emozione e pensiero. Un invito a guardare la notte con occhi nuovi. (di Paolo Martini)

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