Le stime del direttore dell'Ufficio Studi dell'associazione, Mariano Bella, sulle vendite nel mese di novembre, con uno sguardo al Natale: "C'è cauto ottimismo, ma finora i consumi languono"
Il mese di novembre non sarà scarico sotto il profilo delle vendite al dettaglio e le aspettative dei commercianti anche se "non entusiasmanti, sono tutto sommato di cauto ottimismo". E' l'analisi di Mariano Bella, direttore dell'Ufficio studi di Confcommercio, intervistato dall'Adnkronos sull'andamento dei consumi e nel fare una previsione sul mese di novembre già in corso. "Negli ultimi 10 anni, soprattutto grazie al Black Friday e a tutto quello che ha generato attorno, novembre sta crescendo di peso sui 12 mesi - spiega- prima novembre, pesava per l'8% sulla spesa per consumi ma ora, pesa più del 9% anche se c'e da dire che ha tolto qualcosa a dicembre, che rimane comunque il mese più importante insieme a luglio".
Le attese per il Black Friday
"Quello che stiamo vedendo è effettivamente un fermento sia in termini di promozioni che in termini di risposta dei consumatori anche sulle grandi piattaforme online" osserva il responsabile di Confcommercio. Addirittura c'è chi parla di "un traino non solo per il 'Black Friday' (che quest'anno cade il 28 novembre ndr.) ma di 'Black Week' e addirittura di 'Black Month', che partirebbe dalla festa di Ognissanti ma questo - aggiunge - sembra davvero esagerato". Si nota "un fermento diffuso a novembre, questo sì - prosegue Mariano Bella - anche se le promozioni sono relative in attesa della fine del mese".
Più nel dettaglio sul Black Friday il direttore dell'Ufficio studi di Confcommercio ricorda che "tra il 2018 e il 2024 il volume di vendite sostanzialmente aggiuntive legate al Black Friday è più che raddoppiato ed è passato da meno di 2 miliardi a oltre 4 miliardi nel 2024 e secondo noi potrebbe crescere ancora un po' nel 2025". In questo periodo comunque, "le vendite promozionali sull'abbigliamento riguardano di più gli accessori quali la cravatta, la cintura, l'intimo, i tessuti eccetera mentre, per la fine di novembre, ci aspettiamo gli acquisti più tradizionali come i vestiti, gli elettrodomestici, anche l'arredamento, in vista del Natale". "Una nota decisamente positiva si registra per gli acquisti di profumeria e cosmesi che crescono in linea con l'andamento dei primi 9 mesi del 2025" rimarca Bella.
L'incidenza del turismo
"Quanto ai consumi fuori casa per i primi giorni di novembre e in prospettiva per tutto novembre ci viene in aiuto il balzo registrato dall'Istat sul clima di fiducia delle imprese del turismo, ad ottobre che comprendono bar, ristoranti, alberghi, eccetera, che è un balzo veramente di oltre il 10%". E quindi "l'impulso che abbiamo visto a ottobre è talmente elevato da farci credere che effettivamente prosegua la buona stagione del turismo, cioè i consumi fuori casa, gli alberghi che sono riempiti dai turisti stranieri, ma anche gli italiani che vanno in pizzeria e al ristorante". In calo invece, l'alimentare di riflesso alla crescita dei consumi fuori casa, ma anche per un fattore demografico. "La popolazione italiana invecchia e quindi tende a consumare meno ad esempio proteine animali".
"Ma i consumi nel complesso languono - sintetizza infine Mariano Bella - lo vediamo dalle vendite al dettaglio nei negozi, nei primi 9 mesi del 2025 siamo sotto dell'1% in termini reali, rispetto al 2024, e sotto di un punto è davvero molto. Questo è dovuto soprattutto a un problema di fiducia, gli italiani hanno paura del futuro. Si pensava che con l'estate, il calo di fiducia si potesse riassorbire e invece questo non è avvenuto. Ed i riverberi di questa crisi di fiducia li abbiamo visti anche a settembre, a ottobre e li stiamo sostanzialmente rivedendo a novembre" conclude Bella.