Famiglia nel bosco: "Ogni nostra scelta è per i bambini, falso il nostro rifiuto agli aiuti offerti"

Parlano Nathan e Catherine, il papà e la mamma che vivevano con i loro figli nella casa del bosco nel Chietino, dopo che il legale Giovanni Angelucci ha deciso di rimettere il proprio mandato. Il ministro Nordio: "Stiamo facendo accertamenti"

Nathan Trevallion e Catherine Birmingham
Nathan Trevallion e Catherine Birmingham
27 novembre 2025 | 12.58
LETTURA: 9 minuti

Colpo di scena nelle vicende che riguardano la famiglia della casa nel bosco nel Chietino. Oggi, Nathan e Catherine, il papà e la mamma, con una nota stampa diffusa attraverso il loro legale, hanno negato il loro rifiuto agli aiuti offerti dal Comune di Palmoli. Il sindaco Giuseppe Masciulli ha dichiarato all'Adnkronos: "Noi, prima ancora che sapessimo di questa comunicazione da parte della famiglia, avevamo parlato con i due nuovi legali, Danila Solinas e Marco Femminella, e avevamo confermato la disponibilità alla messa a disposizione di questo fabbricato gratuito".

"Apprendere che sono disposti a valutare questa opzione è per noi motivo di soddisfazione e rasserenamento, perché - spiega il primo cittadino - vediamo la possibilità di arrivare in tempi brevi al ricongiungimento familiare. Siamo molto felici di questa comunicazione". Secondo Masciulli, "dopo che noi come Comune metteremo a disposizione questo fabbricato, probabilmente il legale della famiglia ci manderà una delibera e dovrà proporre una soluzione al tribunale perché, sottolineo, l'ultima parola spetta al tribunale".

I due genitori: "Non rifiutiamo il supporto di istituzioni e privati"

Dopo che il legale Giovanni Angelucci ha deciso di rimettere il proprio mandato, Nathan e Catherine, il papà e la mamma che vivevano con i loro figli nella casa del bosco nel Chietino, hanno deciso di diffondere una nota stampa attraverso l'avvocato Marco Femminella per far sapere che "ogni nostro passo compreso il trasferimento in questa straordinaria Terra che ci ha accolti, è stato orientato al benessere psicofisico dei nostri splendidi bambini" e che "non è assolutamente vero" che avrebbero rifiutato "il supporto di istituzioni e privati che mettono a nostra disposizione abitazione alternative".

L'avvocato Angelucci ieri aveva spiegato che avrebbero dovuto incontrarsi il giorno prima "per effettuare insieme il sopralluogo in un’abitazione a pochi chilometri dalla loro, messa gratuitamente a disposizione da un imprenditore della ristorazione di Ortona originario di Palmoli. Una soluzione che si aggiungeva a quella suggerita dal sindaco Masciulli. Tuttavia – afferma l'avvocato – nessuna delle due ipotesi è stata ritenuta accettabile dai coniugi Trevallion-Birmingham e l’incontro non ha avuto luogo".

"Sentiamo, oggi più che mai, il bisogno di ristabilire verità e chiarezza in una vicenda drammatica che ha coinvolto, e anzi stravolto, la nostra famiglia. La scelta che ci ha indotti a revocare il mandato all’avvocato Angelucci passa attraverso il bisogno di una comprensione e di un confronto dialettico nonché prettamente giuridico con le istituzioni con cui abbiamo la necessità imprescindibile di interloquire", affermano Nathan e Catherine nella nota stampa.

"Siamo grati dell’attenzione che ci è stata riservata ma vogliamo che passi un messaggio chiaro: ogni nostra scelta, ogni nostro passo compreso il trasferimento in questa straordinaria Terra che ci ha accolti, è stato orientato al benessere psicofisico dei nostri splendidi bambini, che sono stati, sono e saranno il baricentro unico e indiscusso del nostro cammino", hanno chiarito. "La difficoltà nel parlare e comprendere la lingua italiana, in particolare i tecnicismi legati agli aspetti giuridici, ha certamente costituito un problema enorme nella possibilità di interloquire correttamente e di cogliere le dinamiche processuali di e ciò che stava succedendo - hanno continuato - Solo due giorni fa, e per la prima volta, siamo stati posti nella condizione di leggere in lingua inglese la ordinanza che è stata emessa e quindi di comprenderla nella sua interezza".

Poi sulle alternative che sarebbero state offerte loro dicono: "Ancora questa mattina continuiamo a leggere su alcune testate giornalistiche che saremmo testardamente arroccati su posizioni intransigenti e rigide e che staremmo rifiutando il supporto di istituzioni e privati che mettono a nostra disposizione abitazione alternative. Non è assolutamente vero. Non sappiamo da chi queste notizie siano state veicolate ma è certo che chi lo ha fatto ha posto in essere una condotta scellerata e falsa". "Abbiamo la gioia di preservare il nostro spirito e la nostra filosofia di vita ma non per questo vogliamo essere sordi alle sollecitazioni che vengono dall’esterno - sottolineano - Unitamente ai nostri nuovi difensori, una volta compreso il senso pieno di questo percorso, anche e soprattutto attraverso la traduzione degli atti del fascicolo del Tribunale, siamo pronti a condividerne il fine. Siamo, oggi, nella piena coscienza di non avere di fronte un antagonista ma una istituzione che come noi, siamo certi, ha a cuore la salvaguardia e la tutela dei nostri bambini. Quindi abbiano un fine comune".

"Ci dispiace profondamente che non si sia avuto modo di dimostrare, anche in ragione della tardività della produzione di alcuni documenti che avevamo consegnato, come la educazione parentale sia da noi strettamente osservata, curata e gestita nel pieno convincimento della importanza dell’istruzione e della apertura mentale che deve essere data ai nostri figli", hanno preseguiro Nathan e Catherine. "Ribadiamo con assoluta fermezza che è falso quanto si dice in ordine ad un nostro rifiuto sull’aiuto offerto dal sindaco e da privati per una abitazione alternativa in attesa della ristrutturazione della nostra casa - precisano - Quindi vogliamo concludere ringraziando tutte le persone e tutti i soggetti istituzionali che ci sono stati vicini e che ci auguriamo resteranno vicino a noi con la lealtà e la serenità che sono imprescindibili laddove sono posti in gioco valori primari della vita delle persone".

Nordio: "Stiamo facendo accertamenti doverosi"

"Stiamo facendo degli accertamenti doverosi" spiega, a margine del suo intervento agli Stati Generali della Ripartenza, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, riguardo al caso della famiglia, che viveva con i figli in una casa nel bosco a Palmoli in provincia di Chieti. “Agli accertamenti conseguono determinate conclusioni, che possono chiudere la vicenda oppure proseguire – ha aggiunto –. Questo è normale e fisiologico nell’attività del ministro, che non ha inviato ispettori fino a ora. Sta facendo degli accertamenti che sono prodromici a una valutazione e poi vedremo”.

Il sindaco Palmoli: "Famiglia disposta a valutare offerta? Siamo soddisfatti"

Come sta reagendo il paese di Palmoli? "Ci siamo ritrovati all'improvviso nell'occhio del ciclone. Ricordo che siamo un paese tranquillo, di montagna e trovarsi al centro del mondo è qualcosa di incredibile", spiega sorpreso il sindaco all'Adnkronos. "Questa mattina ho visto le mie interviste su diverse testate straniere, è una cosa che ci dà speranza anche per il futuro perché il Comune si sta facendo conoscere. Questo clamore, al di là dell'impegno per la soluzione del problema che è il ricongiungimento del nucleo famigliare, è di soddisfazione per tutti perché si dimostra la sensibilità e l'umanità dei nostri cittadini", conclude.

Garante infanzia: "Prelievo forzoso dei minori è misura eccezionale"

“Il prelevamento dei minori deve costituire una misura del tutto eccezionale e temporanea, applicabile unicamente quando l’incolumità del minore sia a rischio comprovato. Infliggere il trauma del collocamento in casa-famiglia, provvedimento che si configura come inflizione di una pena a un innocente, è giustificabile solo in casi estremi, quando la vita del bambino corra un pericolo effettivo e imminente. Unicamente in questi casi, inoltre, i tribunali dovrebbero disporre l’intervento delle forze dell’ordine – e solo in ausilio ai servizi sociali – per trasferire il minore in casa famiglia, ma la sua eventuale resistenza non può essere oggetto di coazione”. Così l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Marina Terragni in una nota in cui specifica di condividere le parole del ministro Carlo Nordio, nel corso di un question time alla Camera, a proposito del caso della 'famiglia nel bosco'. Con il Guardasigilli ha aperto da tempo un’interlocuzione, così come con il Ministero degli interni, sul tema dei prelevamenti forzosi dei minori.

“Il caso della famiglia di Palmoli ha avuto il merito di accendere i riflettori su un tema da sempre alla nostra attenzione”, dice Marina Terragni. “Purtroppo mancano dati: non conosciamo il numero dei bambini ospitati nelle strutture, né esiste un censimento di esse. Neppure è noto il numero dei minori prelevati ogni anno: gli ultimi numeri disponibili, del 2019, parlano di 8 mila prelevamenti annui. Né si conoscono nel dettaglio le motivazioni dei prelevamenti, il tempo medio di permanenza e il bilancio di queste esperienze”. “Il ddl Affido Roccella-Nordio – prosegue Terragni – già approvato alla Camera e attualmente al vaglio in Commissione Giustizia al Senato, si propone finalmente di colmare queste lacune introducendo registri nazionali e istituendo un Osservatorio nazionale sugli istituti di assistenza, comunità e famiglie affidatarie. Esso rafforza, in tal modo, il principio del superiore interesse del minore e il suo diritto a crescere in un contesto familiare, in conformità con la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.

“La primissima misura da considerare in caso di problematiche che investano i minori – conclude Marina Terragni – restano la prevenzione e il sostegno alle famiglie fragili, evenienza purtroppo sempre più frequente, a patto che non vi siano violenza o allegazioni di violenza. L’Autorità garante ha già richiesto al Ministero dell’Università un irrobustimento del ciclo di formazione riservato agli assistenti sociali e continuerà nel suo impegno formativo, già espletato per le forze dell’ordine, allargando la formazione agli avvocati specializzati in famiglia, ai curatori speciali e ai Ctu”.

La raccolta di firme

Sabato 29 e domenica 30 novembre la Lega Abruzzo sarà presente nelle principali piazze della regione per raccogliere firme a sostegno della famiglia di Palmoli, affinché i tre bambini allontanati possano tornare a vivere con i propri genitori. I gazebo saranno allestiti a Palmoli e nei quattro capoluoghi di provincia. "E' una battaglia di giustizia e di libertà. Siamo stati tra i primi a sostenerla perché in quella famiglia riconosciamo l’espressione concreta della libertà di vivere secondo le proprie scelte, nel rispetto della legge", sottolinea Vincenzo D’Incecco, coordinatore regionale della Lega. "Non emerge alcun reato né alcuna violazione delle leggi. Eppure - spiega - questa famiglia viene colpita per aver intrapreso uno stile di vita diverso dal comune. Ma vivere in modo alternativo, se non danneggia nessuno e non mette a rischio il benessere dei minori - che, come sta emergendo, risultano sereni e ben accuditi – è un diritto di ciascuno, così, come è un diritto per ogni bambino crescere con la propria mamma e il proprio papà. È una battaglia di civiltà - continua - che abbiamo intrapreso con convinzione e che oggi vede l'adesione di gran parte dell’opinione pubblica. Come ho più volte detto, si è intervenuti con durezza verso chi ha fatto scelte non convenzionali, garantendo comunque amore e cure, mentre lì dove ci sono degrado vero, illegalità, spaccio, criminalità, lì dove l’incolumità dei bambini è a rischio, spesso non si agisce con la stessa tempestività e con lo stesso rigore. Deve tornare a prevalere il buon senso, solo così potremo definirci una società davvero giusta, umana e libera".

Sabato 29 Palmoli: piazza Marconi dalle 15.30 alle 19; L’Aquila: via Bazzano 2 (presso sede provinciale Lega) dalle 16.30 alle 18.30; Pescara: via Rio Sparto (angolo piazza San Marco) dalle 9.30 alle 12.30; Teramo: corso San Giorgio Largo San Matteo dalle 9.30 alle 13 Domanica 30 Pescara: piazza Garibaldi dalle 10 alle 13, Chieti: piazza Martiri della Libertà dalle 9 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30.

Leggi anche
Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza