
Tra i 'Paperoni' arrivati negli ultimi otto anni, francesi e britannici sono al top della classifica
Aumentano i super ricchi stranieri che hanno deciso di trasferirsi in Italia, attratti dalla 'grande bellezza' del Paese, tra luoghi d'incanto, prelibatezze gastronomiche e, soprattutto, dal regime fiscale che, proprio per questa particolare fascia di popolazione, prevede una flat tax che consente di tenere al riparo guadagni e proprietà detenute all'estero. Milano è la città più attrattiva, vista l'allure internazionale derivante dalla finanza e dalla moda. E il mercato immobiliare ringrazia. All'origine di questo fenomeno una legge emanata nel 2017 dal governo Renzi, definita legge 'attira-Paperoni'.
"A otto anni di distanza dall'entrata in vigore della Legge di Bilancio 2017 -spiega l'avvocato Marco Cerrato, partner dello studio Maisto e Associati- sono davvero tante le persone arrivate in Italia; i dati ufficiali arrivano alla fine del 2022, ma dalle stime che abbiamo effettuato, si parla di un totale di arrivi, in base a questa norma, di circa 4.500 persone. Con loro arrivano i familiari e, spesso, anche il personale di servizio. Tendenzialmente scelgono Milano se arrivano da Londra o se sono in un'età relativamente giovane, mentre tra le persone più avanti con l'età, c'è chi decide di godersi i frutti della propria attività a Roma o in Toscana, non escludendo la zona dei laghi, in Lombardia".
Il regime introdotto dalla legge del 2017, disciplinato dall’art.24-bis del Tuir, richiede come unico requisito quello di non aver vissuto in Italia per almeno i nove anni dei dieci precedenti il trasferimento e prevede il pagamento di una Flat Tax annuale di 100.000 euro, che lo scorso agosto è stata innalzata a 200.000 euro per chi arriva dal 2025 in poi. "Questa imposta -sottolinea Cerrato- copre tutta la fiscalità estera del soggetto che si trasferisce in Italia, nel senso che i beneficiari del regime versano le imposte sui redditi esteri e le imposte di successione e donazione su beni esteri nei limiti della flat tax, mentre sui redditi prodotti in Italia e le successioni e donazioni su beni italiani sono dovute le imposte come tutti i residenti italiani".
Secondo dati dell'ufficio anagrafe del Comune di Milano, a partire dal 2017 sono stati numerosi gli arrivi nella città della Madonnina, specie da Francia e Regno Unito: nel primo caso, dalle 343 iscrizioni da parte di cittadini d'Oltralpe nel 2017, si è saliti a 456 nel 2021, per arrivare a 577 nel 2023; per quanto concerne, invece, le iscrizioni di cittadini provenienti dalla Gran Bretagna, il numero è passato dalle 163 del 2017 alle 215 del 2023, con un picco di 402 iscrizioni nel 2020, anno dell'entrata in vigore della Brexit.
Buona parte di chi ha aderito a questo sistema ha scelto Milano come città dove vivere: "Si tratta della metà circa dei nuovi arrivati, persone ancora in età relativamente giovane, che lavorano prevalentemente nel private equity - spiega il legale-. Persone che hanno una capacità di spesa notevolmente più alta della media, in grado di determinare una crescita del mercato immobiliare di pregio, in controtendenza con il resto del mercato". Del resto, "questa particolare fascia di persone ha esigenze molto particolari, dal punto di vista del tipo di abitazione che vogliono affittare o comprare; la tipologia di immobili più richiesta è di altissima fascia e non va certamente ad influire sul mercato immobiliare delle fasce intermedie della popolazione".
Per avere un'idea, secondo dati diffusi dall'agenzia immobiliare Engels & Volkers, se nel 2023, malgrado il mercato residenziale di Milano abbia, nel complesso, scontato una battuta d'arresto, con 24.832 compravendite rispetto alle oltre 28mila del 2022 (-13,2%), la domanda degli immobili di lusso con quotazioni di vendita oltre i 2 milioni di euro situati in zone prestigiose e in buono stato di manutenzione ha registrato una crescita continua e costante; nel 2024, in particolare a partire da settembre, il mercato del pregio ha impresso una accelerazione grazie al clima di fiducia innescato dalla diminuzione dei tassi di interesse. E per il 2025, si prevede un trend di stabilizzazione del numero delle compravendite, con una visione ottimista per quanto riguarda i prezzi, che dovrebbero registrare un leggero aumento.
"Questo particolare aspetto -osserva Cerrato- ha una connotazione positiva sotto vari punti di vista; in primis per la spinta all'economia della città e poi anche rispetto a ciò che è avvenuto, ad esempio, in Portogallo, dove un regime di attrazione analogo è stato abolito perché la sua maggiore accessibilità e la conseguente ampiezza del perimetro degli interessati aveva consentito a molte più categorie, inclusi i pensionati esteri, di usufruire di questo trattamento privilegiato. E questo aveva fatto sì che a Lisbona si fossero concentrati circa 80.000 nuovi residenti, andando inevitabilmente a collidere con gli interessi e le disponibilità della classe media portoghese. Cosa che ha via via sollevato le proteste degli abitanti originari, scatenando un dibattito politico molto serrato che alla fine ha portato il Portogallo a decidere per l'abolizione di quel regime".
Nella classifica mondiale delle città per numero di persone residenti con un patrimonio di oltre 100 milioni di euro, Milano è 22esima: "Tra tutti i neo residenti beneficiari del regime che sono arrivati, soprattutto nell'ultimo anno c'è stato un grosso afflusso di persone provenienti da Londra -afferma il legale-; non si tratta generalmente di nativi britannici, ma di cittadini di varie nazionalità che vivevano e lavoravano a Londra; a seguire c'è un gran numero di francesi, in fuga dalla fiscalità piuttosto alta che vige nel loro Paese. Abbiamo riscontrato poi molti arrivi dalla Svizzera, oltre che dal Brasile e dal Messico. Prima della guerra con l'Ucraina c'erano anche molti arrivi dalla Russia, ma poi le restrizioni sui visti hanno limitato fortemente i flussi. Non mancano arrivi da altri Paesi europei; ne abbiamo visti dal Belgio, dalla Germania e dalla Norvegia". E, ovviamente, non mancano gli arrivi dal Medio Oriente.