Nell'indagine sulla scalata di cui si occupa la Procura di Milano sono stati acquisiti i cellulari del presidente e del ceo di Piazzetta Cuccia che non sono indagati
Nell'inchiesta sulla scalata di Mps a Mediobanca di cui si occupa la Procura di Milano sono stati acquisiti i cellulari del presidente e del ceo di Piazzetta Cuccia, rispettivamente Vittorio Umberto Grilli e Alessandro Melzi d'Eril. Lo apprende l'Adnkronos. Si tratta di acquisizioni avvenute presso terzi, cioè i due esponenti di vertice di Mediobanca non sono indagati. Il primo dispositivo è stato preso lunedì 1 dicembre, mentre l'altro precedentemente (giovedì 27 novembre, giorno delle numerose perquisizione). Le nuove acquisizioni saranno analizzate insieme ai documenti e ai dispositivi informatici sequestrati all'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, al presidente della holding Delfin Francesco Milleri e all'amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio indagati per aggiotaggio e di ostacolo alle autorità di vigilanza.
Il sequestro della scorsa settimana era dettato "dall'esigenza di ricostruire con maggior precisione possibile la natura e l'oggetto dei rapporti tra i vertici dei tre poli d'interesse (Banca Mps, gruppo Caltagirone, gruppo Delfin) protagonisti dell'ipotizzato concerto occulto" si legge nel decreto firmato dal procuratore aggiunto Roberto Pellicano e i pm Giovanni Polizzi e Luca Gaglio. In tal senso la ricerca in pc, mail e cellulari ha parole chiave specifiche - una sessantina quelle indicate - basate sui nomi delle società coinvolte nelle operazioni finanziarie, sui nomi delle persone che rivestono cariche al loro interno, sui nomi delle operazioni finanziarie oggetto di esame. Tra le parole chiave, ad esempio, figurano Mps, Delfin, concerto, Generali, Mediobanca, Nagel, Caltagirone, Orcel, Consob, Akros, BofA, Blackrock, procura, indagini.
Il periodo temporale da considerare per la ricerca sarà dal primo gennaio 2022, poco prima che si concretizza il patto parasociale stipulato tra Delfin e il gruppo Caltagirone in merito al rinnovo del cda di Generali del 29 aprile 2022, ritenuto "primo indice esplicito dell'esistenza di un accordo tra i due gruppi imprenditoriali di cui anche in precedenza erano emersi elementi sintomatici, nonché, relativamente alla posizione di Lovaglio, tenuto conto delle sue dichiarazioni rilasciate a Consob in merito al fatto che già nel 2022 aveva concepito l'ipotesi di un’integrazione tra Banca Mps con Mediobanca".