Prada chiude deal con Versace, l'operazione che ridisegna il lusso

Con il completamento, il gruppo firma uno degli interventi più significativi degli ultimi anni, da 1,25 mld. Lorenzo Bertelli sarà il nuovo presidente esecutivo

La sfilata di Prada per la primavera-estate 2026 presentata a Milano nel settembre scorso
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02 dicembre 2025 | 16.14
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Con la finalizzazione dell’acquisizione di Versace da Capri Holdings, annunciata oggi dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni normative richieste, il gruppo Prada firma una delle operazioni più significative degli ultimi anni nel panorama del lusso internazionale. Un passaggio storico, annunciato nel giorno del compleanno di Gianni Versace - ucciso nel 1997 fuori dalla sua villa di Miami - che segna l’ingresso di uno dei marchi più iconici della moda italiana all’interno della galassia guidata dalla famiglia Prada-Bertelli. E che introduce, contestualmente, un nuovo protagonista destinato ad avere un peso crescente: Lorenzo Bertelli, figlio di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli e prossimo presidente esecutivo del marchio della Medusa fondato nel 1978 da Gianni Versace.

“Con il completamento della vendita di Versace, prevediamo di utilizzare i proventi per rimborsare la maggior parte del nostro debito, il che rafforzerà sostanzialmente il nostro bilancio - ha detto John D. Idol, presidente e amministratore delegato di Capri Holdings - Di conseguenza, questa operazione ridurrà in modo significativo il nostro rapporto di indebitamento e ci offrirà una maggiore flessibilità finanziaria sia per investire nella nostra crescita sia per restituire capitale agli azionisti in futuro. Rimaniamo concentrati sull’esecuzione delle nostre iniziative strategiche su Michael Kors e Jimmy Choo per massimizzare il potenziale dei nostri marchi iconici”.

Idol ha inoltre ringraziato tutto il team Versace “per la dedizione e i contributi” e in particolare, l’ambassador del marchio Donatella Versace, che ha diretto lo stile della maison fin dalla morte del fratello, per 30 anni, il direttore creativo Dario Vitale e il ceo Emmanuel Gintzburger “per la loro straordinaria leadership e il loro impegno nell’evoluzione del marchio”. L’annuncio dell’acquisizione da parte di Prada risale al 10 aprile scorso, quando il gruppo ha comunicato di aver raggiunto un accordo definitivo per acquisire il 100% di Versace dalla società americana. L'operazione, dal valore di 1,25 miliardi di euro, ha rappresentato da subito un investimento strategico: Prada ha definito Versace un brand “fortemente complementare”, con un potenziale di crescita significativo e ancora parzialmente inespresso.

Nel corso dei mesi, Prada ha chiarito più volte le sue intenzioni: nessuna rivoluzione immediata o riposizionamento forzato. L’obiettivo è valorizzare il Dna estetico di Versace, integrandolo gradualmente nel sistema produttivo e distributivo, più robusto e capillare, del gruppo. Lo stesso amministratore delegato del gruppo, Andrea Guerra lo ha ribadito in un’intervista sulle colonne di Repubblica: "Non pensiamo di portare a casa risultati tangibili nel breve periodo, ma nel lungo periodo Se continueremo a crescere, in futuro possiamo traguardare i 7 miliardi di ricavi". Versace, ha osservato ancora il top manager, “è un marchio unico, straordinario ma anche complementare, dal punto di vista estetico e del sentimento dei consumatori, a Prada e Miu Miu". L’operazione è stata "un'opportunità", ha spiegato Guerra: "Chi lo possedeva ha sentito la necessità di dover vendere. Noi ci sentivamo pronti e abbiamo colto questa opportunità, anche in termini di prezzo".

Sul rispetto della legacy, Guerra ha assicurato che l'importante è non tradire la storia. “Il Dna del marchio è molto forte e sta a noi capire come deve vivere nel 2027, nel 2030, nel 2040". La signora Miuccia non si occuperà della parte stilistica, affidata a Dario Vitale (ex Miu Miu) che ha presentato la sua prima collezione nel settembre scorso. "Abbiamo due motori importanti, Prada e Miu Miu. Adesso aggiungiamo un altro motore, Versace, che darà i suoi frutti nel lungo periodo" ha ammesso Guerra. Dopo Versace, non sono previste altre acquisizioni nel breve e tutta l’attenzione sarà rivolta all’integrazione del marchio. Una delle mosse più significative della fase post-closing è stata la nomina di Lorenzo Bertelli come presidente esecutivo del brand. Già Chief Marketing Officer e responsabile della Corporate Social Responsibility del Gruppo, Bertelli è da tempo indicato come l’erede naturale alla guida dell’azienda di famiglia. Il suo nuovo ruolo conferma questa traiettoria e mostra la volontà di Prada di seguire da vicino l’evoluzione di Versace.

Con l’ingresso di Versace nel portafoglio - accanto a Prada e Miu Miu - il gruppo, che ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno confermando una performance solida con ricavi in crescita del 9% a 4 miliardi di euro, consolida la sua posizione come uno dei poli del lusso più influenti a livello globale. Per Versace, celebre per l’audacia delle sue linee e per il suo immaginario riconoscibile, l’operazione rappresenta un’opportunità concreta di espansione. Per Prada, un tassello fondamentale nella sua strategia di lungo periodo di crescita e diversificazione. L’attenzione ora si sposta sui prossimi mesi: sulla definizione della governance operativa, sull’eventuale evoluzione dei ruoli creativi e sugli interventi che Bertelli introdurrà per riportare Versace al centro della scena contemporanea. Una cosa è certa: l’acquisizione segna l’inizio di una nuova fase per il fashion italiano, una fase che porta la firma, sempre più evidente, di Prada. (di Federica Mochi)

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