
Rafforzare la collaborazione tra Italia e alcuni Stati africani attraverso una partnership che comprende una serie di interventi in diverse aree strategiche: questo, in sintesi, l’obiettivo del Piano Matteri per l’Africa, presentato in questa settimana alla Camera per l’avvio dell’esame del decreto. Il progetto pilota comprende diverse aree di intervento: energia, infrastrutture fisiche e digitali, salute, acqua, agricoltura, ulteriori aree, da attuare per il momento in 9 Paesi: Algeria, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Kenya, Marocco, Mozambico, Repubblica del Congo, Tunisia. Progettato per operare in sinergia con altri programmi europei e internazionali, il Piano Matteri per l’Africa è sviluppato secondo un approccio di condivisione socioeconomica sostenibile e in ragione di elementi fondamentali quali la sicurezza e la stabilità, secondo la concezione del “metodo Mattei” il cui mantra era: “Ascoltare, rispettare, costruire insieme”. Se a livello di impegno finanziario stimato si parla di 5,5 miliardi di euro, dei quali circa 3 miliardi provenienti dal Fondo Italiano per il clima e 2,5 miliardi dai Fondi di cooperazione allo sviluppo, le diverse iniziative previste dal Piano Mattei per l’Africa potrebbero portare a un incremento del Pil nazionale dello 0,5%, secondo quanto stimato da Simest.