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Fascite plantare: SmartHallux® presenta un metodo chirurgico di ultima generazione

20 giugno 2025 | 14.36
LETTURA: 4 minuti

Milano, 20 giugno 2025 - Il brand internazionale SmartHallux®, operativo anche in Italia, ha ideato una soluzione chirurgica contro la fascite plantare che rappresenta un grande progresso medico, potendo garantire dei tassi di soddisfazione notevolmente più alti rispetto alle metodologie chirurgiche tradizionali e contraddistinguendosi per dei livelli di invasività assolutamente minimi.

Prima di entrare nel dettaglio, però, poniamoci le domande di fondo: che cos’è la fascite plantare? Come si manifesta? Per rispondere in maniera precisa, l’ideale è partire dalla consultazione della sezione dedicata del sito internet ufficiale di questo brand, ovvero smarthallux.com.

Cos’è la fascite plantare e cosa ne favorisce l’insorgenza

La fascite plantare, nota anche come spina calcaneare, è una problematica piuttosto diffusa, soprattutto tra i pazienti di età superiore a 45 anni e, in generale, tra gli sportivi.

Essa si manifesta come un dolore più o meno accentuato in corrispondenza del tallone e della pianta del piede, che non di rado si irradia all’intero calcagno; è piuttosto frequente, peraltro, che esso venga percepito in modo più accentuato nei momenti di carico.

Come si può leggere nel sito web di SmartHallux®, è frequente che la fascite plantare coinvolga entrambi i piedi, ma di norma si manifesta dapprima nell’arto dominante.

L’insorgere di tale condizione è sostanzialmente dovuto ad una perdita di elasticità, con conseguente accorciamento, del tendine d’Achille e del tricipite surale.

Fattori che possono favorire lo svilupparsi della fascite plantare sono la pratica di uno sport, soprattutto se la disciplina in questione comporta numerosi microtraumi a carico del piede, l’uso di calzature inadeguate, l’essere in sovrappeso e altre condizioni mediche.

La sussistenza di questa condizione può essere facilmente riscontrata rivolgendosi ad un medico, dunque effettuando una radiografia, ma quali possono essere i rimedi?

Rimedi conservativi: spesso efficaci, ma non in tutti i casi

Nella maggioranza dei casi è possibile fronteggiare efficacemente la fascite plantare con dei semplici metodi conservativi quali riposo, applicazione di ghiaccio sul punto dolente, effettuazione di esercizi di stretching o di sedute di fisioterapia, oppure rimedi medici in senso stretto quali ricorso a farmaci antidolorifici ed iniezioni di cortisone.

Circa nel 10% dei casi, tuttavia, tali trattamenti non riescono a sortire l’effetto auspicato e questo fastidioso dolore al piede continua ad essere percepito per lunghi mesi, al punto da divenire un indesiderato “compagno di vita”.

Una volta appurata l’inefficacia dei metodi conservativi, diviene inevitabile optare per una soluzione chirurgica.

Fasciotomia plantare, la soluzione chirurgica tradizionale

Il rimedio chirurgico “tradizionale” per la fascite plantare è la fasciotomia plantare, la quale consiste in un taglio parziale o totale della fascia plantare eseguito tramite tecnica endoscopica o in “mini open”.

Come si può intuire, tuttavia, questa soluzione non è priva di rischi: tra gli effetti indesiderati più comuni si segnalano indebolimento dell’arco longitudinale mediale, instabilità del piede, alterazioni del carico plantare e altre complicanze biomeccaniche.

Il tasso di successo della fasciotomia plantare si attesta attorno al 60%, e ad ogni modo il paziente deve sempre rispettare una fase post operatoria non trascurabile, potendo tornare, ad esempio, a praticare un’attività sportiva solo dopo 10 settimane.

Metodo SmartHallux®: cosa prevede e cosa sa garantire

Il metodo SmartHallux® fronteggia questa problematica in un modo completamente differente rispetto alla fasciotomia plantare, riuscendo a garantire dei livelli di soddisfazione superiori al 95%.

Esso prevede l’effettuazione di una piccola incisione nel retro della gamba, più precisamente al cavo popliteo, grazie alla quale si riduce la tensione del muscolo gastrocnemio, ovvero il muscolo più sporgente del polpaccio, scaricando così sia il tendine d’Achille che la fascia plantare.

I risultati che questa metodologia sa garantire sono davvero eccezionali, non solo per l’altissima percentuale di successo, di cui si è appena detto, ma anche perché la riduzione del dolore è pressoché immediata e il paziente può indossare tranquillamente, già il giorno successivo, un qualsiasi tipo di calzatura, tornando ad una ripresa totale delle varie attività quotidiane, comprese quelle sportive, in appena 3 o 4 settimane.

L’operazione chirurgica, rapida e per nulla dolorosa, è eseguita all’insegna della più minuziosa personalizzazione, valutando con scrupolosità le specificità del singolo caso clinico; in casi selezionati, peraltro, l’intervento può essere arricchito con l’infiltrazione di cellule staminali, se necessario.

Dove sottoporsi al metodo SmartHallux® in Italia

Come si diceva, è possibile sottoporsi al metodo SmartHallux® anche in Italia.

Il brand, infatti, opera tramite i propri professionisti a Milano presso Casa di Cura San Camillo, in via Mauro Macchi n.5, a Roma presso UPMC Salvator Mundi International Hospital, in viale delle Mura Gianicolesi n.67, ed a Napoli presso Clinica Ruesch S.P.A., in via Maria Cristina di Savoia n.39, senza trascurare la disponibilità di strutture estere a Londra e Madrid.

Sul già citato sito web, smarthallux.com, è possibile trovare i vari contatti e tutte le informazioni relative alle innovative metodologie di questa realtà.

Contatti:
Contatti: SmartHallux® BV Sito web: https://smarthallux.com/
Tel: +39 02 400 443 60
WhatsApp
E-mail: info@smarthallux.com

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