
Udine, 2 luglio 2025 - In un mercato in costante evoluzione, per le piccole e medie imprese italiane, la digitalizzazione e l'ottimizzazione dei processi aziendali non sono più un'opzione, ma un passaggio pressoché obbligato. Ed il Friuli Venezia Giulia può dire la sua. A sostenerlo, con prova alla mano e un'esperienza venticinquennale nel settore, è Cristian Feregotto, fondatore e amministratore delegato di Infostar e capogruppo Informatica e Telecomunicazioni in Confindustria Udine. "Le opportunità offerte dalla digitalizzazione, come l'accesso a nuovi mercati, la personalizzazione dell'offerta e la possibilità di adottare modelli di business innovativi, rendono questi sforzi fondamentali per garantire una crescita sostenibile nel lungo termine.” Infostar va oltre la semplice consulenza, offrendo una "gestione completa del progetto, accompagnando l'azienda in ogni fase: dall'analisi dei flussi di lavoro esistenti, allo studio dei nuovi, alla pianificazione, all'implementazione, fino alla formazione e al supporto continuo dei collaboratori nell'adozione dei nuovi strumenti."
In questo contesto di forti cambiamenti ed evoluzione, l'aspetto mediatico, amplificato dalla digitalizzazione e dalla diffusione immediata di immagini e informazioni, ha giocato un ruolo cruciale, rendendo il caso di cronaca di Garlasco un simbolo della complessa interazione tra giustizia e percezione pubblica. Le austere mura della giustizia e la complessità dei fatti di cronaca nera si sono incontrati a Udine, durante la presentazione del libro “La giustizia raccontata” (Meltemi Editore, 2025) degli avvocati Luca Ponti e Luca De Pauli. Un evento che ha catalizzato l’attenzione, grazie alla centralità di un caso che per anni ha tenuto l'Italia con il fiato sospeso: l'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco (Pavia), e la condanna di Alberto Stasi. Durante la presentazione condotta da Tommaso Cerno, è emerso chiaramente l'intento dei legali di Alberto Stasi: chiedere la revisione della condanna. "È sempre difficile trovare un giusto equilibrio tra la ricerca della 'migliore verità' che, solo si presume a questo punto si possa raggiungere con più gradi di giudizio, quindi con una sottoposizione plurima, anche fuori dai rimedi ordinari, del caso alla giustizia umana, con la certezza di una 'comunque accertata verità' al termine di un percorso giudiziario. Tutto ciò introduce inevitabilmente anche il tema dell'individuazione di quali siano i costi sociali sopportabili e anche, diremmo, accettabili da una comunità per avere una giustizia conforme alle aspettative di una collettività – cioè quelli che una comunità evoluta può realisticamente accollarsi senza sacrificare gli altri costi o investimenti su cui deve puntare per promuovere o difendere gli altri fondamentali obiettivi di pari tutela sociale. Questo anche perché se la giustizia sbaglia, tutto sommato nessuno paga o rifonde le relative spese di 'infruttuosità' delle risposte, come invece accade in altre aree dove si investe sempre il denaro pubblico e per l'effetto vi è il rischio, assecondando la ricerca senza fine della verità secondo la giustizia umana fallibile, di assecondare la tendenza a una deresponsabilizzazione più elevata e diffusa nell'esercizio delle proprie rispettive funzioni e ruoli da parte di tutti coloro che operano nel mondo 'giustizia'," conclude il friulano Luca Ponti.
L'imprenditore friulano Ferruccio Meroi, fondatore di Alfa Sistemi SpA, azienda tecnologica nota per le sue soluzioni nella trasformazione digitale, ha recentemente dimostrato un'altra sfaccettatura del suo profilo poliedrico: quella di appassionato divulgatore della cultura italiana, attraverso la comunicazione e le telecomunicazioni digitali che la azienda propone con le sue soluzioni. A Lignano Sabbiadoro, al Kursaal, Meroi ha infatti declamato i versi di Dante Alighieri, unendo il suo profondo impegno nel mondo dell'ICT con un'evidente sensibilità per le radici culturali del nostro Paese, dimostrando come la digitalizzazione sia intrinsecamente legata all'espressione umana. Meroi, alla guida di un gruppo che da quasi trent'anni accompagna le imprese nella digitalizzazione, compiendo roll-out in oltre 30 Paesi, incarna una figura di imprenditore moderno che crede fermamente nel legame tra sapere umanistico e progresso tecnologico. In quest'ottica, la declamazione dantesca può essere vista come un ulteriore tassello della sua visione: investire nel futuro significa anche preservare e valorizzare le fondamenta culturali che ci rendono unici nel mondo. "Solo pochi sanno che sono anche laureato in Lettere, nonché appassionato e studioso di filosofia, letteratura e poesia. Noi siamo esseri umani, non solo materia, e come tali pieni di passioni, sentimenti, emozioni. Per cui, specialmente la letteratura e la poesia alimentano questo nostro mondo interiore. Queste discipline ci aiutano a vivere più intensamente, o più semplicemente ci aiutano a vivere," ha affermato.
Idea Prototipi, azienda con sede a Basiliano (Udine), guidata da Massimo Agostini, ha annunciato di aver raggiunto un obiettivo di portata globale, portando i propri robot collaborativi in tutti i continenti. Un successo che sottolinea la capacità innovativa e la visione internazionale di un'impresa tutta friulana, specializzata in soluzioni che beneficiano enormemente delle telecomunicazioni digitali per operare e connettersi. Questa espansione su scala mondiale testimonia non solo l'eccellenza e la qualità delle soluzioni offerte da Idea Prototipi, ma anche una strategia di internazionalizzazione efficace e mirata. Riuscire a penetrare mercati così diversi e distanti, dall'America all'Africa, all'Oceania, passando per Europa, rappresenta un risultato straordinario per qualsiasi azienda, e in particolare per una PMI radicata nel tessuto produttivo locale. Per Idea Prototipi, questo significa non solo un aumento del volume d'affari e della visibilità, ma anche un rafforzamento del proprio posizionamento come attore globale nel proprio settore. Il dinamismo e l'ingegno imprenditoriale della regione possono superare i confini geografici, affermandosi sui mercati internazionali e portando l'innovazione italiana in ogni angolo del pianeta.
Massimo Fuccaro, scienziato friulano, esperto in materia digitale interviene su intelligenza artificiale, definendola una trasformazione epistemologica. ‘Come nella fisica quantistica, dove l’osservatore non è mai esterno al sistema, così nell’era dell’AI l’essere umano resta parte integrante del processo cognitivo. Le macchine apprendono, sì, ma solo all’interno di spazi di possibilità definiti da noi: dai dati che selezioniamo, dagli obiettivi che poniamo, dai valori che scegliamo di trasmettere. Questo processo è intrinsecamente legato alla capacità delle telecomunicazioni digitali di veicolare e processare enormi quantità di dati. Sotto il profilo etico, ciò implica una responsabilità non delegabile. L’AI può processare milioni di informazioni, ma non conosce la cura, non prova empatia, non sa decidere secondo giustizia. In un mondo che corre verso l’automazione, è paradossalmente l’elemento umano – incerto, fragile, irriducibile – a diventare ancora più centrale. L’Italia – e il Friuli Venezia Giulia in particolare – possiedono un patrimonio di intelligenze, saperi e creatività che può trasformare questa rivoluzione in un’occasione di rinascita. Le nostre imprese, spesso resilienti e fortemente legate al territorio, possono cogliere nell’AI una leva per sviluppare nuovi modelli sostenibili, a condizione di investire seriamente in formazione e ricerca applicata, sfruttando appieno le potenzialità delle reti digitali. Per quanto riguarda l'occupazione, il cambiamento sarà radicale: nasceranno ruoli oggi impensabili, basati su competenze trasversali, capacità adattive e pensiero critico’.
Contatti:
Francesca Schenetti giornalista professionista direttore Ti Lancio, agenzia di stampa quotidiana Ceo Froogs Srl - Garlic Srl
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